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“QUALCOSA DELLA NOSTRA LINGUA” ‘O NNAPULITANO

Posted by on Giu 24, 2017

“QUALCOSA DELLA NOSTRA LINGUA” ‘O NNAPULITANO

Esaminiamo alcune parole che hanno arricchito la nostra lingua,  di chiara estrazione di oltre oceano,  che,  portate sul nostro territorio sono state completamente  metabolizzate  e anno parte della nostra quotidiana parlata.

BOSS

E’ una delle 5 parole metabolizzate dalla lingua Napolitana (le altre 4 seguono in sequenza) che ci sono state regalate dalla quinta flotta americana nello sbarco sul nostro territorio.

E’ sinonimo di “capo” e non penso ci sia qualcuno che alla sua pronunzia non identifica subito il dominus della situazione.

Precedentemente, anche se oggi ha un po’ cambiato identificazione, si utilizzava il termine “mammasantissimo”, che, analizzato, all’epoca era il capo indiscusso mentre oggi, sempre si identifica il capo ma con riferimenti un po’ malavitosi.

 

 BAITO

Seconda delle 5 indicate che, sempre importata, è ormai entrata a far parte della nostra lingua.

Il significato è di “azione fraudolenta compiuta” e si identifica nell’affare in po’ losco portato a termine con successo.

 

BUSINISSO o BISINISSO

Terza delle 5 indicate, è sinonimo di affare, sia pulito che losco, ma che comunque identifica un’azione mirata al compimento della realizzazione di una intenzione imprenditoriale.

E’, “’o bisinisso”, quello che Decio Cavallo (D’Alessio all’anagrafe) voleva portare a termine a Roma acquistando da Totò la Fontana di Trevi con la complicità di Nino Taranto.

 

 BREK

Quarta delle 5, è sinonimo di architettato affare, quasi sempre losco, la cui positiva conclusione generava sicuro arricchimento celando pericolosi risvolti penali.

Era un po’ quello che, sempre in lingua napoletana, veniva identiicato, ante acquisizione della parola straniera, “’a trastola”, ovvero un affare poco chiaro.

CRISIMISSO

Quinta ed ultima, era così  che si definiva il regalo di Natale.

Christmas, in americano è il Natale e da questo vocabolo prese spunto la trasformazione di “regalo di Natale” in “crisi misso”.

Agostino Catuogno

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