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Targa al re Savoiardo coperta da un’altra per Carlo di Borbone

Posted by on Giu 26, 2016

Targa al re Savoiardo coperta da un’altra per Carlo di Borbone

lucio castrese mi ha inviato un articolo che di seguito riporto con il suo commento e alla fine scriverò il mio, chi volesse farlo ci farebbe piacere leggerlo

<< Da quando si sente dire che il Sud deve vivere di turismo? Da tanto, troppo tempo, quasi debba essere una vocazione economica.

     Il Comune di Pompei celebra ogni anno il Premio Internazionale di Archeologia “Amedeo Maiuri”, dedicato all’archeologo laziale che per anni ha ricoperto il ruolo di Direttore della Soprintendenza Archeologica di Pompei, ma non prevede nulla per Carlo III di Borbone.

     Colui che diede inizio agli scavi e fece nascere quello che all’epoca era detto il “Grand Tour”, che richiamava turisti stranieri da ogni parte d’Europa, è dunque da ritenere completamente dimenticato? Non da tutti. A Pompei, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, la targa della strada intitolata a Vittorio Emanuele è stata ricoperta con un più che eloquente cartello “Via Carlo III, fondatore dell’opera archeologica”. Pochi giorni prima, in Viale Unità d’Italia, le lapidi commemorative erano state ricoperte con la dicitura “Via Carmine Crocco, eroe meridionale” e la bandiera delle Due Sicilie.

     Nessun atto vandalico, nessuna deturpazione permanente, ma gesti simbolici che dovrebbero far riflettere.

     Si tratta della rivendicazione della propria identità culturale e, con essa, del diritto a poter vivere nella propria terra senza essere costretti ad emigrare.

     Secondo la maggioranza dei meridionalisti il senso è inequivocabile:oggi l’attrarre turisti vede privilegiato il solo Nord, a partire dagli investimenti nella rete ferroviaria, nell’alta velocità e persino nella banda larga. Oltre i due terzi degli oltre 8 miliardi del fondo di solidarietà comunale del 2016 sono andati al Nord. E quando i turisti arrivano a Pompei,l’acquisto dei biglietti passa per Coopculture, società con sede legale ed operativa a Venezia Mestre.

     Chi compie tali gesti vuole mandare un messaggio ben chiaro:riprendersi la propria identità è il primo passaggio per ricostruire un futuro, basato anche sul turismo, su basi diverse da quelle che ci sono oggi>>.

(Lorenzo Piccolo)

fonte ilroma intervistato da andrea veneruso

 

     Debbo, purtroppo, constatare – e con grande amarezza – che ancora oggi, checché ne dicano i vari “Bastian contrari”, non è cambiato nulla dal fatidico 1860. Ci hanno tolto perfino l’opportunità di vendere i biglietti di beni insistenti sul nostro territorio, proprio come avvenne ai tempi della “invasione”, quando si decretò che le nostre “ubertose” donne non fossero nemmeno in grado di allattare un neonato!

Lucio Castrese

 

sono notizie che mi fanno solo piacere ed è vero che si ripropone il post 1860, basta leggere Ulloa per capire come nascono i Boiardi di Stato, ma questa volta c’è la superficialità da parte dei colonizzatori di eliminare quel cuscinetto di protezione composto da piccoli borghesi colonizzati definiti da cassano erodiani, che zitara considerava i peggiori nemici del nostro stato, che li garantiva il potere pur non avendo nessun sentimento identitario, hanno solo quello del borghesotto che ama la casetta, il bel mobilio, una casetta al mare, la bella auto, il ristorantino di fiducia e anche l’amante che fa fico. Ma da quando a Napoli hanno tolto tutto dalla telecom, enel, aziende petrolifire, banco di napoli anche i suddetti erodiani sono in grossa sofferenza e quindi dipende da noi spiegare loro la vera storia e perché siamo in queste condizioni perché ora ti ascoltano. L’Austria quando decise di fa far fuori tutto l’apparato burocratico amministrativo milanese in lombardia per metterci quelli che venivano da Vienna sanzionarono l’inizio della loro fine dando corpo e forza al risorgimento. un caro saluto a tutti

 

claudio saltarelli

 

    

1 Comment

  1. Caro Claudio, quello che hanno fatto a Pompei è quanto si vuol fare in quel di Cerreto Sannita (BN) ove si è in attesa del placet della Prefettura di Benevento per intitolare lo slargo antistante la sua casa natia a Cosimo Giordano, Insorgente e Patriota Borbonico.
    Tempo ancora ci vorrà, ma la nostra dignità, maldestramente rapinata, verrà ristabilita e la nostra Fede politica, religiosa e culturale si ricostituirà naturalmente.
    M.se D. Agostino Catuogno di Capri, Orgogliosamente Borbonico

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