Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

A SPASSO PER SESSA CON ROSARIO AGO

Posted by on Giu 24, 2023

A SPASSO PER SESSA CON ROSARIO AGO

Nel 2022 ancora nel pieno sequestro di stato abbiamo presentato al Ducato di Sessa, mi piace troppo lasciare la corona alla perla aurunca, il libro “Gonsalvia le guerre in Italia del Gran Capitano” edito da D’Amico Editore e curato da Gianandrea de Antonellis che abbiamo ospitato per la rubrica “incontro con l’autore” per parlarne. La presentazione è stata organizzata dalla Proloco di Sessa di concerto con l’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro, con il patrocinio del Comune e nella Biblioteca Comunale Gaius Lucilius con la presenza di un pubblico attento e partecipativo con Rosario Ago che ha svolto le funzioni di padrone di casa facendo trasmettere il convegno in diretta anche in Spagna. Nei prossimi giorni trasmetteremo il convegno integralmente ma ora pubblichiamo un breve documentario che ha per oggetto una passeggiata per Sessa con Rosario Ago che ci ha fatto da guida.

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“I PLACITI CASSINESI” L’ALBA DELLA LINGUA ITALIANA NE PARLIAMO CON ROSARIO AGO

Posted by on Gen 16, 2023

“I PLACITI CASSINESI” L’ALBA DELLA LINGUA ITALIANA NE PARLIAMO CON ROSARIO AGO

Spesso ripeto, forse anche troppo, che in alta terra di lavoro la civiltà non c’è passata ma s’è fatta e come ti “giri giri” trovi conferme in qualsiasi materia trattata da quella storica a quella culturale, da quella teologica a quella artistica. Anche se si parla di lingua e comunicazione ti ritrovi i “Placiti Cassinesi” che guarda caso non vengono scritti in piemonte, in lombardia, in toscana o nella marche ma vengono scritti nei territori controllati da Montecassino che testimoniano come per secoli il prestigioso monastero è stato centrale nella cultura mondiale innovando attraverso la tradizione come testimoniano i suddetti “Placiti”. I “Placiti” sono senza ombra di dubbio i primi documenti ufficiali pubblici scritti in lingua volgare che si affiancarono a quelli scritti in Latino in uso comune ma molti si affannano a spiegare che non bisogna considerarli i primi scritti in lingua italiana e per capire se sono in errore lo scopriremo martedi 17 gennaio alle 21 quando ascolteremo il caro amico Rosario Ago da Sessa che ci parlerà dei “Placiti Cassinesi” legati al Ducato di Sessa, per vedere la trasmissione basta cliccare di seguito.

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“Taddeo da Sessa, Giudice, consigliere, e ambasciatore di Federico II” ne parliamo con Rosario Ago

Posted by on Feb 22, 2022

“Taddeo da Sessa, Giudice, consigliere, e ambasciatore di Federico II” ne parliamo con Rosario Ago

Molte importanti città italiane sono salite alla ribalta per essere state insignite come “capitali della cultura” ma se c’è una città che non ha bisogno del giudizio degli uomini per meritare questo importante riconoscimento perchè è al di sopra delle parti questa è certamente Sessa Aurunca. Sessa, già Ducato, ha regalato al mondo uomini, pagine di cultura e di arte che hanno contribuito alla formazione della civiltà napolitana, quindi universale, fin dal paganesimo avendo durante il lungo periodo del Regno di Napoli il massimo splendore. Non è questo il momento per elencare tutti i personaggi che a Sessa sono nati e che sono presenti nei libri di storia ma mercoledi 23 febbraio alle 21 parleremo di Taddeo da Sessa che è stato un fedelissimo di Federico II di Svevia e lo faremo grazie a Rosario Ago, un giovane sessano che per anni ha lavorato alla stesura di un importante testo dedicato al suo illustre concittadino di cui poco si conosce ma che grazie a Rosario e al suo libro, avremo da oggi delle notizie importanti e in numero maggiore. Cliccare di seguito per vedere l’intervista a Rosario Ago

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La caccia sul Matese tra storia e tradizione di Rosario Di Lello (II)

Posted by on Nov 20, 2023

La caccia sul Matese tra storia e tradizione di Rosario Di Lello (II)

L’attività venatoria, durante il Medioevo, venne dovunque svolta per necessità più che per svago.

Per quanto attiene il Matese, giova ricordare che il territorio subì le invasioni barbariche, le incursioni saracene, le continue lotte feudali. Avvilite da condizioni di indigenza e di penuria alimentare, le popolazioni, costrette da motivi di sicurezza al ricorrente pendolarismo pianura-montagna, riscoprirono nel fiume e nel lago, nel bosco e nell’acquitrino, inesauribili riserve di cibo. Il contadino-pastore, dunque, tutelato dal principio consuetudinario che la selvaggina era “res nullius”[1], dovette, per poter sopravvivere, saper trarre profitto dai lacci, dalle reti e dalle panie, non meno che dall’aratro e dallo stazzo in tempo di pace.

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