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Cracolici invoca i “Mille” per la rinascita della Sicilia. Ma lo sa, assessore, chi era Garibaldi?

Posted by on Mar 20, 2017

Cracolici invoca i “Mille” per la rinascita della Sicilia. Ma lo sa, assessore, chi era Garibaldi?

L’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, dimostra di non conoscere la storia della Sicilia. Scambiare ancora oggi Garibaldi – che è stato un predone al servizio di casa Savoia – per un “eroe” è veramente incredibile! Ma questo assessore la conosce la storia dei Mille? Lo sa che i garibaldini conquistarono la Sicilia a colpi di battaglie farlocche, vinte grazie alla sistematica corruzione dei generali borbonici? Dia retta a noi, assessore: prima di parlare legga e si aggiorni: eviterà altre pessime figure!

Una delle punizioni che ti aspettano per non avere partecipato alla politica è di essere governato da esseri mediocri. Questo affermava Platone più di 2300 anni fa. Se fosse vissuto ai nostri giorni il filosofo ateniese avrebbe riconfermato ancora di più convintamente il suo pensiero, soprattutto se avesse avuto occasione di leggere uno degli ultimi comunicati stampa dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, dal titolo:

“È’ tempo di costruire il nostro risorgimento investendo sulla bellezza. I ‘Nuovi Mille’ sconfiggeranno i professionisti del lamento”.

 “La Sicilia sta vivendo un momento magico – dice Cracolici -. È’ il tempo di costruire il nostro risorgimento. Restituiamo alla Sicilia orgoglio e futuro. Investiamo sulla bellezza per dare una prospettiva ai nostri figli. Palermo capitale della cultura e dei giovani. Taormina sede del G7. I borghi più belli d’Italia. Il percorso arabo-normanno patrimonio dell’Unesco. L’Etna, le diverse testimonianze di una storia antica. Salto in aria ogni qualvolta qualcuno la definisce ‘Regione Sicilia’ e non invece come la carta costituzionale recita, a differenza di tutte le altre, ‘Regione Siciliana’: Noi non siamo solo una geografia, ma siamo anche una storia. La Sicilia può con i ‘Nuovi Mille’, come quasi 160 anni fa, ricostruire un nuovo orgoglio italiano. Dobbiamo sconfiggere il nemico più forte che assolda ancora tanti soldati: i professionisti del lamento. Coloro che sono sempre pronti a raccontare sofferenza, a crogiolarsi delle difficoltà senza mai sporcarsi le mani. Immaginare questa come la terra del bello e del buono, è un grande programma di governo per il futuro. Abbiamo tutte le carte in regola per riuscire a realizzarlo”  Noi non siamo solo una geografia ma siamo anche una storia”.

E qui casca l’ “asino”. Cracolici dimostra, infatti, di essere più esperto di patate e di cipolle anziché di storia. Una storia che non conosce bene, a giudicare dal suo richiamo ai ‘Nuovi Mille’. Si informi, egregio assessore, prima di avventurarsi in simili affermazioni. Le ricordiamo che nel maggio dello scorso anno, in occasione delle pompose celebrazioni dello sbarco garibaldino a Marsala, il presidente del Consiglio comunale di questa cittadina, Enzo Sturiano, non ha fatto una bella figura. Anzi. Sturiano ha definito Garibaldi un “eroe del Rinascimento”, pasticciando con la storia e dimostrando, a proposito dei Mille, di non sapere che, in realtà, conquistarono, depredarono, saccheggiarono  e colonizzarono la Sicilia in nome dei Savoia e di Vittorio Emanuele.

Quindi, caro assessore Cracolici, prima di parlare di nuovi Mille e di nuovo risorgimento sarebbe utile, per non essere paragonato al presidente del Consiglio comunale di Marsala, di informarsi bene su chi erano i ”vecchi Mille” e da parte sua, a questo punto, sarebbe salutare un bel ripasso della storia e su come realmente andarono i fatti 160 anni fa con la battaglia farsa di Calatafimi vinta dai Mille grazie alla corruzione del Generale Landi, alla battaglia di Palermo vinta grazie al tradimento e alla corruzione del generale Lanza e poi al saccheggio, da parte di Garibaldi, del Banco di Sicilia che fruttò al Nizzardo 5 milioni di ducati d’oro pari a 82 milioni degli attuali Euro. Un ‘bottino’ che andò a rimpinguare le esauste ‘casse’ del regno di Sardegna.

L’orgoglio e il futuro alla Sicilia a cui fa riferimento nel suo comunicato, egregio assessore Cracolici, furono negate 160 anni fa con l’invasione e la conquista garibaldo-piemontese, riducendo la nostra terra allo stato di colonia: uno stato di colonia dal quale ancora oggi non ci siamo affrancati e liberati.

Ecco perché la demagogia del suo comunicato fa a cazzotti con la realtà storica. Quindi pensi alla sua salute e cerchi di non “saltare in aria” ogni qual volta si parla, a ragion veduta, in senso critico, della Sicilia ridotta da 160 ad oggi, come già ricordato, allo stato di colonia. Si aggiorni, studi e legga la vera storia della sua terra e alla fine se ne faccia una ragione per non dare così, alla fine, credito a quello che scrisse più di 2300 anni fa Platone a proposito dei politici mediocri che ci governano.

Ignazio Coppola

inuovivespri.it

 

 

 

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