ACCADDE OGGI NELLE DUE SICILIE… (1815 – 1861 e oltre…)
(a cura di don Luciano Rotolo, della Fondazione Francesco II delle Due Sicilie)
28 NOVEMBRE
1823
• A Napoli viene istituita una società anonima che prende il nome di ”Compagnia
del Commercio”.
1826
• Il Real Governo promulga una legge che autorizza e regolamenta lo scavo di
miniere in tutto il Regno.
• S. M. il Re Francesco I nomina il Comm. Vincenzo Ramirez, Incaricato di Affari presso il Real Governo dei Paesi Bassi.
• S. M. il Re Francesco I nomina il Consultore Marchese di Pietracatella, Ministro Segretario di Stato senza portafoglio.
• S. M. il Re Francesco I nomina il Cav. Carlo Ruffo di Castelcicala, Ministro Plenipotenziario presso il Real Governo di Prussia.
1829
• S. M. il Re Francesco I, la Regina Maria Isabella, la Real Principessa Maria
Cristina (promessa sposa del Re di Spagna Ferdinando VII), il piccolo Real
Principe Conte di Trapani con al seguito il Cav. Luigi dè Medici e altre
personalità, hanno raggiunto la Spagna affinchè siano celebrate le nozze reali;
il corteo reale in questa giornata lascia Alcalà per raggiungere Valenza.
1831
• Un Real Decreto istituisce nel comune di Meta una società anonima mercantile
che assume il titolo di “Seconda Compagnia Metese di Assicurazioni e Cambj Marittimi”.
• Il Real Governo si accorda con il Bey di Tripoli per la rinuncia al diritto di “corsa” sulle rispettive navi mercantili in caso di guerra; questa misura vuole assicurare sicurezza al commercio e all’economia del Regno, che deriva dai traffici mercantili su mare.
1832
• A Napoli, nella Cappella Palatina della Reggia, si eleva un Te Deum per le
recenti nozze di S. M. il Re Ferdinando II con la Real Principessa Maria
Cristina di Savoia, che stanno navigando da Genova per raggiungere le Due
Sicilie.
1836
• All’Intendenza di Napoli perviene una sottoscrizione di ben 1213 ducati a
favore dei malati di colera che sono poveri. Questa sottoscrizione è stata
partecipata dalla Compagnia Sebezia, dagli Ufficiali della Guardia d’Onore di
Napoli e di Terra di Lavoro, dai Sotto Ufficiali e dalle Guardie di Onore di
Napoli, da quattro persone anonime, dagli Ufficiali del Reggimento Real Marina,
dal 3° Reggimento Svizzero, dai cavalieri Luigi Bianchi e Pietrantonio
Ruggiero, dal Ministero degli Interni e da alcuni Ufficiali e soldati del 1°
Reggimento Svizzero.
• S. M. il Re Ferdinando II dona alla Reale Specola di Napoli un prezioso orologio del celebre Breguet, oggetto che aveva acquistato in un suo viaggio all’estero. Trattandosi di uno strumento estremamente preciso, il dono si rivela particolarmente gradito e importante per la ricerca scientifica.
• Si segnala un bellissimo gesto di carità. A Napoli il Cav. Leonardo Santoro, definito il “padre vivente della chirurgia napolitana”, decide di rinunziare allo stipendio che percepisce come Primo Chirurgo dell’Ospedale di S. Maria della Fede affinchè sia tutto impiegato per la cura dei malati poveri di colera.
• In tutti i Distretti del Molise si fanno offerte e sottoscrizioni generosissime a favore dei poveri della stessa provincia; in caso di epidemia del colera vengono quindi predisposti sussidi in denaro, viveri, suppellettili e medicinali.
• Il Real Governo sospende dalla professione medica i Medici Condotti di Gaeta Salvatore Buonomo, Raffaele Albani e Nicola Antonucci poiché si sono rifiutati, per paura di restare contagiati, di prestare cure e assistenza ai malati di colera di quella città; i medici in questione vengono quindi sostituiti da altri che si impegnano ad aiutare generosamente i poveri colerici.
1839
• A motivo dell’improvviso decesso del Marchese Girolamo Ruffo viene chiamato a
presiedere il Consiglio dei Ministri del Real Governo il Principe di Cassaro,
in quanto più anziano tra tutti i ministri.
1845
• Il Re, la Regina, i Conti di Aquila e il Conte di Trapani ritornano a Napoli;
erano partiti per un viaggio ufficiale in Sicilia lo scorso 24 ottobre per
salutare lo Zar di Russia, la Zarina e la loro figlia Olga che, per motivi di
salute della zarina, passeranno l’inverno in Sicilia.
1847
• Un gruppo di provocatori sediziosi percorre con una bandiera tricolorata le
strade di Palermo e, giunti presso la statua di S. Rosalia, giurano di lottare
per l’indipendenza della Sicilia.
1848
• Da Gaeta, dove ha trovato rifugio, Papa Pio IX pubblica una ufficiale e
solenne protesta per le azioni del sedicente “Governo Romano” che, con la
rivoluzione, ha ormai preso il controllo dei suoi stati.
1857
• Al Tribunale Civile di Napoli si svolge il processo per il sequestro della
nave Cagliari, appartenente alla Compagnia Rubattino, che ha trasportato il
terrorista Pisacane e i delinquenti da lui fatti evadere da Ponza sulle coste
del Principato Citra. I giudici respingono la richiesta degli avvocati della
compagnia genovese di posticipare il processo politico e, per questo motivo,
decidono di ritirarsi platealmente dal processo; allora i giudici esprimono la
sentenza in contumacia sulla legittimità del sequestro della nave da parte
delle autorità duosiciliane.
1860
• Il giornale L’Opinione, stampato a Torino, pubblica la notizia che la
missione diplomatica che Re Francesco II ha affidato al Generale Cutrofiano è
miseramente fallita.
Il Re delle Due Sicilie aveva infatti inviato il suo rappresentante a San
Pietroburgo per invocare l’aiuto dello Zar contro l’iniqua invasione dei
piemontesi ma lo Zar Alessandro II ha dichiarato di non poter far nulla.
• A Gaeta va in vigore una tregua, dal mattino fino al mezzogiorno, affinchè le truppe duosiciliane possano recuperare i cadaveri dei loro commilitoni che giacciono sull’istmo, in modo da poter dare una degna sepoltura.
• Nella notte a Gaeta circa 400 soldati delle nostre Reali Truppe, al comando del valente Generale Beneventano del Bosco, escono dalla Real Piazzaforte per una sortita al colle dei Cappuccini. L’azione militare ha pieno successo in quanto vengono messi in fuga, con parecchie perdite, il 6° e il 7° Bersaglieri piemontesi; purtroppo tra le nostre fila si deve registrare la morte del Tenente Colonnello Migy.
• A Cervinara la popolazione insorge contro gli invasori piemontesi, disarmando le Guardie Nazionali e ripristinando il legittimo governo delle Due Sicilie.
1861
• Crocco e i suoi uomini, dopo aver oltrepassato il presidio nemico di Pescopagano, si rifugiano nel bosco di Monticchio; qui il comandante decide di dividere tutte le forze in piccoli gruppi, in modo da potersi muovere più agilmente sul territorio e, di conseguenza, avere più possibilità di sfuggire alla cattura.
segnalato da Carmela Napolano