Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

NEL 1799 CASTELFORTE ERA SANFEDISTA E REALISTA

Posted by on Mar 25, 2020

NEL 1799 CASTELFORTE ERA SANFEDISTA E REALISTA

Nel lungo viaggio in Terra di Lavoro e nel Regno che l’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro per divulgare il ripristino di verità storiche che riguarda il fatidico 1799 ha fatto tappa anche a Castelforte dove grazie all’impegno del Pasticciere del Re Dario Saltarelli, a quello  della Biblioteca Comunale di Castelforte ma soprattutto grazie alla volontà del Sindaco Giancarlo Cardillo è stato presentato il libro sull’epopea dei Sanfedisti guidati dal Card. Fabrizio Ruffo scritto da D. Petromasi e stampato in forma anastatica dalla suddetta associazione con il saggio introduttivo dello storico Laborino Fernando Riccardi.

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“LE INSORGENZE NEL REGNO DI NAPOLI, IN TERRA DI LAVORO E A CASTELFORTE NEL 1799”

Posted by on Mar 6, 2019

“LE INSORGENZE NEL REGNO DI NAPOLI, IN TERRA DI LAVORO E A CASTELFORTE NEL 1799”

L’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro sabato 9 marzo alle ore 17;00 presso la Sala Consiliare del Comune di Castelforte organizza in collaborazione con il Comune di Castelforte un importante convegno  “LE INSORGENZE NEL REGNO DI NAPOLI E IN TERRA DI LAVORO E A CASTELFORTE NEL 1799”

    Interverranno Lo storico Almerindo Ruggiero, Claudio Saltarelli Pres. Ass. Id. Alta Terra di Lavoro, Fernando Riccardi storico, saggista, membro della Società di Storia Patria di Napoli e Terra di Lavoro e Pres. dell’Ist. Di Ricerca delle Due Sicilie.

     Nel convegno verrà presentato un importante testo che l’ Ass. Id. Alta di Lavoro ha di recente ristampato, in copia anastatica, l’opera scritta da Domenico Petromasi risalente al 1801, “Storia della spedizione del Cardinale Ruffo

     E’ la prima volta che nel nostro paese si compie un’impresa del genere: c’era già stata, infatti, in passato, qualche altra edizione della stessa opera, ma mai una ristampa anastatica, riproducente il testo nella sua versione originale.

     Tale libro, che contiene un corposo ed assai circostanziato saggio introduttivo a firma del suddetto storico Fernando Riccardi, ricostruisce, passo dopo passo e in maniera dettagliata, la straordinaria impresa che nel 1799 portò il cardinale calabrese Fabrizio Ruffo a riconquistare il Regno di Napoli, invaso dai giacobini, con la sua “armata reale e cristiana”, composta esclusivamente o quasi di volontari raccolti strada facendo sotto l’emblema della Santa Croce.

     Una vicenda che la vulgata storiografica dominante non ha trattato, nel corso degli anni, con la dovuta obiettività, gettando sulla stessa una densa patina di oblio.

     La preziosa cronaca di Petromasi, invece, restituisce la giusta proporzione a quegli accadimenti, che molto interessarono anche il territorio del Cilento e la stessa Calabria senza mai sconfinare nella partigianeria oppure distorcere gli eventi.

     Considerata l’importanza dell’opera, che costituisce un “unicum” a livello nazionale, considerato che “Michele Arcangelo Pezza alias Fra’ Diavolo” è stato uno dei principali protagonisti di quel tumultuoso semestre e considerato che Castelforte anche in questa vicenda ha scritto una importante pagina di storia universale è importante che la comunità di Castelforte si accosti ad una vicenda storica, quella del 1799, che ancora oggi resta assai poco conosciuta.

Claudio Saltarelli

Associazione Identitaria “Alta Terra di Lavoro

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Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli del 1799 di Vincenzo Cuoco (seconda edizione) XXXII

Posted by on Nov 20, 2021

Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli del 1799 di Vincenzo Cuoco (seconda edizione) XXXII

Spedizione contro gl’insorgenti di Puglia

La nazione napolitana non era più una: il suo territorio si potea dividere in democratico ed insorgente. Ardeva l’insorgenza negli Apruzzi e comunicava con quella di Sora e di Castelforte. Queste insorgenze si doveano in gran parte all’inavvertenza ed al picciol numero dei francesi, i quali, spingendo sempre innanzi le loro conquiste né avendo truppa sufficiente da lasciarne dietro, non pensarono ad organizzarvi un governo. Che vi lasciarono dunque? L’anarchia. Questa non è possibile che duri più di cinque giorni. Che ne dovea avvenire? Dopo qualche giorno, dovea sorgere un ordine di cose, il quale si accostasse più all’antico governo, che i popoli sapeano, piuttosto che al nuovo, che essi ignoravano; e l’idea dei nuovi conquistatori dovea associarsi negli animi loro alla memoria di tutti i mali che avea prodotti l’anarchia.

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