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San Gennaro, il 16 dicembre è la Festa del Patrocino, terzo prodigio del sangue (ma lo sanno in pochi)

Posted by on Dic 17, 2017

San Gennaro, il 16 dicembre è la Festa del Patrocino, terzo prodigio del sangue (ma lo sanno in pochi)

Il 16 dicembre, all’interno della Reale Cappella del Tesoro ubicata nella navata destra del Duomo di Napoli, nell’ambito di un rituale profondamente intimo, dovrebbe ripetersi il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. E’ la festa del Patrocinio del Santo.

Delle tre date dell’anno in cui avviene il “miracolo” più atteso dal popolo napoletano (le altre due sono il 19 settembre e il sabato che precede la prima domenica di maggio) questa è sicuramente la meno nota. Eppure, è pregna di un potentissimo valore simbolico poiché – da ben quattro secoli – celebra una ricorrenza molto importante nella storia della città. Per ovvi motivi non ci sono fotografie di tale evento che, tuttavia, è magnificamente raffigurato in una celebre tela di Micco Spadaro (immagine in basso).

Il 16 dicembre del 1631 una spaventosa eruzione del Vesuvio, dopo avere distrutto Torre del Greco, stava per devastare anche Napoli. Il magma giunse quasi alle porte della città e minacciava di ridurre in cenere i primi edifici lungo il suo percorso.
Fu a quel punto che la TRIBU’ partenopea, in preda alla totale disperazione, invocò l’aiuto della sua “divinità esclusiva”, la sola in grado di tenere a bada la furia del vulcano: GENNARO.
Come riportato dalle fonti di archivio della Reale Cappella del Tesoro, in quel giorno, prelati, nobili dei Sedili e popolani, scalzi e flagellandosi con cilici e grosse funi, uscirono in processione con il busto del Santo Patrono e le ampolle contenenti il suo sangue. In costante preghiera giunsero fino al ponte dei Granili (ponte della Maddalena) e, una volta lì, avvenne qualcosa di inspiegabile di cui tutti furono testimoni oculari: le ampolle furono alzate al cielo in direzione del Vesuvio sputa fuoco e, in quel preciso istante, il sangue di San Gennaro si sciolse e, in miracolosa sincronia, la lava si arrestò risparmiando la città e la sua gente.
Cosa c’è di più poeticamente e orgogliosamente tribale? Ve lo dico io: nulla!

In quella data, GENNARO ha di fatto legittimato in eterno il suo Patrocinio su Napoli e sul popolo napoletano.
La Deputazione, l’antica istituzione laica che dal 1527 per un voto della città fece realizzare la Cappella del Tesoro di San Gennaro, nel 1631 rinnovò quindi il patto di sangue col patrono. E, per ringraziarlo dello scampato pericolo, fece innalzare nel 1637 il più splendido obelisco di Napoli progettato da Cosimo Fanzago che, ancora oggi, svetta in Largo Riario Sforza recante la seguente frase: . Divo Jannuario – Patriae, regnique praesentissimo tutelari – grata Neapolis.

Poco importa che voi siate cattolici, musulmani, buddhisti, induisti oppure atei. Se siete napoletani – dei veri napoletani! – non potete non essere Sangennariani!

Francesco Andoli

 fonte identitainsorgenti.com

leruzione-del-vesuvio-nel-16-dicembre-di-micco-spadaro

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