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A Motta Santa Lucia il “Premio letterario Giuseppe Villella”, scoperta anche la scultura ‘Il brigante a metà’

Posted by on Ago 20, 2019

A Motta Santa Lucia il “Premio letterario Giuseppe Villella”, scoperta anche la scultura ‘Il brigante a metà’

Motta Santa Lucia – In piazza Castello, a Motta Santa Lucia, si è svolta nei giorni scorsi la serata di consegna dei riconoscimenti relativi al “Premio letterario Giuseppe Villella”. Un contadino calabrese, viene descritto, “diventato suo malgrado famoso quale vittima delle teorie razziste di Lombroso nei confronti dei meridionali, per via di un presunta “fossetta occipitale” da questi posseduta.

Teoria diffamatoria utile a giustificare la loro riduzione a cittadini inferiori e alla nascita della questione meridionale. Teoria che a distanza di oltre un secolo viene ricordata nel Museo Lombroso di Torino contro il quale chiedendone la chiusura si sono schierate ben 180 città italiane”. Ha condotto la serata l’avvocato Amedeo Colacino, alla presenza dell’assessore Barbara Carullo, del presidente del consiglio comunale Luigi Perrone, della giuria del premio composta dal presidente Giovanni Martello, Francesco Antonio Cefalì, presidente del premio letterario, da Roberto Longo e da un numeroso pubblico. Si è proceduto anche alla scopertura di una statua “Il brigante a metà”, realizzata dall’artista locale Nicola Di Domenico. 

La classifica dei premiati

La giuria, riunitasi in precedenza, ha così deciso. Per le opere pubblicate, primi classificati ex aequo: “Le industrie del Regno di Napoli” di Gennaro De Crescenzo, con la seguente motivazione: “Attraverso documenti d’archivio, il saggio mette in luce l’invidiabile livello industriale del Meridione prima dell’Unità d’Italia”; “L’Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie” di Erminio De Biase, con la seguente motivazione: “Il saggio evidenzia i sotterfugi messi in atto dagli inglesi e dai francesi per organizzare e finanziare la distruzione del Regno delle Due Sicilie per opera del Piemonte”.

Secondi classificati ex aequo: “Klitsche De La Grange” di Fernando Riccardi, con la seguente motivazione: “Attraverso gli occhi di uno straniero giunto in soccorso del Regno delle Due Sicilie, riesce a far rivivere i fatti avvenuti nell’Italia centrale intorno al 1860; “Il Capo brigante Domenico Fuoco” di Maurizio Zambardi, con la seguente motivazione: “Per la completa e definitiva biografia del brigante Domenico Fuoco basata su copiosi documenti d’archivio e su tutta la letteratura esistente”.

Terzi classificati ex aequo: “Contadini e braccianti nel Gargano dei briganti” di Michele Eugenio Di Carlo, con la seguente motivazione: Per l’ottima trattazione di eventi storici avvenuti nel territorio pugliese, in particolare a Vieste e nel Gargano; “Italos. Perché siamo arrivati a tanto?” di Marco Ascione, con la seguente motivazione: Per la trattazione delle ragioni sociali e geografiche che hanno permesso lo sviluppo di alcune zone e nazioni europee a discapito di altre. Premio speciale della giuria: “Memorie di un ex Capo – brigante e La Valchiria di Gaeta” di Erminio De Biase, con la seguente motivazione: Per le appropriate traduzioni dal tedesco di due libri scritti da chi ha vissuto i tragici eventi che portarono alla fine del Regno delle Due Sicilie; “Storia della spedizione dell’Eminentissimo cardinale D. Fabrizio Ruffo” di Fernando Riccardi e Claudio Saltarelli, con la seguente motivazione: Per aver riproposto la lettura dell’interessante racconto della spedizione scritto da D. Domenico Petromasi, protagonista diretto degli eventi;

Premio speciale per la migliore grafica: “Il Grande Regno delle Due Sicilie” di Carlo Capezzuto e Aldo Vella, con la seguente motivazione: Il testo presenta un progetto grafico molto curato e una ricca ricerca iconografica. Premio di merito: “Nina ‘a Brigantessa” di Luisa Matera, con la seguente motivazione: Il romanzo valorizza ed esalta la  presenza e l’importanza della figura femminile nell’ambito del brigantaggio.

Premio di partecipazione: “E vissi… aspettando il sole” di Maria Russo, con la seguente motivazione: Descrive una singolare vicenda vissuta da una famiglia meridionale vittima delle conseguenze dell’Unità d’Italia. Per la sezione ricerche, tesi e studi primo classificato: “Da terra di immigrazione a terra depredata” di Giuseppe Maradei, con la seguente motivazione: Ricerca ben strutturata con indicazione degli obiettivi. Gli argomenti sono selezionati e sviluppati in modo da seguire un filo logico e collegare il passato con la situazione attuale del Sud. La ricerca presenta una bibliografia interessante. Secondi classificati ex aequo: “Modernizzazione dei processi di coltivazione dell’ulivo e produzione dell’olio nella Calabria preunitaria” di Maria Gabriella Caria, con la seguente motivazione: Ricerca ben articolata e approfondita, il cui nucleo concettuale è tratto dall’opera di Grimaldi. Lo scritto è ben presentato e suscita interesse nel lettore. “E poi fu il Risorgimento” di Rosalinda Rosato, con la seguente motivazione: Racconto breve, scritto anche con termini ricercati, che fa rivivere il brigantaggio attraverso gli occhi di una adolescente che finirà fatalmente per morire in difesa del proprio territorio: Terza classificata: “Alle radici dei mali del Sud: imparare dal passato per vivere al meglio il futuro” di Elena Mancuso.

fonte http://www.lametino.it/Ultimora/a-motta-santa-lucia-il-premio-letterario-giuseppe-villella-scoperta-anche-la-scultura-il-brigante-a-meta.html

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