Giuseppe Mazzini terrorista
Padre nobile dell’Italia unita e “cattivo maestro”. Era pronto a tutto pur di cacciare lo straniero. Fino ad usare tattiche terroristiche come a Milano nel 1853.
Read MorePadre nobile dell’Italia unita e “cattivo maestro”. Era pronto a tutto pur di cacciare lo straniero. Fino ad usare tattiche terroristiche come a Milano nel 1853.
Read MoreVediamo quindi di inquadrare la prima fase della carriera politco-occulta del massimo patriota italiano Giuseppe Mazzini (1805-1872). Come già accennato nel post “Mazzini, un profeta della mistificazione cristiana”, crebbe con le ideologie religiose gianseniste di sua madre e quelle massoniche di suo padre, odiando ogni forma di autorità, costruendo la sua reputazione nelle società segrete e utilizzando i metodi più abbietti per il raggiungimento del potere, dal tradimento all’assassinio politico, senza precludere nessuna opzione che potesse trarre profitto. Era ossessionato dall’idea di liberare l’Italia, da qualsiasi forma di potere esistente e a qualsiasi costo, senza però avere idee chiare su come sostituire le autorità che avrebbe voluto distruggere (prime fra tutti lo stato pontificio e gli austriaci), in pratica la sua necessità di demolire oscurava totalmente quella di ricostruire, semplicemente voleva estirpare il cattolicesimo dalla penisola.
Read MoreRead More“Ebbene, se la questione nazionale palestinese esiste, anche l’azione dell’Olp deve essere valutata con un certo metro, che è il metro della storia. Vedete, io contesto all’Olp l’uso della lotta armata non perché ritenga che non ne abbia diritto, ma perché sono convinto che lotta armata e terrorismo non risolveranno il problema della questione palestinese.
Da quanto si può capire dai preamboli, sul palcoscenico del 150° dell’Unità a Giuseppe Mazzini sarà riservato un ruolo importante soprattutto per essere stato nel 1849 il primo dei Triumviri della Repubblica Romana, ma un po’ defilato rispetto a quello dei principali protagonisti: il solito Garibaldi, che, pur se un po’ ammaccato, conserva il fascino romantico delle sanguinose cariche alla baionetta e delle fanfare, e Cavour, inizialmente accantonato, ma poi recuperato per le sollecitazioni della stampa “moderata” (le celebrazioni del 150° sono prima di tutto un affare politico) quale autentico autore dell’unificazione politica dell’Italia sotto Casa Savoia.
Read MoreUna sola cosa chiediamo ci sia riconosciuta: il principio da cui siamo partiti, e cioè che la falsità non diventa verità perché viene asserita da uno statista o da un re, e che il furto non cessa di essere disonesto e disonorevole quando il bottino è un intero regno.
Patrick K. O’Clery, La rivoluzione delle barricate (1875)
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