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Atto di protesta (1860) di Francesco II di Borbone

Posted by on Ott 22, 2018

Atto di protesta (1860) di Francesco II di Borbone

Si riporta di seguito il testo integrale dell’Atto di protesta di Sua Maestà il Re Francesco Secondo, dato a Napoli il 6 settembre 1860, così come pubblicato dalla Collezione delle leggi e decreti sotto il numero 150, ultimo atto registrato del Regno delle Due Sicilie:

Dacchè un ardito condottiero, con tutte le forze di che l’Europa rivoluzionaria dispone, ha attaccato i nostri dominii invocando il nome di un Sovrano d’Italia, congiunto e amico, Noi abbiamo con tutti i mezzi in poter nostro combattuto durante cinque mesi per la sacra indipendenza de’Stati nostri. La sorte delle armi ci è stata contraria. L’ardita impresa, che quel Sovrano nel modo più formale protestava sconoscere, e non pertanto, nella pendenza di trattative di un intimo accordo, riceveva ne’suoi Stati principalmente ajuto ed appoggio, quella impresa, cui tutta Europa, dopo d’aver pubblicato il principio di non intervenzione, assiste indifferente, lasciandoci soli lottare contro il nemico di tutti, è sul punto di estendere i suoi tristi effetti fin sulla nostra Capitale. Le forze nemiche si avanzano in queste vicinanze. D’altra parte la Sicilia e le Provincie del Continente, da lunga mano e in tutti i modi travagliate dalla rivoluzione, insorte sotto tanta pressione, hanno formato de’Governi provvisorii col titolo e sotto la protezione nominale di quel Sovrano, ed hanno confidato ad un preteso Dittatore l’autorità ed il pieno arbitrio de’loro destini. Forti de’nostri dritti, fondati sulla storia, su i patti internazionali e sul diritto pubblico Europeo, mentre Noi contiamo prolungare, finchè ci sarà possibile, la nostra difesa, non siamo meno determinati a qualunque sacrifizio per risparmiare gli orrori di una lotta e dell’anarchia a questa vasta metropoli, sede gloriosa delle più vetuste memorie e culla delle arti e della civiltà del Reame. In conseguenza Noi moveremo col nostro Esercito fuori delle sue mura, confidando nella lealtà e nello amore de’ nostri sudditi pel mantenimento dell’ordine e del rispetto all’autorità. Nel prendere tanta determinazione sentiamo però al tempo stesso il dovere, che ci dettano i nostri dritti antichi ed inconcussi, il nostro onore, l’interesse de’ nostri eredi e successori, e più ancora quelli de’ nostri amatissimi sudditi, ed altamente protestiamo contro tutti gli atti finora consumati e gli avvenimenti che sonosi compiuti o si compiranno in avvenire. Riserbiamo tutti i nostri titoli e ragioni, sorgenti da sacri incontrastabili dritti di successione, e da’Trattati, e dichiariamo solennemente tutti i mentovati avvenimenti e fatti nulli, irriti, e di niun valore, rassegnando per quel che ci riguarda nelle mani dell’Onnipotente IDDIO la nostra causa e quella dei nostri popoli, nella ferma coscienza di non aver avuto nel breve tempo del nostro Regno un sol pensiero che non fosse stato consacrato al loro bene ed alla loro felicità. Le istituzioni che abbiamo loro irrevocabilmente garentite, ne sono il pegno. Questa nostra protesta sarà da Noi trasmessa a tutte le Corti, e vogliamo che, sottoscritta da Noi, munita del suggello delle nostre Armi reali, e contrassegnata dal nostro Ministro degli affari esteri, sia conservata ne’ nostri reali Ministeri di Stato degli affari esteri, della Presidenza del Consiglio de’Ministri, e di grazia e giustizia, come un monumento della nostra costante volontà di opporre sempre la ragione ed il dritto alla violenza ed alla usurpazione”.

fonte

http://francescosecondo.blogspot.com/2010/02/atto-di-protesta-1860.html

 

1 Comment

  1. documento di un’attualità pazzesca… e si tratta di un Regno di fronte al mondo di allora pieno di imbrogli e prevaricazioni… lo rileggessero postato su tutti i giornali perché chi ha in mano il destino dei popoli rifletta… di tragedie per sorprusi e velleitarie prese di posizioni in questi ultimi due secoli ne sono avvenute anche troppe, e sarebbe ora che tutti quelli che hanno responsabilità politiche meditassero prima di agire… allora alla mercè di un disegno massonico e della perfida albione, oggiAggiungi un appuntamento per oggi nei prodromi del sogno totalitario dei reclusi a Ventotene… quando sarà che siano i popoli, non gli stati e loro congreghe a decidere della loro vita, del loro cammino di progresso e di alleanze verso un futuro di libertà e pace? sembra profetico Francesco II, grande!!!
    Caterina Ossi

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