Alta Terra di Lavoro

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“REALTA E MITI DELLA NAZIONE NAPOLETANA” DI CARMINE DI SOMMA

Posted by on Mar 14, 2021

“REALTA E MITI DELLA NAZIONE NAPOLETANA” DI CARMINE DI SOMMA

Questa volta il Motobrigante Carmine Di Somma spara al bersaglio grosso e come un cecchino professionista non sbaglia un colpo abbattendo come birilli i dotti presenti in una presentazione alla libreria Feltrinelli di Salerno di un libro scritto dal Prof. Aurelio Musi in cui tenta di fare a pezzettini il mondo identitario napolitano e di ridicolizzare Gigi Di Fiore.

I relatori erano importanti, tra cui anche il Prof. Luigi Marscilli Migliorini, ed hanno parlato del mondo revisionistico borbonico ma per qualità espositiva e di contenuti hanno lasciato veramente a desiderare ed è bastata una banale domanda di Carmine, presente tra il pubblico, per metterli in crisi costringendoli alla difensiva pur di non dare una risposta. Carmine però nel bellissimo video, che vi invito a vedere, risponde punto su punto alle sterili tesi e qualunquiste degli studiosi della suddetta presentazione ma riesce, altresi, a farci comprendere che forse la vera forza di Cavour, che ripeto per il Machiavellico pensiero è un pezzo da 90 ma per lo stile politico tradizionale e solo un infame, che ha permesso al Piemonte di conquistare l’Italia è stata la fedeltà che ha sempre avuto per la corona savoiarda mai abbandonata anche quando era stato estromesso dalla vita politica piemontese e pur non amando, cortesemente ricambiato, Vittorio Emanuele II non ha mai pensato di fare un colpo di stato perché per lui la fedeltà alla corona voleva significare fedeltà allo stato. Cosa che non accadde nel Regno delle Due Sicilie dove la borghesia latifondista e la liberal massoneria avevano come primo scopo l’abbattimento della Real Casa Borbonica pur di avere il potere assoluto anche se doveva passare per un infame tradimento.

Un’altra riflessione che ci genera Carmine e che Francesco II se avesse voluto salvare la Corona sarebbe rimasto in sella e non avrebbe perso il trono ma pur di non tradire il suo popolo e la sua nazione non barattò la sua dignita per convervarlo.     

1 Comment

  1. complimenti per il video stupendo di Carmine Somma… spero troviate il modo di farlo circolare fra i docenti di tutte le scuole e fra gli studenti degli istituti superiori e università, perché è ora di finirla che imperversino perfino nel programmi televisivi personaggi tipo Barbero…una vergogna perpetrata dallo stato unitario farlocco attraverso i suoi prezzolati autori e docenti che non si fanno scrupolo di prestarsi a diffondere le solite menzogne con una superficialità e disonestà che stupisce…

    E l’oratore del video con che foga inneggiare a Murat!… ma è mai stato a Bitonto? non l’ha mai visto il monumento, un po’ trascurato fino a qualche anno fa, nella piazza principale, su cui è incisa l’espressione che inneggia all’ITALICAM LIBERTATEM, guarda un po’ ad opera di quel giovane CARLO di Borbone Farnese… che per decenni poi sedette sul trono di Napoli e fece quel che fece e tutti sanno!… e poi gli dedicarono una statua a ricordo… dove purtroppo incisero “a Carlo III” !… ma quando mai fu III a Napoli ! lui stesso confermò a chi gli chiese come chiamarlo: Carlo e basta!…quando dovette lasciare Napoli per obblighi dinastici a Madrid sono sicura che aveva il pianto nel cuore…. e questo trombone esalta Murat !… certo, gli sarebbe tanto piaciuto almeno come rivalsa sul grande cognato, seppure alla fine sconfitto… ma ebbe anche la fine che sappiamo…

    E a proposito della costituzione, sette otto su cento che dovevano pagare… perfino Spaventa ebbe ad ammettere ad età avanzata che il re Borbone fu troppo buono, avrebbe dovuto farlo fuori tutti…

    Grazie di aver postato il video eseguito con tanta maestria per la puntualizzazione di tutte le argomentazioni… cercherò di diffonderlo almeno fra le mie amiche napoletane trasferitesi a Formia…

    caterina

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