Posted by altaterradilavoro on Mar 28, 2025
Sul re galantuomo, macellaio Savoiardo, abbiamo avuto occasione di mettere in evidenza i suoi grandi pregi che come tutti gli uomini del risorgimento Italiano, hanno un curriculum vitae ricco di nefandezze e di crimine, per essere ricordati, a detta dei bibliografi ufficiali, nelle strade delle nostre città. Il re dell’Italia, ancora non unificata nel mese di novembre 1860, con il suo luogotenente Cialdini, assassino e stupratore incallito, si apprestavano ad assaltare la roccaforte di Gaeta, ancora difesa direttamente dal re Francesco II e dalla sua regina. Le forze Borboniche si trovavano accampate sulla riva destra del Garigliano, mentre quelle Piemontesi, al comando del generale Persano “l’eroe di Ancona”, si stavano muovendo silenziosamente ad occupare la posizione delle forza Francesi che doveva proteggere il papa e il re Borbonico Francesco II.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 4, 2024
Il fisco protagonista dell’Italia unita
di Francesco Mario Agnoli – 08/01/2012
La prima carica dello Stato (on. Napolitano, presidente della Repubblica) ha la certezza che la crisi sarà superata dalla coesione del popolo italiano, ritrovata o rinvigorita dalle celebrazioni del 150° dell’Unità. Invece la seconda (on. Schifani, presidente del Senato) dubita della coesione per via dei sindacati, che non solo non si accodano a Mario Monti, ma fanno la guerra alla sua riforma “Salva Italia”. Forse Schifani non ha prestato la dovuta attenzione alle celebrazioni e, quindi, non ne ha colto i salvifici effetti.
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Posted by altaterradilavoro on Dic 22, 2023
Nell’immagine di copertina la celebre immagine di San Giovanni Bosco del pittore Mario Caffaro Rore e il ritratto Vittorio Emanuele II Re d’Italia eseguito da Andrea Bestighi nel 1860
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Posted by altaterradilavoro on Giu 30, 2023
Questi alieni liberatori piemontesi, trentini, lombardi ungheresi e chi più ne ha più ne metta alla faccia dell’italianità tanto sbandierata.
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Posted by altaterradilavoro on Apr 5, 2023
Sire!
Si è detto, e si ripete ancora in Europa, che il giovane ed infelice monarca delle Due Sicilie deve la sua rovina, l’esilio e le sventure tutte che lo colpirono, alla sua politica, alla sua indolenza, ed al non cale[1] in cui esso tenne i consigli benevoli dalla Maestà Vostra prodigatigli per salvarlo.
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