Importante giornata vissuta il 26 ottobre 2024 alla Biblioteca Comunale Centro Polivalente Pietro Ingrao di Lenola dove s’è presentato il libro “Memorie di Paul Thiebault” tradotto e scritto da Raimondo Rotondi che è diventato il saggio storico del 2024. Davanti ad un pubblico che, anche se non conosceva il periodo storico e gli avvenimenti del 1799, ha mostrato un forte interesse e grande curiosità per i fatti storici accaduti in quel drammatico semestre conprendendo che, pur essendo apparentemente di natura locale, sono universali. Quasi tutti i presenti hanno sentito parlare per la prima volta delle “Tre Giornate di Napoli”, dell’eccidio di Isola Liri, una signora di Isola presente l’ha sentito per la prima volta, come quello di Arce, di Casamari e della guerra civile in Vandea. L’obbietivo che da anni si prefigge l’Ass.Id. Alta Terra di Lavoro, che è quello di far conoscere la storia occultata, a Lenola è stato ampiamente raggiunto e questo grazie alla volontà dell’amministrazione comunale di Lenola nella persona del Sindaco Fernando Magnatico convinti dall’impegno della delegata della Biblioteca Comunale la Sig.ra Lorenza Cairo che voluto fortemente presentare le “Memorie di Paul Thiebault” a Lenola comprendendone il valore e intuendo che bisognava presentare e trattare nuovi argomenti e inediti. Di seguito i video degli interventi dei relatori Loreto Giovannone e Raimondo Rotondi e della Sig.ra Lorenza Cairo che ringraziamo ancora una volta per l’accoglienza che insieme ai presenti ci ha permesso di passare un bel pomeriggio in quel di Lenola e un grazie particolare va ad Ettore Catena che è stato il ponte tra noi e la Biblioteca.
Read MoreCi hanno raccontato molte storie strane: che i briganti fossero tutti comuni delinquenti, che gli ufficiali borbonici erano venduti, che la nobiltà del Regno accolse i piemontesi compiacendoli. Poco si sa dei nobili che combatterono strenuamente i savoiardi, puniti dal nuovo governo con la confisca di tutti i beni, socialmente cancellati e costretti all’esilio. Tra questi, Giovanni Maria D’Alessandro, Duca di Pescolanciano, detto « la primula rossa » perché imprendibile, astuto, estremamente pericoloso per il nuovo stato. Perse tutto, tutto gli fu confiscato, ma non si piegò mai.
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