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2 aprile: San Francesco di Paola, patrono del Regno delle Due Sicilie

Posted by on Apr 2, 2017

2 aprile: San Francesco di Paola, patrono del Regno delle Due Sicilie

San Francesco di Paola nacque a Paola, in provincia di Cosenza, il 27 Marzo 1416 e morì a Tours, in Francia, il 2 Aprile 1509. Fu canonizzato nel 1519, a distanza di soltanto 12 anni dalla sua morte, da Leone X, al quale quando era ancora un bambino predisse che sarebbe diventato il Vescovo di Roma. Divenne Santo Patrono del Regno delle Due Sicilie nel 1738, quando Clemente VII accolse le istanze del popolo, di molti vescovi siciliani e dello stesso Re Carlo di Borbone; oggi è il patrono del Sud Italia e protettore delle genti di mare, oltre che patrono, tra le altre città, di Paola e compatrono di Napoli.

I genitori lo chiamarono Francesco a causa di un voto fatto al Santo di Assisi, al quale chiesero l’intercessione per avere un figlio nonostante l’età avanzata. A quel santo si rivolsero pure quando Francesco, bambino, fu colpito da una grave infezione all’occhio, dalla quale guarì rapidamente: il voto fu quello di far indossare al piccolo, per un anno, l’abito dell’ordine francescano, e durante questo periodo di tempo (detto “famulato”) manifestò le proprie inclinazioni mistiche con il verificarsi di eventi sovrannaturali che caratterizzeranno tutta la vita del Santo. Dopo un pellegrinaggio che toccò Assisi e Roma, la quale deluse molto Francesco per lo sfarzo della Chiesa tanto da criticare apertamente Niccolò Cusano, che era Cardinale, tornò al suo paese e cominciò a vivere da eremita attirando man mano altre persone a vivere insieme a lui, e così poté fondare l’Ordine dei minimi che osserva il quarto voto di vita quaresimale.

Molti miracoli in vita sono attribuiti a Francesco da Paola, tra i quali molte guarigioni, lo sgorgare di acqua dalla roccia colpita con un bastone (episodio che ricorda quello di Mosè durante l’Esodo), la fuoriuscita di sangue da una delle monete d’oro che il Re di Napoli gli offrì, l’attraversamento dello Stretto di Messina sul suo mantello dopo che un barcaiolo si era rifiutato di traghettarlo. La fama di Santo si diffuse in tutta Europa, e spinse il gravemente ammalato Luigi XI di Francia a chiamarlo per essere guarito: per vincere le sue resistenze ad abbandonare la comunità per vivere in un palazzo lussuoso, fu necessario l’ordine del Papa. Il Re di Francia lo accolse in ginocchio, e per 25 anni restò Oltralpe, essendogli sempre stato negato il fortemente desiderato ritorno in Calabria – durante quell’arco di tempo riuscì a coinvolgere molti religiosi, portando dunque la regola del suo Ordine fuori dai confini del Regno di Napoli e Sicilia e più in generale da quelli della penisola italiana.

Dopo la sua morte, come già ricordato, soltanto 12 anni passarono prima della santificazione, a dimostrazione della notevole vita e dei gesti che Francesco aveva tenuto. Il luogo principale dove si pratica il suo culto è Paola, dove è presente un Santuario che è meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, ma molto importante è anche la Basilica Reale di San Francesco di Paola a Napoli, massima espressione dell’architettura neoclassica, situata in Piazza del (fasullo) Plebiscito e fatta edificare ex voto da Ferdinando I delle Due Sicilie, per essere tornato sul trono dopo la parentesi, di fatto, napoleonica.

Francesco Pipitone

fonte vesuviolive.it

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1 Comment

  1. Nel concordare per il “fasullo plebiscito”, mi piacerebbe che tale piazza, voluta da S.M. Ferdinando I di Borbone delle Due Sicilie, fosse ricordata per come era chiamata, ovvero: LARGO DI PALAZZO.
    Cerchiamo di risppropiarci di quanto ci hanno tolto con quella che in realtà fu, una rapina a mano armata!
    Agostino Catuogno

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