Alta Terra di Lavoro

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Italiani nati a Napoli, napoletani e il papa

Posted by on Lug 8, 2016

Italiani nati a Napoli, napoletani e il papa

questa mattina sentivo un caro amico di napoli contento per l’evento che oggi ha interessato il centro storico della città preoccupandosi che fossero all’altezza. L’umiltà appartiene ai grandi come l’ospitalità che è una delle più nobili espressioni di civiltà e il mio amico parlava da vero napoletano ma gli ho anche ricordato che non è Napoli ad aver bisogno del mondo ma il contrario. Gli Italiani nati a Napoli basano il proprio successo la propria esistenza sull’esterofilia cercando di far passare come sentimento nobile il tradimento i napoletani, che sono sempre stati la stragrande maggioranza, però,negli ultimi 20 anni, dopo la morte di Eduardo, di Troisi e l’addio di re Diego hanno perso un po di amor proprio e hanno perso fiducia in se stessi facendosi contaminare da questo diffuso sentimento anti-napoletano figlio solo da complessi di inferiorità e forti sentimenti di invidia. Voglio ricordarvi solo di andare a vedere da dove venite, inutile elencare lo sterminato elenco, le vostre radici e di non perdere dalla mente le due seguenti frasi “Non dovranno più intraprendere” Napoli starà peggio ma noi tutti meglio”  con molta umiltà mi permetto di farvi leggere di nuovo le parole che Papa Francesco ha detto su Napoli quando è venuto a trovarvi….

E venne il Papa a Napoli a ricordare nel solco della santità cristiana il laico messaggio del Prof Bellavista che forse Napoli é ancora l’ultima speranza che resta all’Umanità per salvarsi….

Dice il Papa argentino, il Papa del Sud del Mondo ad una trimillenaria metropoli del Sud del Mondo: “Napoli è sempre pronta a risorgere, facendo leva su una speranza fatta di mille prove. La sua radice risiede nell’animo stesso dei napoletani, soprattutto nella loro gioia e religiosità e pietà.Siamo tutti napoletani, che tutti imparino una lingua dolce come la vostra”.

Il Papa riconosce la forza del Napoletano, del suo Popolo, della sua “pietas” verso l’umanità, il Papa riconosce la dolcezza della Lingua Napoletana, l’anima di questa pietas, fatta di gioia e religiosità, intima essenza dell’umana cristianità, di un messaggio universale di riscatto, di mille prove superate, di mille altre da superare, di una città che non si abbatte mai, né sotto i bombardamenti della guerra né della “muntagna” vesuviana, né sotto i colpi di una mistificazione di cui é vittima, interna ed esterna….

Siamo tutti napoletani, siamo tutti “umani”, l’umanità si salva se recupera in se stessa la radice che é in serbo alla vera, autentica essenziale Napoletanità, voglia di vivere ad ogni costo, nella gioia e nella pietas, contro tutto e tutti, parlando nella “dolce lingua” che “tutti debbono imparare”, quella stessa Lingua che le brutture interne ed esterne a Napoli, vogliono degradata, alla stregua di come vogliono degredato il Popolo Napoletano, ordunque, “TUTTI IMPARINO UNA LINGUA DOLCE COME LA VOSTRA”!!

Il Papa benedice il nostro Popolo, la nostra Lingua, ed esorta i Napoletani ad essere tali e da essere da ESEMPIO d’umanità per l’umanità e gli altri popoli, a partire dalla sua intima essenza che si esprime nella sua POETICA E DOLCE LINGUA, che, in quanto anima DOLCE E POETICA, deve essere “imparata” e quindi insegnata a TUTTI.

Non ricordo la fonte se qualcuno me la comunica l’aggiungo

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