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San Severo al Pendino: così trova casa il laboratorio musicale per i ragazzi di Forcella

Posted by on Ott 16, 2017

San Severo al Pendino: così trova casa il laboratorio musicale per i ragazzi di Forcella

 

A Napoli, nel magnifico complesso monumentale di San Severo al Pendino, la mattina di sabato scorso,  si è tenuta una riunione per celebrare l’apertura del Laboratorio musicale Annalisa Durante per i ragazzini del posto. Erano in tanti: insegnanti, genitori e ragazzini. Questo laboratorio si propone di avviare allo studio della  musica quei ragazzini che lo desiderano. E’ stato realizzato (ha già iniziato la sua attività lunedì scorso) dall’alleanza di tre associazioni: “Annalisa Durante”, “Aurora Musicale”, e “Zonta”.
L’associazione “Annalisa Durante” è nata in ricordo della ragazzina uccisa per errore, il 27 marzo 2004, in un agguato camorristico a Forcella. Quella sera, era un sabato, lei stava chiacchierando con un’amichetta proprio sotto casa sua, quando passò, correndo, un ragazzo, Salvatore Giuliano. Era inseguito da altri giovani che lo volevano morto.
Sparavano. Sperando di salvarsi, Salvatore si fece scudo della ragazzina: forse credeva che non le avrebbero mirato contro.  Ma quelli spararono lo stesso. Così morì Annalisa, a quattordici anni. E Salvatore, che di anni ne aveva diciannove, sta scontando, per decreto dei giudici, venti anni di galera.
Questo è stato uno dei tanti episodi che  hanno insanguinato Napoli. Annalisa ne è diventato un simbolo e un monito. Ma ancora oggi, mentre la mafia internazionale si impone sul territorio, nella città continua la guerra fratricida tra giovani sbandati. L’associazione “Annalisa Durante” è stata voluta soprattutto da suo padre Giovanni ed è stata promossa dal Comune, che le ha concesso una sede. La sede è a Forcella, in un locale che un tempo ospitava un cinema, il Supercine. Consta di un’ampia sala, con un dipinto che ritrae Annalisa, una parete coperta da foto e un’altra tappezzata di libri fino al soffitto. Chi entrerà nel locale potrà prendere il libro che vuole, restare a leggerselo o portarselo a casa, in piena libertà. E lì, in questo luogo della famigerata Forcella, tutto si svolge in ordine e con molto garbo. Qui il responsabile è un funzionario comunale, Pino Perla, che vi lavora con molto impegno, donando gratuitamente il suo tempo libero.
L’altra associazione, “Aurora Musicale” è guidata dalle sorelle Astarita, Gelsomina e Paola, insegnanti di musica, che già da tempo si sono impegnate a portare la musica ai ragazzini napoletani che la amano ma non hanno la possibilità economica per coltivarla.
Questa associazione ha formato giovani musicisti di valore e ha ottenuto la Medaglia d’oro dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Le Astarita hanno già realizzato un gruppo musicale, “I ragazzi di Scampia”, che ha avuto molto successo e che, tra l’altro, ha partecipato, insieme a Gigi Finizio, a un’edizione del Festival di Sanremo, arrivando a conquistare il terzo posto.
Purtroppo attualmente le due straordinarie sorelle non avevano più una sede fissaper le loro lezioni, giacché lo stabile, di proprietà del Comune, è da tempo (e non si sa fino a quando) in ristrutturazione. Eppure nel frattempo erano diventate proprietarie di molti strumenti musicali, donati dai loro sostenitori. Tra questi c’è stata la Fondazione “Luigi Berlusconi”, molto generosa, e il gruppo di musicisti amici di Pino Daniele, tra cui Tullio De Piscopo, che ha regalato una magnifica batteria.
Ma tutti questi strumenti, mancando la sede, non servivano più allo scopo. Quindi è stata molto opportuna l’alleanza che si è formata con l’associazione “Annalisa Durante” e con lo “Zonta”, da cui è partita l’iniziativa.
Lo Zonta Club è una realtà internazionale. Sorta negli Usa, a Buffalo, nel 1919, tra due anni compirà il suo centenario. Adopera, nella comunicazione, cinque segni simbolici propri degli indigeni americani, precisamente degli indiani Sioux. Tra questi, il segno distintivo delle Zontiane, che  significa luce, come lo stesso nome “Zonta”, nella lingua dei Sioux.
La missione del Club è quella di migliorare le condizioni personali, politiche, legali e professionali delle donne, difendendone i diritti in nome dell’eguaglianza dei sessi.  E’ un club soprattutto femminile, seppure, dal 1990, potrebbero farne parte, per statuto, anche gli uomini.
La sua realtà internazionale comporta l’esistenza di legami tra le donne di diversi continenti e la loro mutua assistenza. Lo Zonta Club è riconosciuto dal Governo italiano, che gli ha riservato un posto nel Comitato Pari Opportunità del Ministero del Lavoro. Non è un’associazione filantropica, sebbene molte e valide siano le azioni benefiche di cui è protagonista.
Come la creazione di questo Laboratorio Musicale Annalisa Durante, che, d’altra parte, tende anche a testimoniare la capacità delle donne di agire per il bene dei deboli. Particolarmente a Napoli, dove, tra le altre, è stata, in questi ultimi tempi molto attiva la Past President e attuale vicepresidente Anna La Rana, protagonista di iniziative in difesa delle donne e dei loro bambini, anche quale presidente dell’Agi, la Federazione delle Giuriste Italiane e di vicepresidente internazionale delle stesse, cariche che ricopre nella sua qualità di avvocato e professore universitario.

a Rana, in quanto zontiana, ha sostenuto le sorelle Astarita nella loro attività, facendo esercitare nel suo studio alla Riviera di Chiaia i bambini e i ragazzi di Scampia nella musica e nel canto. Molto attiva è attualmente anche la vicepresidente dottoressa Margherita Mastrosimone, che ha partecipato alla realizzazione del “Laboratorio” e ha organizzato la cerimonia della sua apertura, alla quale era presente anche la presidente, professoressa Teresa Marrone.
Ma l’ideatrice di questo laboratorio è la Past President dottoressa  Annamaria Scardaccione. «L’idea mi è nata – dice – assistendo a uno spettacolo nella sede dell’associazione Annalisa Durante. Conoscevo già il responsabile,  Pino Perla, e anche le sorelle Astarita, amiche di mia figlia ormai da più di trenta anni. Ho pensato che avremmo potuto unire le nostre forze. E poi ho cercato la collaborazione dell’assessore alla cultura e turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele, che ci ha concesso dei locali nel Complesso Monumentale di San Severo al Pendino, che è di proprietà comunale. Così ho conosciuto anche la responsabile del Complesso, Maria Antonietta Cambriglia, una signora gentile che è stata disponibile a collaborare con noi. Ma sono soprattutto soddisfatta di aver procurato al laboratorio, entrambi ottenuti gratuitamente, due pianoforti, uno verticale e l’altro a mezza coda. E’ stato un bel successo».
Il segreto della riuscita di questa impresa impossibile? Una decisa volontà e la testardaggine di Annamaria, che, dopo una ventina di sollecitazioni, ha smosso Marco Napolitano, il quale, infine, anche lui entusiasta del progetto, si è convinto a fare questo straordinario regalo.
L’entusiasta partecipazione di tante persone e degli insegnanti che daranno gratuitamente lezioni di musica ai ragazzini è giustificata dalla consapevolezza profonda di che cosa sia l’attività educativa. Educare è un termine che letteralmente (dal latino ex ducere) significa “condurre fuori”, cioè dare la possibilità ai giovani di esprimere quello che hanno dentro, quello di cui sono capaci, i loro talenti naturali.
Il Laboratorio Musicale Annalisa Durante intende far esprimere ai ragazzini di Forcella il loro talento musicale. Che, come ha spiegato il musicista e compositore Carlo Faiello (nella foto in alto), intervenuto alla cerimonia di apertura, è proprio dei napoletani, che hanno espresso in ogni tempo la loro musicalità e la loro creatività musicale, creando le villanelle quattrocentesche,  la romanza, l’armonia settecentesca, i conservatori, la canzone d’autore e la geniale commistione della canzone napoletana con i ritmi americani fatta dal grandissimo Renato Carosone.
Promuovere i talenti: un’azione che non sembra essere tra gli intenti della scuola statale italiana, così come è organizzata.  Non per niente in Italia l’educazione viene chiamata istruzione.  Infatti abbiamo il Ministero della pubblica istruzione. Che mira soprattutto a modellare i giovani secondo un cliché. Così come si istruiscono i computer, che, se forniti dei dati, danno la prevedibile risposta.

Adriana Dragoni

fonte

ilmondodisuk.com

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