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Colonia di una SubNazione e…….Cesare Lombroso

Posted by on Giu 20, 2016

Colonia di una SubNazione e…….Cesare Lombroso

La campagna elettorale e le conseguenti elezioni sono passate e come avete notato non abbiamo assunto nessuna posizione e siamo solo stati attenti osservatori senza dare giudizi e indicazioni ma una analisi, dal mio modesto punto di vista, l’ho fatta.

 

Si sente parlare di aria di cambiamento e da quando ho la maggiore età questa frase l’ho sentita dire parecchie volte per poi imparare sulla mia pelle cosa volesse dire lampedusa nel gattopardo ma questa volta c’è una grossa novità, la novità che ho intravisto è che con queste elezioni c’è stata la certificazione che l’ex nazione napolitana è, citando il grande nicola zitara, una colonia di una subnazione.

Se per i poteri forti e le lobbies dominanti napoli, compreso il suo ex regno, è considerata una colonia, ci hanno impiegato 150 anni ma alla fine ce l’hanno fatta, in queste elezioni abbiamo compreso che anche per chi pensa di rappresentare, per l’italia, il nuovo le proprie energie e le proprie risorse le hanno concentrate tutte da roma in su mentre non hanno mostrato nessun interesse per il nostro territorio. Parlo dei 5 Stelle e basta analizzare le candidature che hanno presentato non solo a napoli, un milanese juventino, ma un po in tutto l’ex regno per capire che nell’agenda politica, finanziaria, sociale ed economica che hanno stilato noi siamo completamente assenti e questo a parer mio, posso anche sbagliare, può essere una opportunità veramente importante da poter cogliere.

Quando si vive in uno stato di abbandono allora viene fuori il meglio vengono fuori energie vitali e forti che ti permettono di fare e di costruire il presente e il futuro nel miglior modo possibile con la possibilità di affrancarti dagli assistenzialismi che da circa un secolo e mezzo ci hanno reso come la protagonista della favola “Cenerentola” bella, talentuosa ma schiava. Se Bombrini diceva “Non dovranno più intraprendere!!!” e se in giro nei salotti borghesi europei si affermava “Napoli starà peggio ma noi staremo tutti meglio” questo potrebbe essere il momento giusto per riprenderci lo scettro perché pensano di averci annientato, soprattutto dopo l’esproprio del Banco di Napoli, e nessuno più ci considera un pericolo per il pensiero unico dominante.

Pensare già ad un ritorno a napoli capitale credo che sia per ora impossibile, sia perché in molti luoghi della nella nazione napolitana c’è un forte razzismo verso i napoletani, fino agli anni di maradona napoli era per tutta la magna grecia ancora il punto di riferimento ma ora non è più cosi, e sia perché non c’è più un tessuto industriale e/o terziario autonomo che ti potrebbe permettere di diventare una nazione indipendente, ma far diventare Napoli una città stato questo si può.

Non mi sono fatto incantare da De Magistris, anzi tutt’altro, ma mi sono fatto incantare dalla storia infatti per circa 6 secoli Napoli è stata città ducale costruendosi il mito di città autonoma, oggi si dice federalismo, e inespugnabile infatti in tanti cercavano di conquistarla perché invidiosi della sua posizione geografica e della sua superiorità culturale senza avere però successo. Ci provarono inutilmente, longobardi, franchi, bizzantini, saraceni ma napoli non soltanto non capitolò mai ma aveva rapporti con tutti sia politici che economici, insomma sempre laboratorio per le civiltà del pianeta.

Se oggi non ci sono aggressioni militari comunque subisce aggressioni razziste che provengono un po da tutte le parti ma con il vantaggio che più aumentano e più napoli si rafforza recuperando indentità e consapevolezza delle proprie forze senza perdere la propria natura di essere accogliente e generosa con tutti quelli che vengono da fuori, infatti tutti ne rimangono affascinati.

C’è un altro aspetto che rafforza il mio pensiero infatti se a napoli c’è stata una bassa affluenza alle urne e perché la politica, o meglio la partitocrazia, non ha più risorse per investire nelle clientele per prendere i voti e quindi ha votato solo chi ci crede veramente perché, la democrazia, la famosa parola magica, alla fine si fa sempre con il danaro.

Non so se De Magistris è un buon sindaco perché non vivo a napoli ma posso dire che ha intuito politico, non perché ha simpatie borboniche anzi tutt’altro, ma sta cavalcando la tigre della nostra storia per attuare il suo progetto e questo lo capii quando, appena eletto anni fa, lo trovai in prima fila a vedere lo spettacolo Terroni e francamente non so se ci riuscirà ma ha le idee chiare.

Prima di chiudere voglio informarvi del mio voto, abito a cassino dove s’è votato per il sindaco, ebbene non ho votato al ballottaggio ma al primo turno ho esercitato il mio diritto di voto facendomi annullare la scheda elettorale facendo verbalizzare la seguente motivazione: “ Non posso votare in una città dove c’è una strada intitolata a Cesare Lombroso”.

 

Claudio Saltarelli

6 Comments

  1. Un bravo ancora una volta te lo meriti a pieno titolo : ottima la motivazione del non voto ed ottima la decisione di divulgare una tale notizia .
    Hai perfettamente ragione circa il malvezzo e l’ignoranza di una classe che si ritiene in grado di dirigere la cosa pubblica associandosi ad una cultura che tale non è,perchè non si dovrebbe neanche immaginare .la possibilità di intestare una strada ad un nemico della propria gente tanto aspro come il Lombroso ,autore e sostenitore di teorie razziste applicate verso i nostri insorgenti,quelli che furono definiti””briganti””e che rappresentarono la resistenza di un popolo intero.
    Ciao Gianni Salemi

  2. capisci perché ero molto contento sul referendum sull’acqua, un saluto

  3. Per un eventuale futuro programma politico non potevi trovare argomenti migliori. Ti appoggio in pieno! Sei grande!

  4. Mi piace oltre ogni umana e logica misura!

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