Alcuni studi sul satanismo (3a parte)
4. Ruben van Luijk: il Luciferismo massonico non esiste… ma siamo tutti «figli di Lucifero»!
Nel 2016, Oxford University Press (UK), per la collana “Oxford Studies in Western Esotericism” diretta da Henrik Bogdan (massone svedese), pubblica il libro di Ruben van Luijk, “Children of Lucifer. The origins of modern religious satanism” (Printed in USA, New York, 2016). Anche questo è, nel complesso, un testo depistante. Lo studioso olandese Ruben van Luijk (di cui un breve curriculum
qui: https://www.hoepli.it/libro/children-of-lucifer/9780190275105.html) ridimensiona fortemente la realtà del Satanismo “religioso” ossia cultuale, ritenendolo solamente un fenomeno moderno, mentre per quanto riguarda il passato (ad es., nel Medioevo) si tratterebbe di invenzioni della Chiesa che ha etichettato di “Satanismo” culti che erano semplicemente dissidenti rispetto alla Religione Cristiana dominante… Pertanto non sorprende che anche van Lujik, come già Per Faxneld (vedi qui: https://www.corrispondenzaromana.it/alcuni-studi-sul-satanismo-2a-parte/), neghi anche la realtà del Luciferismo massonico. È bene ribadire che entrambi i testi di van Luijk e di Faxneld fanno parte della Collana “Oxford Studies in Western Esotericism” del massone Bogdan. Non penso di esagerare se ritengo che ormai un tale ambiente accademico abbia come scopo “a priori”, ideologico, anche quello di negare l’esistenza del Luciferismo massonico.
Entriamo nel libro di van Luijk.
4.1. Una lista di satanisti, alcuni veri, altri no, altri presunti…
Nell’introduzione van Luijk afferma che lungo la storia, sono stati accusati di praticare Satanismo («to practice Satanism»): gli Esseni, gli Gnostici, gli Ebrei, i Catari, i Templari, Papi dell’epoca medievale e moderna, inclusi Pio IX e Leone XIII, il Card. Ratzinger, gli Illuminati, i Rosacroce, Hitler, le SS, i Presidenti USA da Bush Senior… e altri (cf. p. 1, grassetto mio). Anzitutto faccio notare che in questa lista van Luijk non menziona affatto i Massoni, nemmeno quelli di Alti Gradi o di cosiddette Massonerie “di frangia”… Davvero strano. Inoltre, includere in una lista di presunti satanisti addirittura dei Papi rende assurdo e non-credibile tutto il discorso sul Satanismo, ma è proprio a questo dove vuole arrivare van Luijk. Nel complesso è un libro depistante.
4.2. Cosa intende van Luijk per Satanismo?
Van Luijk intende per Satanismo il culto esplicito e intenzionale a Satana (cf. p. 2), in qualunque modo Satana sia inteso o interpretato (cf. p. 3). C’è Satanismo solo se, in quel culto, la venerazione per Satana è dominante; pertanto se in un culto, la venerazione per gli angeli ribelli è solo un aspetto, allora in quel caso si parla della presenza di elementi di Satanismo («elements of Satanism»: p. 6, corsivo del testo), ma non di Satanismo in quanto tale… Ebbene, quello che van Luijk non sa o non dice, è che anche nella Massoneria (da quella “regolare” a quella “di frangia”) ci sono almeno elementi di Luciferismo, come ho già scritto anche qui su Corrispondenza Romana. Come non pensare alla versione chiaramente gnostica della Leggenda di Hiram del Terzo Grado di Maestro Massone, nota e apprezzata da Massoni, in cui Hiram (eroe e modello del Maestro Massone) è di discendenza cainitica e Caino sarebbe stato generato dall’unione di Eva con Eblis, l’angelo della luce, ossia Lucifero? Questa leggenda massonica e gnostica non è un’invenzione del famigerato Leo Taxil…
4.3. Cosa dice van Luijk sul libro “Satanskult und Schwarze Messe” di Gerhard Zacharias
Van Luijk passa in rassegna vari libri sul Satanismo. Comincia con quello di Gerhard Zacharias, “Satanskult und Schwarze Messe” (1964; con quattro ristampe). Zacharias, ex prete cattolico, poi pastore greco-ortodosso e psicanalista junghiano, vede il Satanismo come l’aspetto oscuro e non-dualistico del Cristianesimo, represso dalla Religione Cristiana… Secondo van Luijk, così Zacharias include nel Satanismo ciò che non lo è (cf. p. 8). Invece trovo importante l’opera di Zacharias perché sottolinea la teoria esoterica dell’unione degli opposti che costituisce una sorta di accesso, o giustificazione del Satanismo, in particolare quello (neo)gnostico; infatti tale teoria suppone, o conduce a, l’unità di: Luce e Tenebre, Bene e Male, Dio e Diavolo, ecc. Ho già scritto anche su questo.
4.4. Cosa dice van Luijk sul libro “Indagine sul satanismo” di Massimo Introvigne
Più avanti, van Luijk recensisce anche il libro di Massimo Introvigne, “Inchiesta sul satanismo” secondo cui ogni volta che il Satanismo viene allo scoperto, si genera una reazione anti-satanista che poi cade nell’esagerazione e questo permette una nuova ondata di Satanismo (cf. p. 10). Introvigne dà una definizione ristretta di Satanismo: l’adorazione cultuale o liturgica da parte di gruppi organizzati a quel personaggio che la Bibbia chiama Diavolo o Satana (cf. p. 3). Perciò, Introvigne comincia la sua “inchiesta” dal XVII secolo e non considera affatto il periodo precedente, e nemmeno il cosiddetto Satanismo romantico del XIX secolo («Romantic Satanists») su cui invece si sofferma van Luijk. Anch’io, come van Luijk, trovo debole («a weak point») il “pendolo” satanismo-antisatanismo proposto da Introvigne: tale teoria sembra quasi indurre a credere che l’anti-satanismo esagerato generi il satanismo invogliando le persone a diventare sataniste (cf. p. 11)…
4.5. Satanismo? Invenzione della Cristianità…
Secondo van Luijk, il concetto di Satanismo è un’invenzione della Cristianità («The concept of Satanism is an invention of Christianity»: p. 16)… I cristiani hanno demonizzato gli antichi dèi ritenendoli malvagi (cf. p. 24)… L’accusa di “Satanismo”, cioè di dare culto al Diavolo, è stata strumentale per demonizzare l’ “altro”, il non-cristiano (cf. p. 29)… Come non ritenere ideologiche queste teorie di van Luijk?
4.6. Satanismo letterario o romantico («Romantic Satanism») tra XVII e XIX secolo
Nell’Inghilterra del XVIII e XIX secolo, scrittori come Shelley e Byron, e artisti come Fuseli e Blake, hanno riabilitato Satana presentandolo come un essere benevolo, un eroe (cf. p. 69). Van Luijk osserva che dal punto di vista letterario si tratta di Satanismo romantico («“Romantic Satanism”»: p. 73). Il Satana o Lucifero di autori e artisti del Romanticismo è angelo o forza o simbolo di libertà, di ribellione alla tirannia (cf. p. 87). Ma dal punto di vista religioso, ovvero dello studio delle religioni e della religiosità, tali autori – secondo van Luijk – non possono essere definiti satanisti, ossia adoratori di Satana (cf. pp. 108-109)… In ogni caso van Luijk ammette che questo Satanismo letterario romantico ha contributo al sorgere del Satanismo “religioso”, o cultuale, moderno: «I believe, Romantic Satanism contributed to the later rise of modern religious Satanism» (p. 113).
In effetti in “Marriage of Heaven and Hell” (“Matrimonio del Cielo e dell’Inferno”) di William Blake (1757-1827), l’angelo buono si dissolve nella fiamma infernale del Diavolo, Blake elogia il punto di vista del Diavolo e dell’Inferno (cf. p. 71). Il titolo dell’opera contiene il concetto di «coniunctio oppositorum» (cf. p. 94), che indubbiamente – van Luijk ne è consapevole – è un tema importante nell’Esoterismo occidentale ed è uno degli elementi del Satanismo moderno («modern religious Satanism»), per cui il Diavolo si trasforma in Dio e Dio nel Diavolo («the devil could transform into god, and god into devil» cf. p. 95). Ma van Luijk non sa o non dice che il concetto di “coniunctio oppositorum” si trova anche nella Massoneria, negli scritti di Maestri Massoni più esperti di Esoterismo…
4.7. Lucifero-Satana per Elifas Lévi e Madame Blavatsky
Un famoso occultista francese del XIX secolo, Eliphas Levi (nome d’arte di: Alphonse Louis Constant, 1810-1875) presenta Lucifero come angelo della libertà, della luce, della scienza. Constant/Levi ritiene che la ribellione di Lucifero sia un atto di libertà e di amore… Constant/Levi distingue Satana e Lucifero: Satana è il tentatore, ma Lucifero è il redentore… (cf. pp. 129-130). Anche Madame Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della Società Teosofica, afferma che Satana non è il male, ma è il lato oscuro della Natura, l’Ombra della Luce, ed elogia Lucifero quale Portatore di Luce. Per Blavatsky, il malvagio non è Satana, ma il Dio-Persona del monoteismo (cf. pp. 144-145).
È davvero strano che van Luijk non sa o non dice che:
a) Elifas Lévi era massone regolare del Grand Orient de France, e i suoi scritti occultisti piacevano a massoni inglesi (UGLE) membri della Societas Rosicruciana in Anglia (SRIA);
b) Madame Blavatsky era massona del Rito di Adozione di John Yarker [a sua volta massone regolare inglese UGLE; membro SRIA, ecc.] e forse anche del Rito di Memphis di Giuseppe Garibaldi (vedi qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Helena_Blavatsky).
4.8. Luciferismo massonico: invenzione della Chiesa Cattolica e di Leo Taxil?
Secondo van Luijk, il Luciferismo massonico non esiste, è una creazione di Leo Taxil («inventor of Palladism»: cf. p. 216), ed è ancora Taxil che avrebbe inventato la distinzione tra Satanismo e Luciferismo (cf. p. 222)… Tuttavia van Luijk ammette che già negli scritti di Elifas Levi e di Madame Blavatsky, Lucifero e Satana sono due entità distinte (cf. pp. 222-223). Secondo van Luijk, Taxil crea opposizione tra Luciferiani e Satanisti per distinguere gli adoratori del Diavolo in buoni e cattivi (cf. p. 223). Secondo van Luijk è stato Taxil ad aver introdotto il Satanismo in Massoneria («the introduction of Satanism in Freemasonry»: p. 239). Fino ad allora il concetto di “Satanismo”, riferito alla Massoneria, non indicava un culto intenzionale e religioso dei Massoni al Diavolo, bensì solo l’essenza diabolica delle Logge senza però che i Massoni ne fossero consapevoli (cf. p. 240)…
Eppure van Luijk conosce il libro di mons. de Ségur, “Les Francs-Maçons”, scritto circa 20 anni prima della comparsa di Leo Taxil, in cui si afferma che circoli massonici, di uomini e donne, danno culto al Diavolo, fanno orge e profanazioni eucaristiche… Ma secondo van Luijk, mons. de Ségur fa confusione, perché forse si tratterebbe di Carbonari, non di Massoni (cf. p. 241)… Anche qui vedo da parte di van Luijk una lettura ideologica, una negazione assoluta e a priori di qualsiasi legame tra Massoni e Lucifero.
Dunque, secondo van Luijk, Taxil avrebbe sfruttato tutta la letteratura antimassonica innestandovi la sua “novità”: il Satanismo massonico delle retro-Logge (cf. p. 244). Il Satanismo “religioso” nella Massoneria, come descritto da cattolici antimassoni e da Taxil, non è mai esistito, è stato un frutto di fantasia:
«Except as a product of human fantasy, the religious Satanism within Freemasonry that its Catholics opponents and Taxil described never existed» (p. 263).
4.8.1. Secondo van Luijk, non c’è Luciferismo nemmeno in Albert Pike 33°. E invece c’è!
Van Luijk sa bene che nel libro “Morals and Dogma” (1871) del massone Albert Pike 33°, Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato, Giurisdizione USA Sud (con sede prima a Charleston, poi a Washington, D.C.), ci sono brani da cui traspare la rivalutazione positiva del Diavolo o Lucifero… Ma van Luijk, ancora depistante, sottovaluta quei brani e fa capire che sono stati ispirati dagli scritti di Elifas Levi (cf. p. 264)… Van Luijk non riesce a comprendere: il fatto che Pike attinga, fino a copiare, da Elifas Levi quei brani luciferiani, non sminuisce affatto la loro importanza ma conferma che Pike assume il Luciferismo gnostico e magico di Constant/Levi.
A pag. 210 di “Morals and Dogma”, Pike scrive di «LUCIFER, the Light-bearer», «Lucifer, the Son of the Morning!». Nella nota 115 a pag. 515 del suo libro (che sto qui recensendo) van Luijk sminuisce anche l’importanza di quel brano di Pike. Secondo van Luijk, Pike vorrebbe dire che “Lucifero” è solo la luce del mondo materiale che acceca anime deboli, sensuali e orgogliose. In realtà Pike riconosce comunque in Lucifero – Spirito delle Tenebre – il Portatore di Luce, e per Pike gli uomini deboli, sensuali e orgogliosi sono i non-Iniziati… Inoltre, van Luijk non sa o non dice che in un libro del 1896, Arthur Edward Waite (all’epoca occultista e teosofo; poi massone dal 1901), mentre da un lato dice che il Luciferismo massonico o Palladismo è un’invenzione di Taxil, però dall’altro – proprio Waite – giustifica il culto a Lucifero Stella del Mattino (cioè afferma che non è Satanismo perché non intende venerare il Male…) e poi ammette che Albert Pike ha professato un certo trascendentalismo luciferiano («Albert Pike’s Luciferian transcendentalism»)… Secondo Waite, il Lucifero elogiato da Pike è l’angelo della stella del mattino… (qui: https://www.corrispondenzaromana.it/arthur-edward-waite-lucifero-e-il-caso-taxil/).
4.8.2. Satanismo nella Massoneria italiana XIX secolo? Solo “romantico”, letterario…
Tutt’al più van Luijk ammette che nella Massoneria italiana di quel periodo, fine XIX secolo, ci sono stati elogi al Diavolo, ma secondo van Luijk, non sarebbe vero Satanismo cultuale, bensì Satanismo metaforico che ha radice nel Satanismo romantico ottocentesco e letterario:
«[…] These utterances do not prove the existence of a hidden cult of Satan within Italian Freemasonry. But they do suggest the existence of a metaphoric “Satanism” treading in the footsteps of the Romantic Satanists» (p. 266).
Van Luijk ribadisce: «It seems safe to assume that true “veneration of Satan” never occurred within Freemasonry» (p. 268), e che i brani satanici di riviste massoniche italiane di quel periodo non fanno altro che riferirsi in modo metaforico all’Angelo caduto come già fatto dai «Romantic Satanists» (cf. p. 268). Secondo van Luijk non c’è nulla che provi o che suggerisca che tali elogi “romantici” al Diavolo siano poi sfociati in un Satanismo religioso («a properly religious Satanism»). Ancora secondo l’autore, è vero che alcuni “Palladisti” ovvero Luciferiani operassero a Parigi tra le due guerre mondiali, ma il Palladismo o Luciferismo massonico è un’invenzione («an invention»: cf. p. 268).
In realtà, lo studioso attento, con autentico atteggiamento critico e scientifico, dovrebbe quantomeno non escludere che il Satanismo “letterario” o “simbolico” di membri di una società iniziatica rituale ed esoterica come la Massoneria, possa supporre, o condurre a, una sorta di Satanismo “religioso”, in tal caso di tipo iniziatico, esoterico… E invece c’è, a priori, una strenua apologia filo-massonica proprio come quella fatta da Massoni.
4.8.3. Ancora Taxil tra “conservatori”, o forse no…
Van Luijk asserisce che le invenzioni taxilliane perdurano in ambienti ultra-conservatori di cattolici sedevacantisti (cf. p. 279), mentre la maggior parte dei cattolici antimassoni, dopo Taxil, ha abbandonato la tesi dell’esistenza del Satanismo massonico (cf. p. 280). Aggiungo che questo è avvenuto anche in certi ambienti cattolici “conservatori”, che di fatto hanno contribuito a sdoganare, a livello sociologico e accademico, tesi di comodo per la Massoneria: inesistenza del Luciferismo massonico, delimitazione di Magia ed Esoterismo a soli ambienti di Massonerie marginali o “di frangia”…
4.9. Satanisti o luciferiani: Ben Kadosh, Fraternitas Saturni, Maria de Naglowska
Van Luijk conosce il caso di Carl William Hansen (1872-1936), occultista, martinista e massone danese, che nel 1906 pubblica un libro (in lingua danese) sotto lo pseudonimo “Ben Kadosh”. Indico il titolo in inglese: “The Dawn of a New Morning”. In quel libro Ben Kadosh promuove un culto massonico a Lucifero, lui stesso si dichiara luciferiano. Egli afferma che il Grande Architetto dell’Universo è Lucifero (cf. p. 286). Van Luijk è abile a sminuire anche questo dato: secondo lui, Ben Kadosh non fa altro che attingere la riabilitazione di Lucifero dagli scritti di Elifas Levi (cf. pp. 286-287). Addirittura, con lo studioso Per Faxneld, van Luijk sostiene che Hansen attinge la sua passione luciferina dagli scritti di Taxil. Van Luijk osserva che secondo Taxil il 30° grado RSAA, Cavaliere Kadosh, introduce il massone nel vero segreto della Massoneria, ossia il culto a Lucifero. Pertanto, ecco che Hansen ha attinto da Taxil lo pseudonimo letterario Ben Kadosh e il Luciferismo, creando un neo-Palladismo («a genuine example of neo-Palladism of some sort»: cf. p. 287)! Quello di Ben Kadosh è un caso isolato, secondo van Luijk (cf. p. 287).
Anche questa teoria di van Luijk è ideologica. Ipotizzare che Hansen/Ben Kadosh si sia inventato il Luciferismo massonico dopo aver letto Taxil, è una teoria stupida che tratta da stupidi sia i lettori che i Massoni. Ma i Massoni non sono stupidi. E se Hansen si è immerso apertamente nel Luciferismo è perché nella Massoneria c’è quantomeno qualcosa che dispone o inclina il massone anche a riconsiderare Lucifero… Ora, dato il carattere iniziatico (una volta si diceva “settario”) della Massoneria (la quale, appunto, non è una religione pubblica con un Credo totalmente esplicito come quello della Chiesa Cattolica), pertanto non è scientificamente corretto asserire che quello di Ben Kadosh sia stato un caso isolato…
Più avanti, van Luijk menziona il caso della “Fraternitas Saturni” (FS), Fraternità di Saturno, organizzazione magica fondata nel 1926 dal libraio Eugen Grosche (1888-1964). Essa è incentrata su Lucifero-Saturno… Lucifero volto oscuro di Dio… Lucifero+Cristo… Necessità della dualità e degli opposti in Dio, che ha volto luminoso e volto oscuro… In ogni caso, per la Fraternitas Saturni, Lucifero è il grande Portatore di Luce all’Umanità… Luce e Tenebre sono necessarie alla vita… Il Male è necessario al Bene (cf. pp. 301-302).
Van Luijk osserva che, come nel caso di Maria de Naglowska (satanista russa, di cui ho già parlato nella scorsa puntata, qui: https://www.corrispondenzaromana.it/alcuni-studi-sul-satanismo-2a-parte/), queste dottrine della FS hanno la loro radice nel «Romantic Satanism» e nel «Lévian occultism» (occultismo di Elifas Levi). Secondo van Luijk, nell’ambito della FS, Lucifero avrebbe un ruolo centrale più nella mitologia che nella letteratura e ritualità (cf. p. 302)… Secondo Van Luijk sembra che dopo la morte di Grosche, nella FS sia diminuita l’importanza degli elementi luciferiani («Luciferian elements seem to have further diminished in importance»), tuttavia, subito dopo, egli riconosce che al presente la FS persevera nella venerazione per Lucifero-Saturno: «Nevertheless the Fraternitas persists to this day and continues its veneration for the Luciferian Saturn» (p. 302).
4.10. Ancora: Satanismo invenzione cristiana, come pure il Luciferismo massonico…
Passo alle conclusioni («Conclusion»: pp. 386-410), dove van Luijk lascia intendere che (riassumo in corsivo le sue teorie): il Satanismo è una reazione al Cristianesimo; il Cristianesimo ha introdotto il concetto di Satanismo demonizzando le divinità dell’antica religione pagana; per più di un millennio, autorità cristiane, ecclesiastiche e secolari, hanno tacciato di “culto a Satana” gruppi religiosi e sociali dissidenti fino ad arrivare alla campagna cattolica antimassonica di Leo Taxil (cf. pp. 387-388).
Secondo van Luijk:
«During most of its history, Satanism thus functioned as a mythical religion, a ghost sect with no actual adherents that was used to demonize rival religious or ideological groups» (p. 388).
4.10.1. Le solite “invenzioni” medievali…
Secondo van Luijk, nel XIII secolo, quando Papa Gregorio IX denuncia l’esistenza di una setta di Luciferiani (che adorano il Diavolo e compiono atti trasgressivi, immorali, malvagi, orge, sacrifici umani), allora in quel momento viene all’esistenza lo stereotipo del Satanismo come venerazione intenzionale di Satana (cf. p. 388)… Nella Cristianità c’è sempre la tendenza a demonizzare («this tendency for demonization is always present in Christianity at large: p. 389). Dunque, secondo van Luijk, il Satanismo non esiste… viene attribuito o creato dalla Cristianità… ma i Satanisti sono pochi… :
«Up to the twentieth century, to sum up, the history of Satanism can adequately be resumed as a continuum of attribution: practically no real, and an abundance of alleged Satanists. Yet it would be too rush to conclude that there had been no actual Satanism at all during this period. Particularly during the early modern era, scattered archival records testify of genuine cases of people opting for Satan» (p. 390).
4.10.2. In realtà, è solo una tesi ideologica, non scientifica
In realtà non è affatto logica né scientifica questa tesi “accademica” secondo cui il vero Satanismo comincerebbe in Francia nel XVII secolo, con le Messe nere celebrate da preti e donne aristocratiche, mentre nel Medioevo non ci sarebbe stato alcun vero Satanismo, ma solo fraintendimenti, interpretazioni superficiali o invenzioni da parte della Chiesa (ad esempio, di Gregorio IX)… Addirittura, secondo van Luijk anche il patto con il Diavolo («The idea of the diabolical pact had been a construction of Christian theology and hagiography […]»: p. 391) e la magia diabolica sarebbero costruzioni della Teologia cristiana (cf. p. 391).
4.10.3. Differenza tra Satanismo francese del ‘600 e Satanismo contemporaneo
Secondo van Luijk, nel “primo” Satanismo, quello seicentesco francese, summenzionato, si riconoscono ancora elementi della Fede cristiana, cioè si fa sincretismo tra Cristianesimo e Satanismo: ad esempio le Ostie consacrate venivano usate in quei riti “francesi” perché, credendo nella Presenza Reale di Gesù che è superiore a Satana, i partecipanti volevano costringere Satana al patto con loro; invece nel Satanismo contemporaneo c’è il totale rigetto del Cristianesimo (cf. p. 391). In realtà il rigetto del Cristianesimo è in ambedue i tipi di Satanismo, e la credenza nella Presenza Reale di Gesù nell’Ostia consacrata c’è anche tra satanisti contemporanei…
4.10.4. Satanismo Romantico alla base del Satanismo religioso contemporaneo
Nella letteratura tra Sei- e Ottocento, c’è la riabilitazione di Satana da parte di quelli che van Luijk chiama «Romantic Satanists». John Milton, nel suo “Paradise Lost”, fa di Satana un tragico eroe che si erge contro una divinità tirannica (cf. p. 392)…
Van Luijk ritiene che i «Romantic Satanists» hanno in tre modi gettato le fondamenta del futuro Satanismo religioso («a later religious Satanism»):
- hanno rivalutato come eroe la figura di Satana, angelo caduto («fallen angel»), rendendolo attraente come oggetto di identificazione e venerazione;
- hanno dato al loro Satana tre attributi che poi hanno esercitato una durevole influenza: sesso, scienza e libertà (libero pensiero, conoscenza, emancipazione);
- hanno rifiutato i racconti biblici come veicoli di verità letterali («literal truths»), perché ritengono che è l’immaginazione o creatività umana a creare nozioni di verità divine o cosmiche; non sono gli dèi a ispirare i poeti, ma i poeti a creare gli dèi… (cf. pp. 392-393).
Questo Satana di poeti e letterati romantici trova consenso nella cultura occidentale della secolarizzazione tra Sette- e Ottocento (cf. pp. 394-395). L’Occultismo di Eliphas Lévi, la Teosofia di Madame Blavatsky e l’Antroposofia di Rudolf Steiner mantengono l’influenza del Satanismo romantico («all retain influences of Romantic Satanism»), che cerca per primo la riabilitazione di Satana, e quindi l’identificazione con lui. Ad esempio Shelley presenta gli gnostici Ofiti come un modello di comunità umana (cf. p. 395)… Forse van Luijk non sa che Shelley piace anche alla Massoneria italiana contemporanea (qui: https://www.grandeoriente.it/la-massoneria-celebra-shelley-a-duecento-anni-dalla-morte-levento-organizzato-dalle-logge-del-goi-il-tirreno/; qui: https://www.masonic-lodge.info/ks1/02.html).
Van Luijk ritiene che le prime istanze di Satanismo religioso, o cultuale, compaiono tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento (cita i casi di: Ben Kadosh, Przybysweski, de Naglowska, Fraternitas Saturni). Ma è solo negli Anni ’60 del XX secolo, che nell’Occidente, il Satanismo religioso («religious Satanism») diviene visibile: la Chiesa di Satana (“Church of Satan”) di Anton Szandor LaVey negli USA e “The Process Church of the Final Judgement” in Inghilterra (cf. p. 395).
Un mio commento. In effetti, il Satanismo “religioso”, cioè cultuale e organizzato, che esce, in tutto o in parte, allo scoperto, è un fenomeno moderno, contemporaneo, nel senso che è legato alla Modernità: finché c’erano lo Stato Pontificio, l’Alleanza Trono-Altare, Regni e Imperi Cristiani, Stati confessionali di Religione Cattolica, il Satanismo cioè il culto al Diavolo (a prescindere se più o meno mescolato con elementi magici o stregonici, se compiuto da pochi o molti individui) era costretto a restare nascosto per non essere perseguito e punito… Invece oggi, con la Modernità, Rivoluzione e Secolarizzazione, purtroppo è possibile avere anche chiese di Satana con tanto di riconoscimento statale…
4.10.5. Satanismo tra Sinistra rivoluzionaria e Destra nazi-fascista
Van Luijk nota il diverso orientamento politico del Satanismo Romantico e del Satanismo religioso contemporaneo: il primo è generalmente orientato a Sinistra («a “Left-wing” affair»), il secondo è più orientato verso destra, a volte anche in senso neo-nazista («toward neofascism or neo-Nazism»), ma in ogni caso, anche il secondo è rivoluzionario («a religious vehicle for the values of the Western Revolution») (cf. p. 400).
Secondo van Luijk, il Satanismo di LaVey non è democratico o egualitarista, bensì molto elitario e in questo esso condivide l’atteggiamento nazista. Forme di Satanismo post-LaVeyiano, come ad esempio l’Ordine dei Nove Angoli («the Order of the Nine Angles») includono neo-nazismo e antisemitismo («neo-Nazism or antisemitism as integral parts of their religion») (cf. p. 401). Van Luijk osserva che il Satana venerato da tali gruppi destrorsi o neo-nazisti (dunque un Satana dominatore, tiranno, violento, oppressore dei deboli), corrisponde all’immagine del Dio giudeo-cristiano che si son fatti i Satanisti romantici più libertari, socialisti, anarchici (cf. p. 402).
4.10.6. Tutti «figli di Lucifero»! Ma perché non includere apertamente anche i Massoni?
È davvero curioso il finale di van Luijk: i valori attribuiti a Satana dai Satanisti Romantici hanno forgiato l’attuale società occidentale, in cui c’è una libertà senza precedenti, per cui, in certo modo, siamo tutti figli di Lucifero! Ecco il brano testuale: «From a historical perspective, one could argue, Satan played a much more important role in the nineteenth century, when he was given a tiny but fascinating part in the unique adventure of a civilization that spontaneously decided to renounce its old gods and enter into a permanent state of religious indecision. During this period, he was mobilized by a small but influential segment of cultural elite in its struggle against repression and exploitation and celebrated as a symbolic champions for values such as the freedom to worship whom we like and how we like, the freedom to love whom we like and how we like, and the freedom to express ourselves how we like and to live how we like. These values have made Western society as it is: that is, for better or worse, a place of unprecedented liberty. In that respect we are all, in a way, children of Lucifer» (p. 410, grassetto mio).
Così finisce il libro di van Luijk. Ora, malgrado le intenzioni dell’Autore, anche questa sua affermazione finale (da me evidenziata in grassetto), ci aiuta a capire che proprio i Massoni, i quali, appunto, hanno promosso la Modernità e la sua Rivoluzione culturale anticristiana, anticlericale e antidogmatica, proprio loro sono ben degni di essere definiti figli di Lucifero per antonomasia. A questo proposito ho fatto una scoperta molto interessante. Eccola.
4.11. Br.·. Gustav Steffler: i Massoni sono davvero Figli di Lucifero e Luciferi! (1914)
Nel 1914 viene pubblicato il libro del cinquantesimo anniversario di fondazione della Loggia „Immanuel” di Königsberg, aderente alla Gran Loggia di Prussia detta Royal York dell’Amicizia («Großloge von Preußen genannt Royal York zur Freundschaft»). L’autore è Gustav Steffler, Maestro Venerabile di quella Loggia prussiana. Steffler fa l’elogio del giornalista e massone defunto Br. Ferdinand Michels (1842-1896), il quale è stato Maestro Venerabile della “Immanuel” dal 1890 al 1896. Steffler riferisce che i Massoni sono chiamati dalle Bolle pontificie con il titolo di “figli di Lucifero” e Steffler afferma che ciò è vero: i Massoni sono davvero “figli di Lucifero” e Bruder Michels era uno dei più grandi tra loro (“figli di Lucifero”). Br. Steffler afferma che i Massoni sono figli di Lucifero ma non nel senso in cui lo intende la Chiesa, bensì Portatori di Luce, di Verità, di Bene… : «[…] in den Bannbullen, die von dem römischen Stuhl gegen uns geschleudert werden, wird uns Freimaurern der Titel „Söhne des Lucifer“ beigelegt. Und in der Tat m. BBr.; wir sind Söhne des Lucifer, und Michels war einer der größten unter ihnen. Aber in einem andren Sinne als dem, in welchem unsere Gegner uns diese Bezeichnung beilegen. Lucifer heißt Lichtbringer. Und Lichtbringer wollen wir Freimaurer sein; wir wollen die Menschheit schon hier auf Erden zum Glücke erziehen, und wenn wir glauben, dies dadurch zu erreichen, daß wir den Verstand erleuchten für die ewige Wahrheit, die uns Natur und Geschichte lehren, und daß wir das Gemüt erwärmen für die ewige Schönheit, die uns umgibt und die in den geistigen Schätzen der Menschheit in so reichlicher Fülle aufgespeichert liegt; wenn wir die Seele durch ihre Arbeit stark zu machen versuchen, daß sie, die im täglichen Leben oft genug abgestumpft wird gegen die idealen Bestrebungen, empfänglich werde für das Licht der Wahrheit und für die erwärmende Wohltat des Schönen, dann sind wir in der Tat Kinder des Lucifer, und dann war Michels einer der größten unter ihnen» (Gustav Steffler, Geschichte der Johannisloge Immanuel Or.·. Königsberg i. Pr. 1864-1914. Zur fünfzigjährigen Gedenkfeier, Druck von Br. W. Telemann, Königsberg i. Pr. 1914, p. 48, grassetto mio).
Br. Steffler fa ben capire che ai Massoni non piace alcun «Dogma», bensì libertà di pensiero e di azione («Freiheit des Denkens und Freiheit des Handelns»: cf. p. 49).
E così Br. Steffler, suo malgrado, conferma quanto asserito dalle Bolle pontificie antimassoniche e ci aiuta a smentire il negazionismo sostenuto da studi come quello di Ruben van Luijk. (segue)
fonte
Alcuni studi sul satanismo (3a parte) – di Padre Paolo M. Siano | Corrispondenza romana