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Alessandro Magno nel mosaico della battaglia di Issos

Posted by on Giu 21, 2016

Alessandro Magno nel mosaico della battaglia di Issos

Le gesta di Alessandro Magno riecheggiano nel grande mosaico pavimentale del Museo Archeologico di Napoli.

Conservato a Napoli presso il Museo archeologico nazionale nella sezione Mosaici – Casa del Fauno, il mosaico della battaglia di Issos lascia senza fiato. Sei metri di lunghezza per tre e mezzo di altezza. Colori vivaci, immagini chiare. Vi è ritratta la battaglia di Issòs, in Cilicia, dove nel 333 a. C. e i Greci di Alessandro Magno sconfissero l’esercito persiano agli ordini dell’Imperatore Dario. Fu recuperato dal pavimento del tablinum della Casa del Fauno di Pompei e mostra con grande dinamismo il momento cruciale della battaglia con Alessandro a capo scoperto in sella ad un cavallo che guida l’attacco armato di lancia. Dario, sullo sfondo, sembra acquisire consapevolezza che la disfatta è vicina. Le sue truppe stanno per cedere, sta assistendo alla sua fine, tutto il suo impero sta crollando.

L’opera fu commissionata e realizzata ad Alessandria d’Egitto e poi trasferita ai piedi del Vesuvio. Probabilmente era una copia di un mosaico conservato nella città egiziana. Il suo ritrovamento nel 1831, nel corso delle lunghe operazioni che riportarono alla luce Pompei, fu uno dei momenti più importanti dell’archeologia moderna. Molti studiosi ricordano quella sensazionale scoperta come il giorno in cui nacque l’archeologia in Europa. Sepolto, come tutta Pompei, dall’eruzione del 79 d.C., il mosaico tornava al suo splendore

La scena, secondo alcuni studiosi, riunisce vari episodi di diversi scontri ed è forse celebrativa, allo scopo di esaltare la figura di Alessandro. Un passo di Plinio (Nat. Hist. XXXV, 110) suggerisce che l’originale fosse in realtà una pittura greca risalente alla fine del IV secolo a. C. e realizzata da Philoxenos d’Eretria per il re Cassandro di Macedonia. A conferma di ciò appaiono nel mosaico elementi propri della pittura greca, come ad esempio l’uso di soli quattro colori, che danno a quest’opera un valore inestimabile e raro.

Si tratta di un “opus vermiculatum” costituito da un milione e mezzo di piccole piastrelle policrome posizionate in maniera asimmetrica seguendo il contorno delle immagini raffigurate. La scena domina tra le sale del Museo Archeologico di Napoli con Dario, dagli occhi spalancati, preda dell’orrore e davanti a lui la sconfitta che prende forma inaspettatamente. Il persiano sembra passivo d’innanzi alla foga di Alessandro che si erge combattendo tra i macedoni. La tradizione vuole che l’ignoto, colto e ricco proprietario della Casa del Fauno avesse un qualche legame con Alessandro Magno, ma ciò che più conta è che oggi lo splendore del mosaico è accessibile a tutti in quel grande scrigno di ricchezze che si conferma essere il Museo Archeologico di Napoli.

 

Articolo e foto di Angelo D’Ambra

Fonte

Historiaregni.it

 

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