Libertà e propaganda politica
Tolto l’unico partito all’opposizione, Fratelli d’Italia, i partiti politici si sono “democraticamente” impossessati del governo. Il voto del popolo, di qualche anno fa, si è rivelato una farsa perché di fatto ci governano i non eletti. Ieri avevamo Conte, oggi Draghi, e domani? Governanti scelti dai partiti e non dal popolo, che esercita la sua sovranità con il voto. In altre parole abbiamo un Monti ter, con l’avallo del presidente della Repubblica, che è il garante della Costituzione. L’Italia è scivolata su una buccia di banana e questa caduta ci costerà cara.
È una farsa politica. Con Draghi, un neoliberale, hanno tutti ottenuto un ministero, tranne Fratelli d’Italia, che non ha partecipato alla corsa alla poltrona. Si fregiano del termine democratico e adottano vecchi sistemi dispotici per sottomettere una parte della popolazione dissenziente. Politici, sindacati, stampa e media, e forse anche il presidente della Repubblica, si sono coalizzati per discriminare chi non s’allinea con il pensiero unico del green pass o della inoculazione collettiva. Gli unici “scienziati” che parlano sono quelli autorizzati dal Governo. Per nascondere gli errori commessi ci hanno prima tolto la libertà e ora ce la vogliono restituire con un lasciapassare discriminando i bianchi dai neri, i buoni dai cattivi, ossia i vaccinati dai non vaccinati. Non c’è più libertà di pensiero, di parola e di espressione. Ci tolgono la libertà un pezzo alla volta senza farcene accorgere. Svegliamoci dal sonno indotto. Per meglio governarci ci hanno messi gli uni contro gli altri, hanno limitato la nostra libertà e ci ricattano con un lasciapassare per costringerci a vaccinarci. Oggi scopriamo, secondo il report dell’Iss, che i deceduti effettivi per causa covid, dal febbraio 2020, sono stati 3783 e non 130.468. Draghi vuole impedirci di lavorare perché non facciamo la sua volontà. Il primo ministro non ha bisogno del consenso degli elettori, ha quello dell’Europa, dei partiti e dei sindacati, ed è quanto basta per fare ciò che vuole. Chi glielo impedirà?
L’articolo 4 della Costituzione recita: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto». L’articolo non ha, come in altri articoli della Costituzione, la seguente riserva: «Salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanita` o di sicurezza». Se il lavoro, dunque, è un diritto del cittadino, il lasciapassare sanitario previsto dal governo è un abuso perché, di fatto, limita e non promuove il diritto al lavoro.
Sono molti quelli che chiedono con insistenza una legge che imponga al popolo, ossia ai dissenzienti, l’inoculazione obbligatoria, perché, dicono con soddisfazione, è previsto dall’articolo 32 della Costituzione, che al secondo comma recita: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Dunque, per annullare la diffidenza di una parte del popolo contro questo vaccino basterebbe al governo fare un decreto legge. Ma quali sono i limiti del rispetto della persona umana? Statene certi che sostenuto da tutti i partiti (eccetto l’unico all’opposizione), dai sindacati, dalla maggioranza della popolazione (non certo da quella che è stata obbligata a vaccinarsi col ricatto), dai media e dalla stampa ufficiale, fatte le dovute eccezioni, il governo lo farà se non raggiungerà con il green pass il suo obiettivo. Se questa è la democrazia, addio sovranità del popolo! C’è anche chi vorrebbe vedere in carcere tutti i non inoculati, ritenuti un pericolo per la collettività (dei vaccinati). I fautori del green pass (essendo inoculati) che timori hanno? Non sono loro che temono i non vaccinati ma il governo che ha alimentato l’odio contro i dissenzienti e discrimina una parte della popolazione. Il governo stravolge i princìpi fondamentali della nostra Costituzione. La libertà, come la giustizia, non si può amministrare a peso o a misura. Il problema, che si finge di non capire, non è l’inoculazione, ma questo “siero” che non garantisce all’individuo, come singolo, il diritto fondamentale alla salute. Il governo ha creato un clima di incitamento all’odio verso i non inoculati. Ciò che mi lascia perplesso è che una parte della popolazione, che si dice istruita, sostiene questo governo. Ma per fortuna c’è un’altra parte più colta e più istruita della prima, persone di un certo rilievo sociale, che non si è allineata al pensiero unico del governo. Se questa minoranza non ci fosse, noi saremmo già vittime del potere oligarchico. Ancor più mi stupisce il comportamento della Chiesa, che si è associata alla politica ricattatoria e discriminante del green pass.
I non inoculati tolgono posti letto ai malati gravi negli ospedali! Affermano in molti. Mettiamoli in carcere tutti, diciamo noi… così il governo risparmierà sui costi della spesa pubblica! Facciamogli pagare le spese mediche, togliamo loro il lavoro, l’assistenza medica, i diritti civili… Che altro? Alla faccia della democrazia, della sbandierata politica antirazziale e dell’antifascismo! Alcuni “battute” di questi istruiti signori ci sono state riportate dal giornale La Verità del 31 ottobre. La giornalista Silvana de Mari iniziava così l’articolo a pagina 4: «Le prime battute tra le migliaia che ho trovato: Vorrei vederli cadere come mosche (Andrea Scalzi giornalista). I rider [quelli che consegnano il cibo a domicilio] dovrebbero sputare nel cibo dei dissidenti (David Parenzo, giornalista). Io sono molto democratico: campi di sterminio per chi non si vaccina (Giuseppe Gigantino, dottore). Soluzione campi di concentramento e camere a gas. (Marianna Rubino, medico). Carrozze dei treni dove segregare i no vax (Mauro Felicori, assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna). Come sorci resteranno chiusi in casa, agli arresti domiciliari (Roberto Burioni, virologo). Vorrei vederli ridotti a una poltiglia verdastra (Selvaggia Lucarelli, opinionista). Prego Dio affinché i disobbedienti muoiano velocemente (Giovanni Spano, vicesindaco di Villacitro). I dissidenti si paghino i ricoveri da soli (Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio). Escludiamo gli evasori vaccinali dalla vita civile (Stefano Feltri, Direttore del Domani). I non inoculati mettano un cartello al collo. Sarà possibile scansarli (Angelo Giovanni, Sindaco di Bomporto). I disobbedienti sono terroristi e vanno sfamati con il piombo. Richiamate Bava Beccaris[1] (Giuliano Cazzola, giornalista e candidato di + Europa). Questi esempi sono il risultato della propaganda governativa messa in atto per discriminare e screditare chi si oppone a questa vaccinazione. Ipocrisia del governo italiano.
Gli inoculati sono liberi di andare dove vogliono perché si ritengono immuni, ma i non inoculati devono fare il tampone per lavorare. Eppure, anche gli inoculati possono prendere e trasmettere il virus agli altri. Di fatto, il ministro Draghi, riportava La Verità del 26 ottobre, ad una conferenza cui erano stati ammessi solo gli inoculati con due dosi, e quindi i possessori del green pass, ha richiesto il tampone ai frequentanti. Altro esempio: gli ospiti che partecipano alle trasmissioni televisive, pur essendo vaccinati devono fare il tampone per essere ammessi negli studi. Deduzione: il siero non è una garanzia e il green pass non è valido! Il 7 ottobre di questo anno, il prof. Marco Cosentino, dottore di Ricerca in Farmacologia e Tossicologia, ordinario di farmacologia nella Scuola di Medicina presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, ha dichiarato in una videoconferenza alla 1a Commissione Affari Costituzionale del Senato: «L’assunto principale su cui si regge il Green pass, che i vaccinati non contagiano, è infondato.» Di fatto, ha affermato il prof. Cosentino, da uno studio pubblicato sulla piattaforma medRxiv (…) risulta che gli inoculati contagiano meno, circa il 50%, ma dopo 12 settimane, ossia dopo 3 mesi dalla inoculazione, non hanno più alcuna protezione e non c’è più differenza tra gli inoculati e i non incoculati nella trasmissione della variante Delta. Vale a dire che gli inoculati riducono la contagiosità del 36-65% per non più di due o tre mesi, dopo questo periodo gli inoculati possono prendere e trasmettere nuovamente il virus come i non inoculati. Deduzione: il lasciapassare è una farsa e un inganno, che ha il solo scopo di ricattare i non inoculati. Ignobile sistema coercitivo di un governo neoliberale che si dice democratico.
Il siero che viene inoculato è una terapia genica il cui effetto, si è visto, dura pochi mesi e va ripetuto periodicamente, senza alcuna garanzia per la salute dell’individuo. Si contano i morti da covid ma non si parla di quelli da siero. Si contano i contagiati dal virus e si ignorano quelli che dalla vaccinazione hanno riportato danni alla propria salute, alcuni anche gravi e permanenti. L’ex ministro della giustizia Roberto Castelli, vaccinato, ha dichiarato: «Ora ci penserei due volte anche se non sono no vax». A una intervista rilasciata al giornale La Bussola del 30 settembre l’ex ministro ha dichiarato tra l’altro: «… Oggi corro il rischio di avere un trombo da un momento all’altro. […] Una settimana dopo [il siero] mi è venuta la febbre, un medico del gruppo dell’avvocato Grimaldi mi ha detto di fare un tampone: negativo. Successivamente è sopraggiunta un’infiammazione alla prostata. Ho fatto due passaggi in Pronto Soccorso, quando mi hanno visto mi hanno dato il codice giallo. Morale: sono due mesi che sono spossato, stremato, ho sempre mal di testa, abito in una casa a scale e fatico a farle. È normale secondo lei? [Chiede Castelli al cronista del giornale.] è un paradosso. [Che cosa è un paradosso? chiede il cronista.] Che io ho fatto il vaccino e sono messo così, mia moglie invece non l’ha fatto ed è guarita dal covid in pochi giorni. È qui accanto che mi dà ancora dell’asino».
Questo “vaccino” protegge dagli effetti più gravi chi ne è colpito ma non sterilizza il virus, ed è probabile, invece, che lo rafforzi dando origine a nuove varianti. La preoccupazione del governo non è trovare una cura alternativa a questo siero ma il numero dei posti letti che potrebbero essere occupati negli ospedali e la spesa che ne conseguirebbe dal ricovero dei malati non inoculati. Recita la Costituzione (art. 32, comma 1): «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività`, e garantisce cure gratuite agli indigenti. […]». Il periodo citato indica forse che nell’interesse della collettività va ignorato il diritto del singolo o che la salute del singolo è importante per la collettività? Ignorando gli effetti avversi prodotti da questa terapia genica (chiamata vaccino) come la morte, la miocardite, la trombosi, le infiammazioni, ecc. ecc., il governo intende garantire la salute della collettività disconoscendo quella del singolo. Sacrifica il diritto del singolo a vantaggio della collettività. Chi è disposto, sapendolo, a sacrificare a pro degli altri il proprio figlio, il fratello, la moglie o il nipote? Abbiamo dimenticato il giovane carabiniere, che fu tra i primi a vaccinarsi e a lasciare la moglie vedova e i figli orfani? e la diciottenne Camilla Canepa morta nel giugno scorso? e il ventiquattrenne Traian Calancea, morto alcuni giorni fa, e tutti gli altri, che sono circa 18? Li hanno sacrificati a questa nuova terapia Vaccino per l’interesse della collettività. È questa la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo? Il governo vuole risparmiare sulla spesa pubblica e sugli ospedali, intanto regala bonus a dritta e a manca per monopattini, biciclette, vacanze, ecc. ecc.! Perché questo accanimento governativo e mediatico sull’obbligo vaccinale? Quali interessi nasconde?
Ci sono cure alternative per curare i malati a domicilio ma il governo, che ha i paraocchi di un cavallo, ritiene che l’unica strada da seguire è il “vaccino”, una strada semplice da percorrere e da imporre al popolo con il dispotismo e il ricatto. Se la mascherina è un mezzo utile per ridurre la trasmissione del virus, il lasciapassare è soltanto un ricatto politico per obbligare il popolo a farsi inoculare! Poiché nulla teme questo governo, essendo le elezioni ancora lontane, le manifestazioni pacifiche dei cittadini non lo intimoriscono e le ignora. L’unica arma che resta al popolo per tutelare la libertà, la democrazia e il diritto al lavoro resta lo sciopero generale della nazione. Se i sindacati maggioritari non tutelano il diritto al lavoro dei cittadini, i lavoratori pubblici e privati devono avere il coraggio di ritirare la delega. Solo in questo modo capiranno che i lavoratori non si lasciano prendere in giro e non sono i servi del potere costituito.
Se fai il siero torniamo alla normalità, dicono, e aggiungono: ci saranno meno morti e la trasmissione diminuirà. Sarà proprio così? Questo “siero” potrebbe avere un impatto sulla fertilità o modificare il sistema immunitario degli individui? Quali saranno le conseguenze sulle future generazioni se si vaccineranno anche i bambini con questa metodologia? Chi ha le risposte certe?
Il popolo italiano deve riprendersi la sovranità calpestata dai suoi rappresentanti politici e dai sindacati. La libertà è sacra e stando così le cose ci resterà solo la farsa del voto perché i partiti politici, in futuro, si gestiranno l’Italia e gli italiani a loro piacimento come stanno facendo oggi. Di questo passo tutto potrà essere dispoticamente ordinato e imposto al popolo. La democrazia sarà solo una parola vaga!
Nella tornata del Senato del 20 ottobre, rivolgendosi al ministro Draghi, Renzi ha dichiarato, quasi al termine del suo intervento: «… perché nel 2022 prima o poi qualcuno dovrà pur affrontare il grande tema della crisi democratica, che non riguarda noi. Si dice che noi andiamo nei Paesi non democratici. Amici e colleghi, siamo in un momento nel quale la democrazia è in crisi. Nella cultura del like per i populisti e nell’autoritarismo illiberale di alcune che non sono più democrazie (o non lo sono mai state), si sta affermando in tutti i Paesi un modello di sviluppo molto più agevole da governare, ma profondamente contrario ai nostri valori. O l’Europa riesce a recuperare i propri valori […] o non va da nessuna parte ed è costretta a essere distrutta dallo scontro tra America e Cina».
Mi chiedo, secondo il pensiero di Renzi e alla luce dei recenti eventi legati alla vaccinazione, se l’Italia non sia già tra i paesi in cui si avverte la crisi democratica e un autoritarismo illiberale e se anche nel nostro Paese si stia già affermando «un modello di sviluppo molto più agevole da governare, ma profondamente contrario ai nostri valori».[2]
2 novembre 2021
Vincenzo Giannone
[1] Nel 1898 Bava Beccaris represse a Milano con i fucili e i cannoni una manifestazione popolare contro l’aumento delle imposte. Ci furono tra i civili circa 80 morti. Beccaris ebbe dal re Umberto I di Savoia l’onorificenza dell’Ordine militare dei Savoia e fu nominato senatore del Regno.
[2] Senato della Repubblica, 369° seduta, mercoledì 20 ottobre 2021, Resoconto stenografico, p. 13.
Io per poter frequentare i miei fratelli su loro insistenza mi sono vaccinata restando incapace di alzarmi dopo la prima dose e con persistenti dolori alla muscolatura delle gambe dopo la seconda… che perdurano da cinque mesi… come posso accettare di farmi inoculare una terza dose?… mi sembrano tutti impazziti, quando so di medici che hanno curato benissimo amiche che si erano preso il covid… Non c’e’ certezza su niente, e sarebbe ora che si dicesse almeno “fate come vi pare meglio” tenendo conto dei pro e dei contro delle scelte di ciascuno.. Mai credo, a memoria comune, ci siamo trovati in simile situazione! Forse meglio vivere alla giornata, cercando di fare ognuno quel che puo’ prima per se’ e poi per il prossimo… caterina ossi