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PISACANE ED I 300-UN INGANNO STORICO-LETTERARIO- ( MA QUALE TRICOLORE) II PARTE

Posted by on Dic 10, 2018

PISACANE ED I 300-UN INGANNO STORICO-LETTERARIO- ( MA QUALE TRICOLORE) II PARTE

Nella iconografiamistificatrice risorgimentale, l’audace napoletano disertore per amore, viene rappresentato come unmartire del risorgimento,aggrappato alla bandiera tricolore. Come, sempre il tricolore , sventolava – a detta del Mercantini – sulla nave con cui Pisacaneapprodò a PONZA.


NON E’ VERO NULLA !!!
Pisacane era un socialista anarchico seguace del socialista francese PROUDHON. Era di quelli che dell’Unità d’Italia , di Cavour e di Vittorio Emanuele se ne fregava altamente. Il suo obiettivo non era riunificare la penisola sotto questo o quel monarca. Il suo scopo, invece, era di creare uno Stato federale (federalismo dei comuni) con il superamento delle classi sociali. Un comunista ante litteram, insomma. E per realizzare questo sogno bisognava far prendere coscienza la ” classe contadina” ,insieme alla quale fare la rivoluzione. Questa era la sua missione : sobillare le masse contadine e con queste combattere e sovvertire i regimi monarchici per creare uno Stato socialista. Ed è questo che tentò di fare sia a Ponza che a Sapri. I suoi proclami, in questi due luoghi , furono rivolti ai contadini. Nessuno li ascoltò e finì come sappiamo. MA PERCHE’ INCOMINCIO’ DAL REGNO DELLE DUESICILIE ? Perchè Mazzini, che non ne aveva mai azzeccata una, lo convinse che qui il popolo era pronto ad abbracciare la croce della rivoluzione. Lui, indomito com’era, partì speranzoso con altri 25 mazziniani ,non immaginando che il popolo ,invece di abbracciare la rivoluzione, avrebbe imbroccato roncolee zappe per cacciarlo dalle proprie terre.
QUESTO GLI STORICI LO SANNO.MA NON LO DICONO . Hanno messo, invece, il cappello sulla sua impresa iscrivendolo d’ufficio alla causa unitaria e antiborbonica,sfruttandolo come icona di un risorgimento che,in realtà, Pisacane ,non volevae per il quale non si sarebbe mai immolato! Così per secoli hanno ingannato noie vilipeso lo stesso Pisacane travisando il senso del suo sacrificio. Ed iltricolore non lo sventolava nemmeno la nave “Cagliari” con la qualeapprodò il 27 giugno del 1857 nel porto di Ponza.Solo Mercantini ( bravo siacome lirico che come falsario storico) se lo poteva inventare..” ERA UNABARCA CHE ANDAVA A VAPORE E ALZAVA UNA BANDIERA TRICOLORE..”. Pisacane,peringannare la guarnigione borbonica usò uno stratagemma. Giunto nel porto issòla BANDIERA ROSSA. Nel gergo marinaro la nave che batte tale vessillo indicaun’avaria a bordo.Subito partì dalla capitaneria borbonica una pilotina perprestare aiuto. Saliti a bordo i militari ponzesi furono presi prigionieri. Conla stessa pilotina Pisacane, insieme a Nicotera e Falcone, suoi più stretticollaboratori, scese ed intimò ai pochi della guarnigione di arrendersi, penala morte dei loro compagni prigionieri sulla nave. I borbonici si arresero persalvare i loro commilitoni e, Pisacane ,insieme ai compagni di ventura,si recònella piazza centrale di Ponza per leggere il suo proclama al popolo.Non sipresentò nessuno. I ponzesi ,impauriti, si barricarono nelle proprie case. ERAPARTITA LA RIVOLUZIONE MA NESSUNO SE NE FREGAVA UN TUBO!

( fine II parte)

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