Anche quest’anno la prestigiosa etichetta, eccellenza laborina ed internazionale, Birra Terra di Lavoro di Roberto Minicillo e vincitrice delPremio Terra Laboris 2020, ha partecipato, per l’anno 2024, alla nona edizione dando un contributo importante per la riuscita dell’evento attraverso la donazione di prodotti ai vincitori, cogliamo l’occasione per ringraziare Roberto per il suo impegno che spero continuerà nel tempo.
In un territorio ricco di storia e tradizioni come è appunto l’alta Terra di Lavoro ed oggi provincia di Frosinone, nel 2012 è nata Birra Terra di Lavoro, una birra che si è posta una sfida ma anche una missione: regalare emozioni fin dal primo sorso.
Il progetto nasce dall’intuizione di Roberto Minicillo, con l’obiettivo di realizzare un birrificio usando i prodotti del territorio.
Un territorio ancestrale, da sempre sospeso tra tradizione e innovazione.
I suoi fertili terreni hanno da sempre ospitato le attività agricole e la sua posizione strategica, con le sue ampie vallate, hanno visto il fiorire di piccole e grandi industrie.
Birrificio dalla forte componente agricola, appunto, realizzato selezionando materie prime locali, al fine di ottenere birre pulite, con i migliori ingredienti che offre la terra e che da sempre fanno parte della tradizione, ormai impressi nel nostro dna, rivisitati con ricette e stili moderni dell’attuale panorama delle birre artigianali.
Non a caso la guida 2021 delle Birre d’Italia di Slow Food, l’associazione che promuove i prodotti della nostra Penisola, anche quest’anno ha segnalato molti Birrifici distinti per caratteristiche e originalità.
Tra questi, è stata inserita anche ‘Birra Terra di Lavoro’! Un altro piccolo riconoscimento che si aggiunge a quello già conferito nel 2019 alla “Saison” , anno in cui l’iconica guida la premio’ come “birra quotidiana”.
Infine nel giugno 2020 nasce Il Caveau, un locale intimo e accogliente, incastonato in una location da favola nello splendido borgo medievale di Caprile.
Il locale, con mura di pietra e terrazza panoramica con affaccio sulla splendida Valle, è il biglietto da visita per promuovere al meglio Birra Terra di Lavoro, abbinandola a piatti tradizionali ma rivisitati e ricercati, con ingredienti Bio e a chilometri zero.
In un territorio ricco di storia e tradizioni come è appunto l’alta Terra di Lavoro ed oggi provincia di Frosinone, nel 2012 è nata Birra Terra di Lavoro, una birra che si è posta una sfida ma anche una missione: regalare emozioni fin dal primo sorso.
A Sora nasce, più di un secolo fa quando ancora era in provincia dei Terra di Lavoro quindi con un ruolo di rilievo e prestigioso nel panorama nazionale, la Ciambelleria Alonzi specializzata nella produzione e nella vendita della famosa “Ciammella Sorana” nel pieno rispetto dell’identità. Grazie all’impegno e alla volontà della famiglia Alonzi la Ciammella da identitaria è diventata un alimento tradizionale unico nel suo genere e diverso da quello che si produce in altri luoghi dando lustro alla comunità sorana. La ciambella sorana si prepara con farina di grano tenero, lievito di birra, sale, acqua, semi di anice e uova (non sempre). L’impasto viene fatto lievitare per poco tempo quindi si formano le ciambelle intrecciando la pasta, si scottano in acqua bollente e si infornano per farle diventare croccanti. La famiglia Alonzi non è soltanto maestra nella preparazione della “Ciammella” ma è attenta, altresì, ai rapporti con “la gente” con una sensibilità culturale molto viva che è una delle colonne portanti della loro attività e che ispira la volontà di partecipare al Premio Terra Laboris come è accaduto anche per l’edizione 2024 donando ai vincitori, come sempre, due “Ciammelle” di dimensioni extra. L’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro e onorata di poter accogliere un’eccellenza della Terra di Lavoro e con la presente ringrazia la famiglia Alonzi che ci permette di mettere in vetrina un’eccellenza laborina.
Nel 2020 e 2021 siamo riusciti a consegnare il Premio Terra Laboris nonostante le grandi difficoltà che la brutta bestia ci ha arrecato, le colpe non sono solo le sue, e quest’anno siamo alla settima edizione che si terrà a Villa Latina inserito nel Festival della Zampogna.
Nei due anni passati grazie a chi ha avuto il coraggio di andare sul pattino il 25 gennaio, facile farlo il 25 di luglio, questa manifestazione s’è tenuta regolarmente divenendo, senza paura di essere smentito, prestigiosa e il 10 settembre 2022 verrà premiata un’altra autentica eccellenza del Regno, il M.so Liutaio Marco Tomassi il più grosso costruttore in Europa di Zampogne e che ha avuto il merito di recuperare la famosa Sordellina Napoletana.
Come abbiamo già accennato anche nel 2021 siamo riusciti a consegnare il Premio Terra Laboris giunto alla sesta edizione nonostante le grandi difficoltà che la brutta bestia ha deciso di farci compagnia in questo momento storico particolare.
In questi due anni grazie a chi ha avuto il coraggio di andare sul pattino il 25 gennaio, facile farlo il 25 di luglio, questa manifestazione divenuta, senza paura di essere smentito, prestigiosa è riuscita a resistere e a premiare un’altra autentica eccellenza del Regno che è l’Azienda Agricola Casaline della famiglia Domenico Alonzi. Ad affiancare nel 2021 l’Ass.id.Alta Terra di Lavoro nell’organizzazione dell’evento sono state le aziende comeSpigabruno Bio di Rosa Viola, Azienda Dolce Amaro dei F.lli Papa, Birra Artigianale “Terra di Lavoro”, Libreria Neapolis e dall’artista Geri De Luca che non ci stanchiamo di ringraziare.
Dopo aver ringraziato i suddetti amici, così ci piace chiamarli e non aziende, bisogna menzionare le colonne portanti del Premio Terra Laboris e che senza di loro sarebbe già scomparso, sono Aldo Vucai ed Enrico Napolitano che con il loro capolavoro artistico in arte presepiale, la cornucopia simbolo della Terra di Lavoro costruito in terracotta che Domenico in lingua laborina lo ha definito di “re cuocc”, hanno dato l’impronta più profonda al premio che non potrebbe essere sostituito da null’altro e al contempo ci impegna e ci responsabilizza ad andare sempre avanti e con sempre più decisione. Dopo aver pubblicato le foto della giornata di festa organizzata dalla famiglia Alonzi presso la propria azienda in quel di Collelongo, di seguito pubblichiamo la testimonianza e gli auguri di Aldo Vucai accompagnata da qualche foto scattata nella sua bottega a San Gregorio Armeno a Napoli.
Aldo Vucai identitario e napolitano vero che ha sempre dimostrato e dimostra ogni giorno di essere, ha lottato nei periodi di chiusura per colpa della “brutta bestia” cercando aiuto, ma ignorato, da tutte le associazioni napoletane borboniche, per contrastare il tentativo di invasione di San Gregorio Armeno da parte dell’orda leghista guidata dal milanista Salvini, i suoi canti razzisti contro i napoletani paragonati ai cani sono rimasti scolpiti nella mia mente e nelle mie orecchie, che voleva sfruttare il momento di tensione e di difficoltà degli artigiani napoletani per mettere le proprie “bandierine”.
Il tentativo di conquista leghista è stato respinto per merito dell’Azienda del Caffè Motta di Salerno che sta sponsorizzando la storica via dei Decumani e dove non c’è più nessuna bandiera Borbonica che sventola tra le botteghe!!!
Di seguito la consegna del Premio Terra Laboris 2021 da parte di Aldo Vucai ed Enrico Napolitano