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CIRCA IL GENERE (GENDER): CHE NE PENSA LA FEDE CRISTIANA?

Posted by on Ott 24, 2017

CIRCA IL GENERE (GENDER): CHE NE PENSA LA FEDE CRISTIANA?

Che cosa afferma il gender?

I gruppi, che sostengono l’ideologia del gender e utilizzano espressioni come “parità di genere”:

* affermano che:

  •     l’identità sessuale è una libera scelta: non è quindi un dato naturale, ma è la conseguenza di una scelta individuale – mutabile anche più volte nella vita di una persona-, che avviene sempre all’interno di una determinata cultura; ognuno è del sesso che ritiene di essere;
  •     il genere sessuale (maschile-femminile) è una creazione sociale-culturale, modificabile a piacimento;
  •    esiste la neutralità sessuale, o meglio esistono i cosiddetti “cinque generi”: maschile, femminile, omosessuale maschio, omosessuale femmina, transessuale; oppure: gay, lesbico, bisessuale, transessuale ed eterosessuale;

* utilizzano alcuni slogan:

  • “al sesso non si comanda!”;
  • “libera scelta del sesso”;
  • dal “sex” all’“unisex”…;

* per cui considerano come costruzioni culturali- sociali:

  • l’identità maschile e quella femminile,
  • la complementarità tra uomo e donna,
  • la vocazione nuziale della persona umana,
  • il matrimonio tra un uomo e una donna,
  • la famiglia fondata sul matrimonio,
  • la paternità e la maternità,
  • la vocazione educativa del padre e della madre,
  • la filialità …

* vogliono pertanto liberare la società dai termini:

  • uomo e donna,
  • lui lei,
  • padre e madre (al loro posto: genitore 1 e 2),
  • sposo e sposa,
  • marito e moglie (al loro posto: coniuge),
  • figlio e figlia,
  • fratello e sorella,
  • matrimonio e famiglia…

QUALI CONSEGUENZE PROVOCA l’IDEOLOGIA DEL GENDER?

L’ideologia del genere porta, in particolare, a una nuova concezione :

1) Della natura della persona umana

L’ideologia del genere è la negazione della natura umana, intesa come natura maschile e natura femminile, come mascolinità e femminilità, che sono i due modi fondamentali in cui si realizza la natura umana della persona.

All’inizio del libro della Genesi, il primo libro della Bibbia, a coronamento del racconto della creazione, si legge: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò… Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne”. Commentando questo brano, PAPA FRANCESCO, afferma: “L’immagine di Dio è la coppia matrimoniale. L’immagine di Dio con noi è lì, è rappresentata da quest’alleanza tra l’uomo e la donna…L’immagine di Dio è la coppia di sposi…Non soltanto il maschio, non soltanto l’uomo, ma tutt’e due…E nell’unione coniugale l’uomo e la donna realizzano questa vocazione nel segno della reciprocità e della comunione di vita piena e definitiva”(catechesi del mercoledì, 2 aprile 2014).

Afferma BENEDETTO XVI: “Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all’essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l’essere umano, così come Dio l’ha dato. Proprio questa dualità come dato di partenza viene contestata. Non è più valido ciò che si legge nel racconto della creazione: “Maschio e femmina Egli li creò” (Gen 1,27). No, adesso vale che non è stato Lui a crearli maschio e femmina, ma finora è stata la società a determinarlo e adesso siamo noi stessi a decidere su questo. Maschio e femmina come realtà della creazione, come natura della persona umana non esistono più.  L’uomo contesta la propria natura, nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela” (discorso alla Curia romana, 22 dicembre 2012):

Il no della Chiesa “a filosofie, come quella del gender, si motiva per il fatto che la reciprocità tra maschile e femminile è espressione della bellezza della natura voluta dal Creatore” (BENEDETTO XVI, discorso ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio Cor Unum, 19 Gennaio 2013).

PAPA FRANCESCO, l’11 aprile 2014, incontrando la Delegazione dell’Ufficio internazionale cattolico dell’infanzia (Bice), ha affermato “il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva, continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva”.

2) Dell’unità della persona

Con il gender:

* sparisce una visione della persona come unità di corpo e spirito: spirito incarnato, corpo animato. Secondo la concezione della persona umana, tipicamente cristiana, l’uomo è un essere unitario. Non solo il corpo, non solo l’anima: ma la persona umana è spirito incarnato: unità inseparabile. No dunque al materialismo, no allo spiritualismo, no al dualismo; ma sì alla persona uni-duale, corpore et anima unus

* subentra una visione dualistica, nella quale il corpo non è più parte integrante della persona, ma è un materiale a disposizione. Quindi la sessualità diventa solo una preferenza personale. L’ ideologia che pretende di assegnare il sesso in base a una scelta personale, e non alla natura,introduce un conflitto nella persona umana, che in realtà non esiste, in quanto il maschile ha necessità del femminile per essere compreso e attuato, e viceversa per il femminile.

Il Catechismo della Chiesa cattolica afferma che “la sessualità esercita un’influenza su tutti gli aspetti della persona umana, nell’unità del suo corpo e della sua anima. Essa concerne particolarmente l’affettività, la capacità di amare e di procreare, e, in modo più generale, l’attitudine a intrecciare rapporti di comunione con altri” (CCC, 2332);

Papa Francesco afferma:“Perché si possa parlare di salute piena è necessario non perdere di vista che la persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, è unità di corpo e spirito… Corpo e spirito si possono distinguere ma non separare, perché la persona è una” (discorso ai medici partecipanti al Congresso di Chirurgia Oncologica “Digestive Surgery New Trends and Spending Review”, Roma 15 aprile 2014).

Questa unità di corpo e di anima richiede l’impegno di crescita di entrambi: “Quello che fa il latte per il corpo, la Parola di Dio lo fa per lo spirito” (PAPA FRANCESCO, omelia, 11-1-2015).

3) Della uguaglianza fra uomo e donna

Il gender, annullando la diversità, l’unità (il: non siano più due, ma una carne sola dell’uomo e della donna), la complementarietà, la collaborazione tra l’uomo e la donna:

* non riesce a mettere insieme ‘uguaglianza e differenza’ perché considera gerarchia  la ‘differenza’, che invece è complementarietà, reciprocità e dunque ricchezza di apporto e di relazione;

* propugna l’indifferenza tra i sessi, così da creare, con il pretesto della “uguaglianza”, una donna “clone” dell’uomo e viceversa;

* ha come obiettivo, in nome del rispetto delle diversità, quello di annullare qualsiasi tipo di differenza esistente tra un maschio e una femmina biologicamente concepiti, cancellandone anche le evidenze.

In realtà, se per uguaglianza intendiamo l’uguale dignità tra tutti gli esseri umani, allora affermiamo un principio fondamentale, sacrosanto, irrinunciabile.

Se invece intendiamo per uguaglianza la negazione, l’annullamento di ogni differenza e quindi la pretesa di trattare nello stesso modo situazioni differenti, allora in tal caso l’uguaglianza va contro la realtà, risulta inaccettabile.

La differenza sessuale non si limita agli organi sessuali, ma coinvolge tutte le dimensioni della persona, durante tutta la sua vita. Si tratta di una differenza fondamentale, primordiale e coinvolgente tutta la persona, quale individuo unico e irripetibile, che precede le decisioni personali, la cultura, la società, l’educazione…, anche se è da riconoscere che tutte queste cose incidono non poco sui nostri comportamenti e decisioni.

L’uomo e la donna sono allo stesso tempo:

* uguali in dignità in quanto persone;

* complementari in quanto maschile e femminile;

* nella loro uguaglianza e nella loro differenza, l’uno e l’altra hanno una dignità comune;

* entrambi sono esseri umani allo stesso grado e nell’uguale dignità.

Occorre affermare:

* l’importanza e il senso della differenza sessuale, la quale non è semplicemente un prodotto culturale;

* l’esistenza dell’uno con e per l’altra e viceversa (e non l’uno contro l’altra);

* l’approccio relazionale, non concorrenziale,né di rivalsa né di superiorità.

L’uomo e la donna sono chiamati:

* alla reciprocità, complementarità, collaborazione, comunione, collaborazione attiva tra di loro;

* al riconoscimento della radicata, originaria, profonda e complementare diversità tra loro. L’identità sessuale maschile o femminile, in quanto specificità ontologica dell’individuo, appartiene al carattere unico e irripetibile di una persona umana e la caratterizza nelle sue molteplici dimensioni.

Una differenza, dunque, da comprendere e attuare non nella contrapposizione, nè nella superiorità dell’un sesso rispetto all’altro, ma nella complementarità, che implica e attua un significato sponsale,  che fa dei due -uomo e donna- una vera unità feconda, per la coppia stessa e anche capace di aprirsi alla generazione del figlio.

PAPA FRANCESCO afferma: “Quando parliamo di complementarietà tra uomo e donna in questo contesto, non dobbiamo confondere tale termine con l’idea semplicistica che tutti i ruoli e le relazioni di entrambi i sessi sono rinchiusi in un modello unico e statico. La complementarietà assume molte forme, poiché ogni uomo e ogni donna apporta il proprio contributo personale al matrimonio e all’educazione dei figli. La propria ricchezza personale, il proprio carisma personale, e la complementarietà diviene così di una grande ricchezza. E non solo è un bene, ma è anche bellezza” (discorso ai partecipanti al Colloquio internazionale interreligioso sulla complementarità tra uomo e donna, 17 nov 2014),

4) Della sessualità

Il gender nega che la sessualità, l’essere uomini o donne, sia una dimensione costitutiva della persona, sia originaria e preceda pertanto l’educazione stessa e gli influssi genitoriali e culturali-sociali. In realtà, la sessualità non è un elemento passeggero, transitorio un’opzione-costruzione cul­turale-sociale; si pone nella linea dell’esseredella persona, è una sua conformazione strutturale, caratterizza il suo essere e lo attualizza nella dimensione relazionale verso l’altro: essere con e per l’altro.

PAPA BENEDETTO XVI afferma: “Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l’ uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente… La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente” (discorso alla Curia romana, 22 dic. 2012).

La concezione umano-cristiana della sessualità (cfr. mia scheda: sessualità umana: come viverla in castità?) impedisce che le persone si usino come si usano le cose. L’oggettivazione e sessualizzazione dell’immagine del corpo umano contribuisce a incoraggiare le persone a trattare gli altri come dei beni di consumo per il loro piacere sessuale. «La lotta contro la banalizzazione della sessualità è parte del grande sforzo affinché la sessualità venga valutata positivamente e possa esercitare il suo effetto positivo sull’essere umano nella sua totalità» (BENEDETTO XVI, libro-intervista Luce del mondo del giornalista tedesco Peter Seewald, 2010, p. 170).

5) Della famiglia

Se non esiste più la dualità di maschio e di femmina – ha detto Papa BENEDETTO XVI (nel citato discorso alla Curia romana del 22 dic. 2012) – «allora non esiste più la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione». E in tal caso «anche la prole ha perso il luogo che finora le spettava e la particolare dignità che le è propria. Noi non possediamo la Verità, è la Verità che possiede noi. Cristo che è la Verità ci prende per mano».

Secondo la fede cristiana ( e non solo…), la famiglia, nata sul matrimonio di un uomo e di una donna:

* è la cellula vitale della società, una scuola di virtù, una palestra di relazioni, una fucina di sviluppo, un’arca di salvezza (cfr. mia scheda: matrimonio e famiglia: quale la  loro concezione nella fede cristiana?);

* attua un progetto, qual è il matrimonio, la cui natura fondamentale è bi-parentale, e cioè composta di un uomo e una donna, che mettono in relazione le loro differenze, che in primis sono differenze sessuali. La famiglia è il «luogo dove si impara a convivere nella differenza» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 66).

“La Chiesa offre una concezione della famiglia, che è quella del Libro della Genesi, dell’unità nella differenza tra uomo e donna, e della sua fecondità. In questa realtà riconosciamo un bene per tutti” (PAPA FRANCESCO, Messaggio autografo alla 47esima Settimana Sociale dei cattolici italiani, dal tema “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”,12-9-2013).

“La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! (PAPA FRANCESCO, Discorso ai fidanzati, 14 -2-2014).

E a Manila, il 18 gennaio 2014, a una folla immensa, PAPA FRANCESCO ha esclamato: “Tristemente ai giorni nostri, tutte le famiglie hanno bisogno di protezione contro attacchi insidiosi e programmi contrari a ciò che abbiamo di vero e sacro, tutto ciò che è più bello e nobile nella nostra cultura”.

6) Della società

Abolendo la famiglia naturale, si impedisce di fare un’esperienza di famiglia che ha una funzione sociale fondamentale, in quanto è il fondamentale apprendistato della vita in società.

La famiglia, nata dal matrimonio tra un uomo e una dona, infatti, da un punto di vista sociale, è:

* un’istituzione naturale, caratterizzata da una unicità irripetibile e insostituibile; il primo ed essenziale livello dell’articolazione sociale; la prima società naturale, « un’istituzione divina che sta a fondamento della vita delle persone, come prototipo di ogni ordinamento sociale » (Pont. CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE, Compendio della dottrina sociale della Chiesa, n. 211);

* la cellula naturale, fondamentale e centrale della società, esistente prima dello Stato; non è frutto del riconoscimento giuridico dello Stato: essa, al contrario, precede lo Stato e ne è a fondamento, oltre ad essere la cellula primaria e fondativa dell’organismo sociale e giuridico.  “Il matrimonio precede lo Stato ed è la base della famiglia, che è cellula della società precedente a ogni legislazione e precedente perfino alla Chiesa” (Card. FRANCESCO BERGOGLIO, Lettera al presidente della commissione per i laici della conferenza episcopale argentina, 2010);

* elemento fondamentale del bene comune diogni società, risorsa straordinaria e determinante della coesione sociale, vero pilastro portante per l’avvenire dell’umanità; cellula portante, viva della società;  cellula intermedia tra l’individuo e lo Stato, e tra le società intermedie e lo Stato;

* il luogo che più e meglio di tutti gli altri assicura aiuto, cura, solidarietà, capacità di trasmissione del patrimonio valoriale alle nuove generazioni;

* il luogo primario dell’umanizzazione della persona e della società. “Vogliamo riaffermare – sottolinea infatti PAPA FRANCESCO – che la famiglia così intesa rimane il primo e principale soggetto costruttore della società” (Messaggio autografo…,op.cit.);

* la sorgente e la risorsa primaria della società e della solidarietà; la fondamentale esperienza di comunione e responsabilità umana e sociale; l’ambiente di promozione sociale della persona; la portatrice di valore storici, sociali ed economici

7) Della fede cristiana

L’ideologia del gender si propone di rinnegare il progetto di Dio-Creatore e di distruggere la sua più bella opera, cioè l’essere umano creato a immagine di Dio: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò … Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne» (Gen 1,27; 2,24).

Papa Francesco ha evidenziato che: “L’immagine di Dio è la coppia matrimoniale: l’uomo e la donna; non soltanto l’uomo, non soltanto la donna, ma tutti e due. Questa è l’immagine di Dio: l’amore, l’alleanza di Dio con noi è rappresentata in quell’alleanza fra l’uomo e la donna. E questo è molto bello! Siamo creati per amare, come riflesso di Dio e del suo amore. E nell’unione coniugale l’uomo e la donna realizzano questa vocazione nel segno della reciprocità e della comunione di vita piena e definitiva” (Udienza Generale, 02 Aprile 2014).

Come ricordava ancora Benedetto XVI –nel discorso del 22 dicembre 2008 in occasione degli auguri natalizi alla Curia romana– «ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine “gender”, si risolve in definitiva nell’autoemancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore», proprio perché «l’uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda», anche se «in questo modo vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore».  Aggiungeva il Papa, con un’efficace metafora, che «le foreste tropicali meritano, sì, la nostra protezione,  ma non la merita meno l’uomo come creatura, nella quale è iscritto un messaggio che non significa contraddizione della nostra libertà, ma la sua condizione».

La famiglia ha anche una funzione fondamentale religiosa, in quanto il lessico, il linguaggio della vita cristiana viene preso in gran parte dal lessico “familiare”. La famiglia cristiana è pertanto segno visibile e efficace del Dio-Invisibile.

Ad esempio:

* per esprimere qualcosa della comunione d’amore Trinitaria, che è fonte-modello-culmine dell’amore coniugale, vengono utilizzati termini, espressioni, immagini tratte dalla vita familiare. “Ed è proprio questo il mistero del matrimonio: l’amore di Dio che si rispecchia nella coppia che decide di vivere insieme… ! Nella vostra unione c’è il riflesso della Santissima Trinità, e con la grazia di Cristo voi siete un’icona viva e credibile di Dio e del suo amore” (PAPA FRANCESCO, Catechesi del mercoledì, 2 Aprile 2014);

* lo stesso mistero dell’amore di Dio per gli uomini riceve la sua forma linguistica dal vocabolario del matrimonio e della famiglia, in positivo e in negativo: l’accostarsi di Dio al suo popolo viene infatti presentato, nella Bibbia, con il linguaggio dell’amore sponsale, mentre l’infedeltà del Popolo di Dio, la sua idolatria, è designata come adulterio e prostituzione;

* anche l’alleanza di Cristo e della Chiesa viene illustrata e attuata nel sacramento del matrimonio. L’amore coniugale è segno efficace, cioè manifesta e incarna l’amore sponsale dell’amore di Cristo per la Chiesa e della Chiesa per Cristo: “Voi mariti amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa…Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” (Ef 5,25.32), dando la propria vita per essa. “L’uomo dunque non separi congiunto“ (Mc 10,9), e Dio ha congiunto Cristo alla Chiesa e la Chiesa a Cristo, come anche il marito alla moglie e la moglie al marito nel Sacramento del matrimonio, finchè morte non li separi;

* alcuni termini molto utilizzati nel linguaggio cristiano, quali: Padre, Madre, Figlio, Sposo, Sposa… non si possono comprendere se non si vivono, se non si sperimentano nel cuore della propria famiglia;

* come pure è proprio in famiglia che “arriviamo a conoscere Dio, a crescere come uomini e donne di fede, a sentirci membri della più grande famiglia di Dio, la Chiesa…Nella famiglia impariamo ad amare, a perdonare, ad essere generosi e aperti e non chiusi ed egoisti. Impariamo ad andare al di là dei nostri bisogni, ad incontrare gli altri e a condividere la nostra vita con loro” (PAPA FRANCESCO, Discorso alle famiglie, Manila, 16-1-2015).

  S.E. Mons. Raffaello Martinelli

fonte

diocesi frascati

 

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