Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

IL 1799 IN ALTA TERRA DI LAVORO A CASSINO

Posted by on Gen 5, 2020

IL 1799 IN ALTA TERRA DI LAVORO A CASSINO

Il 17 gennaio 2015 alla Sala Restagno del Comune di Cassino s’è tenuto un importante convegno sul 1799 organizzato dall’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro che ha avuto un successo di pubblico enorme sia per l’argomento, Cassino l’allora San Germano ha avuto anche quelle drammatiche vicende uno ruolo di protagonista, che per lo spessore dei relatori.

L’ Ass. alla Cultura del Comune di Cassino Danilo Grossi ha fatto gli onori di casa curando impeccabilmente l’accoglienza e successivamente hanno conferito lo storico Laborino Fernando Riccardi che ha parlato dei fatti accaduti in alta Terra di Lavoro, Il Magistrato Edoardo Vitale di Napoli, figlio del grande Silvio ideatore della famosa rivista storica identitaria L’Alfiere agli inizi degli anni 60, che ha parlato del 1799 nel Regno di Napoli ed infine ha conferito il compianto Pietro Golia , grazie alla sua casa editrice Controcorrente ha dato voce a tantissimi storici identitari che hanno sempre avuto le porte sbarrate dalle case editrici salariate nazionali, che ha cercato di creare un ponte tra i fatti del 1799 con quelli di oggi.

A fare da contorno al convegno e renderlo ancora più interessante ci hanno pensato i figuranti in costume d’epoca i “Briganti di Antica di Frontiera” e il gruppo di musica popolare guidato da Fernando Cedrone “Cantori in Terra di Lavoro” accompagnati da Benedetto Vecchio leader del gruppo musicale Mbl.

Di seguito il video integrale di tutta la giornata girato dalla “Gueffus Film”

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“La barbarie mascherata da legalità”

Posted by on Nov 17, 2019

“La barbarie mascherata da legalità”

Vi proponiamo una recensione di Edoardo Vitale a questo libro, edito da Controcorrente Edizioni e scritto da Gaetano Marabello, al fine di una reale riflessione di quanto accaduto in quell’infausto decennio all’indomani della cosiddetta “unità”. Buona lettura.

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L’Unità d’Italia Alcune riflessioni storico giuridiche

Posted by on Gen 27, 2019

L’Unità d’Italia Alcune riflessioni storico giuridiche

Bisogna, piuttosto, fare alcune riflessioni, che ci consentano un corretto inquadramento degli eventi che caratterizzarono l’anno 1861.
Esaminiamoli, innanzitutto, da un punto di vista storico-giuridico.



La nascita del Regno delle due Sicilie: le fonti

A questo fine, risaliamo a circa quarantacinque anni prima e ricordiamo che con Legge dell’8 dicembre 1816 S.M. Ferdinando di Borbone, sulla scorta del riconoscimento internazionale all’uopo ottenuto dal Congresso di Vienna, istituiva il Regno delle Due Sicilie.
L’art. I di tale Legge stabiliva testualmente: “Tutti i nostri domini al di qua e al di là del Faro costituiranno il regno delle Due Sicilie“.
Il successivo art. II disponeva che il titolo che il Re veniva ad assumere era quello di “Ferdinando I, per la grazia di Dio Re del Regno delle Due Sicilie, ecc.“.

Come può facilmente notarsi, si dava innanzitutto rilievo alla nascita di una nuova entità statale, il Regno delle Due Sicilie, in cui confluivano i Regni di Napoli e di Sicilia, in precedenza distinti tra loro, anche se governati dallo stesso Ferdinando di Borbone in regime di unione personale. Quindi, in coerenza con ciò, il Sovrano stabiliva di assumere il titolo di Ferdinando I, dismettendo gli ordinali dinastici IV e III, con i quali aveva in precedenza regnato, rispettivamente, su Napoli e sulla Sicilia.

La nascita del Regno d’Italia: le fonti

Estremamente diverso è il contesto giuridico in cui si colloca la pretesa nascita nel 1861 dell’Italia una. Difatti, dopo la resa di Gaeta e quando ancora resisteva la fortezza di Civitella del Tronto, il nuovo Parlamento insediatosi a Torino approvava l’articolo unico della Legge del 17 marzo 1861, che disponeva testualmente: “Vittorio Emanuele assume per sé e discendenti il titolo di Re d’Italia.“.

Non era tanto l’Italia ad essere costituita quale nuovo Regno, bensì il Re di Sardegna a mutare il suo titolo in quello di Re d’Italia. D’altra parte, ciò costituiva il logico coronamento delle guerre condotte a fini espansionistici dallo Stato Sabaudo, nel 1859 contro l’Austria e nel 1860-61 contro il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, ed i Piemontesi non si facevano certo scrupolo di nasconderlo.
Anzi, a sottolineare lo scopo di pura conquista territoriale che tali campagne avevano avuto, Vittorio Emanuele manteneva l’ordinale dinastico II, con il quale era asceso al trono di Sardegna nel 1849, succedendo a suo padre, il Re Carlo Alberto: chi ancora crede alla vulgata risorgimentale deve spiegarci come si fa a sostenere che nel 1861 sia veramente nato uno Stato Italiano, il cui primo sovrano è stato tuttavia il secondo di tal nome!

La prima Legislatura del Regno d’Italia ha numero…

Inoltre, la legislatura aperta a Torino il 18 febbraio 1861, venne qualificata come l’VIII, essendosi stabilito doversi proseguire l’ordine cronologico delle legislature del Parlamento Sardo, a partire dal 1848: anche sotto tale aspetto i celebratori del cosiddetto ccntocinquantenario dovrebbero quanto meno interrogarsi circa la pretesa nascita nel 1861 di un’Italia una, la cui prima legislatura è stata però… l’ottava! Una vicenda che richiama il tema della realtà soggettiva, magistralmente trattato da Pirandello in “Così è se vi pare”.

La Capitale del Regno d’Italia è …

La capitale fu naturalmente mantenuta a Torino, pur a fronte di un’articolazione territoriale ben diversa da quella caratterizzante il Regno di Sardegna fino al 1860.

Le leggi del Regno d’Italia sono …

Lo Statuto Albertino del 1848 e l’intera legislazione sarda furono estesi a tutti i tenitori annessi, in assoluto spregio degli ordinamenti giuridici ivi esistenti.

In un articolo pubblicato sulla rivista L’Alfiere, Massimo Cimmino propone alcune riflessioni di carattere storico-giuridico su come si concretizzò l’Unità d’Italia nel 1861.
Ve ne proponiamo uno stralcio ringraziando il direttore della rivita, Eduardo Vitale, per la disponibilità.

fonte

http://www.quicampania.it/ilregno/unita-ditalia.html
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SUD E CIVILTA’, AUGURI

Posted by on Mag 23, 2017

SUD E CIVILTA’, AUGURI

Molti si lamentano, meno rispetto a prima per fortuna, che ci sono troppe associazioni e che creano troppa confusione. Per quanto ci riguarda non sono mai troppe le associazioni identitarie del Regno e quando ne nasce una non può che essere un bene perché vuol dire che c’è fermento e che c’è voglia di recuperare la nostra Storia.

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