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LETTERA DEL S. PADRE PIO IX AL COMPILATORE DI QUESTE HISTORIE PIUS P. P. IX

Posted by on Mar 16, 2020

LETTERA DEL S. PADRE PIO IX AL COMPILATORE DI QUESTE HISTORIE PIUS P. P. IX

Dilecte Fili salutem et apostolicam benediclionem. Utilem piane operam te posteris impendisse ccnsuimus, dura monumenta perituris tradita ephemeridibus congessisti, ut iis, qui nostrorum temporum hisloriam scripturi sunt, germana praesto esset factorum nolitia atque indoles. Nani si magistra vitae esse debeai historia, nulla (orlasse aetas prae nostra clariora documenta praebere poterit quae ostendant, eo longius aberrare populos a felicitate, quo pervicacius a Deo recedentes iverint in adinvenliones suas. Libenlissime proinde et grato animo excepimus voluuiina tua, nec facere poluimus, quin eorum propositum summoperc probaremus. Ut autem palernae noslrac benevolcntiae pignus babeas indubium, aposlolicam benediclionem Ubi peramauter impertimus.

Datum Homac apud S. Pelrum die 25 februarii 1865. Ponlificalus nostri Anno XIX.

PIUS P. P. IX.

Dilecto Filio

Equiti STEPHANO MARGOTTI

Augustam Taurinornm

(Traduzione itàliana).

PIO PAPA IX

Diletto figlio, salute ed apostolica benedizione. Giudicammo che tu intraprendessi un’Opera assai utile ai posteri quando togliesti a radunare i documenti registrali nei labili giornali, affinchè coloro i quali scriveranno la Storia de’ nostri tempi avessero alla mano la genuina notizia e indole dei falli. Imperocché se l’istoria deve essere la Maestra della vita, forse nessuna età come la nostra potrà offerire più chiari documenti per dimostrare che i popoli tanto maggiormente si allontanano dalla felicità, quanto più ostinatamente ritirandosi da Dio, camminano secondo i vani loro consigli. Assai di buon grado perciò e con grato animo abbiamo ricevuto i tuoi volumi, e non potemmo a meno di approvarne sommamente il divisamente. Affinchè poi tu abbia un indubbio pegno della paterna nostra benevolenza, ti compartiamo amorevolmente l’apostolica benedizione.

Dato a Roma presso S. Pietro, il 25 febbraio 1865, Anno XIX del Nostro Pontificalo.

PIO PAPA IX.

Al Diletto Figlio,

il cavaliere STEFANO MARGOTTI

Torino.

Di grandissima consolazione ci fu questa lettera preziosa che ci conforta a proseguire nell’Opera incominciata. Il Santo Padre Pio IX ci dichiara quale debba essere lo scopo e il metodo delle nostre Memorie e in generale della storia. Il metodo. è di esporre i fatti con somma sincerità, e confermarli cogli autentici documenti. Lo scopo, è di mostrare che solo è beato il popolo che per suo Dio ha il Signore. Laonde non sono né le riforme né gli statuti, né i parlamenti, né le libertà che rendono il popolo felice, ma soltanto la Religione, la fede, la carità.

Di che lo storico futuro de’ nostri tempi, nella veneratissima lettera scrittaci dall’immortale Pontefice, potrà rinvenire l’idea capitale, e come a dire la filosofia cattolica dei fatti che noi raccogliamo.

Dell’utilità poi, anzi necessità di raccoglierli abbiamo sempre nuovi argomenti. La rivoluzione dapprima ci fura le mosse, e bisogna confessare che i figli delle tenebre sono più prudenti dei figli della luce. Si potrebbe dire che non passano mesi senza che comparisca in pubblico qualche storia dei fatti contemporanei e sempre in senso rivoluzionario, e con intendimenti ostili alla Chiesa. Sono dieci o dodici le Storie del Risorgimento italiano che già ci vennero sotto gli occhi, ed ognuno vede come siamo risorti! A Milano si è pubblicata una Storia del Risorgimento d’Italia dalla rotta di Novara alla proclamazione del Regno d’Italia, cioè dal 1849 al 1861. E sono quattro grossi volumi: Dio sa di quale storia! Poi comparvero nella stessa città tre altri volumi di così detta Storia del Risorgimento d’Italia da Villafranca ad Aspromonte, e l’opera è illustrata con incisioni eseguite da valenti artisti perché si cerca di parlare in tutti i modi e cogli scritti, e coi ritratti. In fin dei conti noi ci troveremo inondati di romanzi, di favole, di libelli, e la storia di ciò che veggiamo e sentiamo sarà scritta su tali libri!

Pare a noi che ogni buon cittadino ed ogni cattolico abbia un grande dovere, ed è quello di legare ai posteri le solenni lezioni dell’esperienza. La storia, come ricorda il nostro Santo Padre Pio IX, ha da essere la Maestra della vita, e bisogna insegnare a coloro che verranno quali vantaggi recano le rivoluzioni, dove conducono i primi passi nella carriera dei tradimenti e dulie fellonie, e quale felicità sanno dare ai popoli coloro che con sonanti parole promettono di rigenerarli. Quanto a noi, raccogliendo queste Memorie abbiamo inteso di compiere appunto questo dovere, e già ce ne venne quel solo premio che potevamo desiderare quaggiù, la benedizione del Vicario di Gesti Cristo.

fonte https://www.eleaml.org/sud/stampa/vol_01_02_margotti_memorie_per_la_storia_dei_nostri_tempi_1865.html#Dilecte

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