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GIACINTO VISOCCHI ASPETTI VITA SOCIALE E POLITICA AD ATINA TRA IL 1848 E IL 1860

Posted by on Ago 8, 2018

GIACINTO VISOCCHI ASPETTI  VITA SOCIALE E POLITICA AD ATINA TRA IL 1848 E IL 1860

Sabato 7 luglio in quel di Atina s’è presentato un importante libro sulle vicende rivoluzionarie che vanno dal 1848 al 1860 vissute da Atina attraverso Giacinto Visocchi fratello del più famoso Pasquale Visocchi.

Nonostante l’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro nello stesso giorno fosse impegnata, come organizzatrice, in un altro convegno al Castello Aragonese di Baia alcuni associati sono stati presenti manifestando compiacimento ed apprezzamento per il testo presentato.

Anche questa occasione conferma come i Borbone sono stati gli unici in Europa a sedare i moti rivoluzionari del “48 evitando esecuzioni capitali come normalmente avviene quando si arrestano cospiratori intenti ad organizzare colpi di stato e limitando lo spargimento del sangue.

Ferdinando II è Re Bomba per i fatti di Messina e per la condanna a morte di Agesilao Milano che attentò alla sua vita nel 1856. Vittorio Emanuele II, suo cugino, è Re Galantuomo nonostante il sacco di Genova del 1849 ad opera dell’esercito sabaudo e le innumerevoli esecuzioni capitali che superano di gran lunga le cento unità.

Con l’amnistia concessa il 30 aprile 1851 da Ferdinando II la stessa cosa avvenne in alta Terra di Lavoro e ad Atina dove, mi riferiscono i presenti, i colpevoli furono prosciolti e rimessi in libertà tra cui Giacinto Visocchi e fini tutto in una bolla di sapone.

Purtroppo la politica dell’ Amalgama” inaugurata dopo il 1799 con il senno del poi è stata la pietra tombale dei Borbone e del Regno delle Sicilie. Infatti più i vari Re che si sono susseguiti perdonavano e più la cospirazione si rafforzava fino ad arrivare al 1860 che grazie ad un disegno geopolitico trovo lo sbocco nella fine del Regno e nell’Unità d’Italia.

Certo i Visocchi ad Atina ebbero enorme benefici dall’ unità ma hanno avuto anche l’onesta intellettuale di denunciare i disastri e le macerie che si formarono immediatamente dopo il 1860 come abbiamo in passato narrato.

Le lancette dell’orologio non si possono riportare indietro ma abbiamo comunque l’obbligo di ripristinare verità storiche che per troppi anni sono state occultate e libri come quello presentato ad Atina, anche se non di ispirazione identitaria, sono molto importanti sempreché si basano su fonti documentali certe.

 

 

 

 

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