ACCADDE OGGI NELLE DUE SICILIE… (1815 – 1861 e oltre…)
17 AGOSTO
1832
• Il Real Governo porta a compimento la bonifica di molte terre nelle paludi Sipontine verso Manfredonia in Capitanata; il metodo utilizzato è quello del “colmamento per via del fiume Candelara”. Come è usanza del governo borbonico, le terre vengono assegnate a contadini bisognosi.
1837
• Grande scalpore crea la notizia di una donna di Girifalco (II Calabria Ultra), di nome Caterina Signorello, che partorisce tre bambini, due maschi e una femmina, ben conformati e perfettamente sani.
1857
• Un violento uragano colpisce la città di Lecce e diversi comuni della Terra di Otranto e nelle vicinanze di Gallipoli: molto gravi e pesanti i danni agli edifici e alle campagne.
• Un violento uragano devasta nelle Calabrie le campagne di Paola, di Fiumefreddo, di Falconara e di diversi altri comuni.
1859
• Due Reali Decreti di Re Francesco II sciolgono dal servizio nell’esercito nazionale il secondo e il terzo Reggimento Svizzero.
1860
• Il Primo Ministro piemontese Cavour telegrafa a Napoli all’Ammiraglio Persano che staziona nel porto con la nave Maria Adelaide (ufficialmente per garantire l’incolumità della Contessa di Siracusa, nata Principessa Savoja ma in realtà come vera e propria centrale sovversiva e cospirativa ai danni delle Due Sicilie); nel telegramma Cavour dice: “Se voi potete impegnare il Conte di Siracusa a scrivere una lettera al Re di Napoli conforme le idee che mi comunica Nisco, ciò sarebbe utile”. Il Conte di Siracusa, zio di Re Francesco II, aveva già scelto di servire il nemico e per questo Cavour vuole che ufficialmente, con questa lettera, si schieri apertamente contro il Re indebolendo, di conseguenza, l’autorevolezza del giovane sovrano borbonico.
• A Napoli l’Ammiraglio piemontese Persano si reca a visitare presso la sua abitazione il Ministro (traditore) degli Interni Liborio Romano.
• Nella serata, presso il ponte di Chiaja, un sottufficiale piemontese dei bersaglieri, sceso come altri militari a terra dalla nave Maria Adelaide, viene aggredito alle spalle da alcuni nostri Granatieri della Guardia, esasperati dei traffici cospirativi che questi militari, con il pretesto della libera uscita, compiono quotidianamente ai danni della nostra Patria. Il militare viene leggermente ferito e, caricato su una barca, viene riportato alla nave piemontese.
• Il Governo rivoluzionario di Sicilia emette diversi decreti; tra questi l’introduzione del corso legale della lira piemontese.
• A Pantelleria il Comandante della locale Guardia Nazionale collaborazionista, Antonio Ribera, viene ucciso. I liberali accusano dell’omicidio i suoi giovani nipoti perché filoborbonici. Questi sfuggono alla cattura e costituiscono, insieme ad altri patrioti dell’isola, un gruppo di resistenti combattenti. A causa dei continui rastrellamenti da parte dei piemontesi, il gruppo deve tuttavia riparare a Malta.
1861
• I gruppi di patrioti combattenti assaltano le Guardie Nazionali collaborazioniste di Castrignano de’ Greci, Guagnano, Ginosa, Laterza e Castellaneta; vengono bruciate le bandiere e i simboli del Piemonte e calpestati i ritratti del re Vittorio Emanuele II; inoltre i patrioti si appropriano di un numero non indifferente di armi.
• Nei pressi dell’attuale Vibo Valentia i patrioti combattenti assaltano le Guardie Nazionali che, fuggendo, lasciano armi e munizioni.
• Il Comandante Crocco con i suoi combattenti si acquartiera a Lagopesole.
1862
• In Sicilia lo Stato d’Assedio proclamato dai piemontesi fa sentire i suoi effetti. Tutte le autorità civili vengono sottoposte alle autorità militari; neanche la Magistratura può intervenire o interferire con le decisioni dei comandi militari piemontesi.
1870
– in una grotta tra Vallerotonda e Casalcassinese alcuni traditori uccidono nel sonno i Comandanti Patrioti Domenico Fuoco, Benedetto Di Ventre e Francesco Cocchiara- Caronte. Le truppe piemontesi, giunte sul luogo, faranno scempio dei corpi e si divertiranno a posare per delle foto.