II giorno 12 maggio di ogni anno verrà commemorata la “GIORNATA DELLA MEMORIA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE”, “LA GIORNATA DELLA MEMORIA DEL REGNO DI NAPOLI” e “LA GIORNATA DELLA MEMORIA DEL REGNO DI SICILIA” per ricordare tutte le persone morte, compresi gli emigranti che sono andati via dopo il 1860, per difendere la propria nazione, la propria terra, la propria identità, la propria tradizione, la propria religione cattolica apostolica romana, i propri re. Il giorno 12 maggio ricorda il 12 maggio 1799, ricorrenza di Pentecoste, in cui furono ammazzati 537 persone nella chiesa di San Lorenzo, ad Isola del Liri, dall’esercito giacobino-francese.
La giornata sarà regolamentata dai seguenti punti:
1) sede ordinaria della giornata sarà la chiesa di San Lorenzo, in Isola del Liri. In alternativa l’abbazia di Casamari, dove sono stati uccisi dai giacobini sei monaci cistercensi di santa vita e dove sarà celebrata la Messa secondo i riti di Santa Romana Chiesa. Sarà possibile, altresì, far celebrare una messa, sempre secondo i riti di Santa Romana Chiesa, in qualsiasi posto del mondo, allo stesso giorno, ossia il 12 maggio. Verrà data indicazione dell’orario per cercare di iniziare il rito alla stessa ora tenendo conto del fuso orario. Si invita, inoltre, a tenere accesa una candela per tutto il giorno fuori casa;
2) Nella stessa giornata non sarà possibile effettuare convegni, ricevimenti, presentazioni di libri ed eventi affini ma sarà soltanto possibile celebrare funzioni religiose secondo i riti di Santa Romana Chiesa. Si tratta, infatti, di una giornata di raccoglimento, di riflessione e di preghiera;
3) non potrà essere evidenziato nessun numerale nella comunicazione e nella divulgazione della giornata (ad es. 1^ o 2^ ecc) poiché non è un evento ma una giornata commemorativa. Sarà possibile indicare soltanto l’anno;
4) Non sarà possibile far patrocinare la “Giornata della Memoria” da nessun ente giuridico e privato, sociale, associativo, consociativo, da aziende private e affini. L’unica entità che può patrocinare la giornata sarà, se lo riterrà opportuno, è la Real Casa Borbonica;
5) la comunicazione e la divulgazione non potrà accogliere stemmi, simboli, loghi ed affini che possano ricondurre ad associazione o enti di cui al punto 4. L’unico simbolo accettato potrà essere quello ufficiale della Real Casa Borbonica e lo stemma della provincia legalmente riconosciuta da parte del Regno, con sovrano Francesco II di Borbone, a tutto il 30 aprile 1860;
6) Non potranno essere accettati contributi dai soggetti citati nei punti 4 e 5 ma potranno essere accettate offerte da persone fisiche per lo svolgimento del rito religioso, nel pieno anonimato, secondo la tradizione cattolica e del messaggio evangelico di nostro Signore Gesù Cristo;
7) L’Associazione Identitaria “Alta Terra di Lavoro” si farà carico di conservare e di proteggere, fino alla sua esistenza in vita, la seguente giornata affinché tutto si svolga nello spirito identitario e religioso della giornata commemorativa.
la giornata della memoria è iniziata questa mattina pubblicando un importante articolo concesso da Raimondo e con un tempo infausto, come lo era in quel tragico giorno 12 maggio 1799, giorno di pentecoste. A fine giornata, rientrato a casa, accendo la tv su telecapri che stava dando il film “dimenticando Palermo” proprio nel momento in cui passava la scena della processione di santa rosalia con l’inno delle due Sicilie e conclusione più degna non poteva esserci. Una giornata che rimarrà scritta nella storia di isola liri, di tutti noi e di tutti quelli che si sentono regnicoli. A Isola come in calabria, salerno, pompei, pietralcina, santa maria capua vetere, e in tanti altri posti hanno ricordato questa giornata, di raccoglimento, di riflessione e di preghiera. Anche Napoli a san gregorio armeno, e alcuni sedili, hanno ricordato questa giornata particolare e siccome siamo cattolici apostolici romani e regnicoli, quindi figli della tradizione cavalleresca, non farò nessun nome perché so che ne rimarrebbero infastiditi ma ringrazio soltanto le anime divenute sante, perché martiri, di tutti e tre i nostri regni che ci hanno illuminato di luce divina per imporci di ricordarle. Spero soltanto che abbiamo soddisfatto almeno un milionesimo delle loro aspettative da meritare un piatto di pasta e un buon bicchiere di vino quando andremo a raggiungerli.
Giovannone ricorda l’altro Giorno della Memoria: una nostra tragedia nazionale
Non ha alcuna reale motivazione etica e civile la damnatio memoriae per le vittime meridionali dell’Unità italiana. Lo Stato italiano dopo 163 anni mantiene la costruzione ideologica della propaganda unitarista. Infatti, le istituzioni omettono la guerra al meridione, le azioni manu militari contro le popolazioni civili del Regno due Sicilie per l’annessione al Piemonte, un Regno sovrano riconosciuto da tutti gli Stati europei.
L’alta di Lavoro attraverso l’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro dopo aver contribuito a far togliere dalla naftalina la commemorazione dell’eccidio di Isola Liri del 12 maggio 1799 per mano dei giacobini francesi invasori, ha fatto la stessa cosa a Scurcola Marsicana con l’eccidio del 22-23 gennaio 1861 avvenuta anche in questo caso per mano di un altro esercito invasore che questa volta era piemontese. Le due commemorazioni hanno alcune cose in comune, anzi molte, ma questa volta ce n’è una che non è facilmente riscontrabile e che in entrambe le giornate la forza motrice del ricordo, che ormai è diventato istituzionale, è rappresentato da due prelati che hanno preso a cuore le due terribili tragedie e sono per Isola del LiriDon Alfredo Di Stefano, mentre per Scurcola Marsicana bisogna dire grazie a Don Nunzio d’Orazio che fin dal primo anno, quando accolse e accettò l’invito di Geri, Domenico e del sottoscritto a ricordare la funesta giornata con una Santa Messa permettendoci di offrire un cuscino alla Cappella delle Anime Sante. Dopo il primo anno dove ci fu un seguito importante e inatteso, ci fu un’organizzazione istituzionale per volontà del Comune di Scurcola che dopo la funzione Religiosa organizzò in collaborazione con l’Ass.Id. Alta Terra di Lavoro la deposizione dell’Epigrafe a ricordo dell’eccidio e alla presenza di quattro sindaci abruzzesi con a seguire un convegno con importanti relatori alla presenza di tutta la comunità e degli organi di stampa locali. Nell’invitarvi a vedere i seguenti video sulla posa dell’Epigrafe e dell’intervento di Giuseppe Morzilli colgo l’occasione per ringraziare “La Confraternita del S.S. Suffragio delle Anime Sante”che ci permette fino dal primo giorno la posa del Cuscino di Fiori alla Cappella.