REGNO delle DUE SICILIE STRAGI impunite dei piemontesi al soldo della massoneria
Quando nel 1961 si andò a costruire una scuola a Gaeta in occasione delle celebrazioni per l’anniversario di quella AGGRESSIONE ARMATA che i vincitorì chiamano “unità”, ci si imbattè in una “sorpresa” a dir poco, AGGHIACCIANTE.
Nello scavare, infatti, i lavori dovettero essere sospesi…
A bloccare tutto non fu un cadavere ma dieci, cento, mille e mille cadaveri.
Accatastati uno sull’altro.
Portavano addosso ancora le divise borboniche a cui, puntualmente mancavano i bottoni di argento con i tre GIGLI…
Ma non è tutto.
Più di scavava e più ci si rendeva conto che la FARSA della scuoletta (da dedicare a qualche loro carnefice di quella unità) diventava impossibile perchè la Terra di Gaeta, la Nostra Terra continuava a far emergere cadaveri anche di civili;
Uomini, donne, bambini che indossavano abiti semplici da pastori, da contadini, con le ciocie ai piedi, a centinaia e centinaia emergevano da sotto Terra.
Quando si giunse a tirare su l’ultimo cadavere, ci si accorse che la Terra per quasi un metro, ancora, era impregnata, in un abbraccio eterno, del loro sangue.
Uno spettacolo surreale quasi SIMBOLICO come a dire : se non fate prima i conti con la VERITÀ nessuna FINZIONE celebrativa è possibile.
È come se quei Nostri AVI continuassero a combattere.
È come se quei Nostri morti AMMAZZATI non fossero morti mai .
È come se quei Nostri militari EROICI del REAL ESERCITO di SUA MAESTÀ DUOSICILIANA continuassero a combattere fino ai giorni Nostri.
È come se le loro anime URLASSERO ancora oggi è per la loro ETERNITÀ, la loro esigenza di VERITÀ.
Mentre le “autorità” di tutto il mondo vanno a genuflettersi ad ogni sacrario, qui mai nessuno è venuto ad inginocchiarsi.
Memoria corta ?
Pare molto corta e diventa IMPERDONABILE, quando ad essere “aitorità” vi è gente nata proprio nella Terra oggetto di tale brutale aggressione.
Viviamo in strade che portano lapidi, busti, monumenti ai Nostri assassini.
È neppure un fiore viene portato a chi si fece uccidere per difenderci.
In questo DESERTO vogliamo essere una voce fuori dal coro.
Sapendo che “mai lungamente Iddio permette le iniquità della storia”.
Per questo invitiamo , chi può, a recarsi a Gaeta a rendere omaggio ai Nostri MARTIRI caduti EROICAMENTE nella difesa della Nostra Terra e del Nostro Mare aggredito in armi.
A TUTTI coloro che non possono recarsi a Gaeta, invitiamo ad elevare le proprie preghiere affinchè
IDDIO LI ABBIA IN GLORIA
segnalato da Gianni Ciunfrini
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