Alcuni studi sul satanismo (II)
3. Faxneld, sul femminismo luciferiano (XIX secolo), omette la Massoneria
Nel 2014, un’editrice di Stoccolma pubblica in tutto 333 copie del libro dello studioso svedese Per Faxneld: “Satanic Feminism. Lucifer as the Liberator of Woman in Nineteenth-Century Culture” (725 pagine). Si tratta di una dissertazione dottorale presso il Department of the History of Religions, ERG, Stockholm University. Il tema è il Femminismo satanico, o Satanismo femminista, del XIX secolo. Userò l’aggettivo «romantico» non come sinonimo di “sentimentale” ma in riferimento al movimento culturale del XIX secolo chiamato Romanticismo. Vediamo alcuni contenuti del libro di Faxneld.
3.1. La nonna rosacrociana e massona…
Tra le persone a cui porge i suoi ringraziamenti («Acknowledgments»: pp. 11-13), Per Faxneld cita anche la sua nonna paterna («my paternal grandmother»), Ann-Marie Ljungberg, che lo ha aiutato nei suoi studi e che è venuta a mancare poche settimane prima della realizzazione del libro. Faxneld precisa che sua nonna era Rosacrociana e Massona: «not every Swedish child has the privilege of having a Rosicrucian co-mason grandmother» (Per Faxneld, Satanic Feminism. Lucifer as the Liberator of Woman in Nineteenth-Century Culture, Department of the History of Religions, ERG, Stockholm University, Molin & Sorgenfrei, Stockholm 2014, p. 13, grassetto mio). Purtroppo Faxneld non precisa a quale Obbedienza massonica e rosacrociana appartenesse sua nonna Ann-Marie Ljungberg.
C’è da chiedersi se questa parentela massonica abbia in qualche modo influito su Per Faxneld e sulla sua posizione effettivamente riduzionista o negazionista circa il rapporto tra Massoneria e Satanismo/Luciferismo.
Nel 2017 Oxford University Press pubblica la nuova edizione di questo libro di Faxneld. Il titolo rimane lo stesso, ma nelle pagine dei “Ringraziamenti” («Acknowledgements»: pp. ix-x) non c’è più il riferimento alla nonna rosacrociana e massona… C’è invece la dedica alla mamma, Olga Christina Faxneld (1949-2016), deceduta l’anno prima. Con questa nuova edizione il libro di Faxneld entra a far parte della collana di studi “Oxford Studies in Western Esotericism”, il cui «Studies Editor» è Henrik Bogdan, docente all’Università di Goteborg (Svezia). So che Bogdan fa (o ha fatto) parte della Massoneria Svedese. Alcuni fa era giunto certamente al VII° grado del Rito Svedese, Rito massonico pseudo-cristiano e neo-templare… Non so se anche Faxneld sia membro della Massoneria della Gran Loggia di Svezia. Quel che è certo è che dal 2014, in ambienti accademici, Per Faxneld è uno studioso rinomato in tema di satanismo…
3.2. Satana, eroe romantico, femminista, anarchico
Entriamo nel libro di Faxneld secondo l’edizione del 2014. Faxneld spiega che nel corso del XIX secolo avviene la trasformazione “romantica” di Satana in eroe: Lucifero («Lucifer») viene riabilitato come liberatore della donna e l’atto con cui Eva coglie e mangia il frutto proibito viene visto come un atto eroico di ribellione contro la tirannia di Dio e di Adamo… Il socialista anarchico [e massone] Mikhail Bakunin (1814-1876) usa la lotta di Satana contro Dio come simbolo della lotta contro la società capitalista e monarchica. Satana viene rivalutato come figura positiva da liberi pensatori, ambienti di Sinistra, libertini, romantici, radicali e femministe (cf. Faxneld, Satanic Feminism, op. cit., Stockholm 2014, p. 16).
Verso la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 del XX secolo, un certo numero di prominenti studiose femministe («a number of prominent feminist scholars of literature») viene affascinato dal «Romantic Satanism»; esse vedono con simpatia il Satana di Milton, come un eroe di ribellione contro il sistema patriarcale e l’oppressione sociale. Così, ad esempio Nina Auerbach («American professor of English and Comparative Literature») che considera Dracula e altri vampiri come alleati del femminismo. Così, Sandra M. Gilbert e Susan Gubar, nel loro libro “The Madwoman in the Attic” (Yale University Press, 1979), vedono Satana ed Eva come alleati nella ribellione contro l’oppressione gerarchica rappresentata da Dio e da Adamo (cf. p. 38). Specialmente gli scritti delle suddette Gilbert e Gubar costituiscono una propaganda di femminismo satanico («a propagation of Satanic feminism»: p. 42).
3.3. Satanismo in senso stretto e in senso lato: distinzione accademica e/o depistaggio?
Faxneld precisa che gli individui e i gruppi (che rivalutano positivamente Lucifero) menzionati in questo suo libro, non si auto-definiscono satanisti, e che la lode a Satana non costituisce affatto una componente centrale nella loro sistematica visione del mondo (“Weltanschauung”)… Faxneld precisa che questo suo studio non concerne ilSatanismo in senso stretto, ma il Satanismo in senso lato, ossia inteso come strategia discorsiva in un delimitato contesto… Faxneld scrive che non gli consta l’esistenza di organizzazioni sataniste (in senso stretto) prima della fine degli anni ‘1920, e – secondo Faxneld – in senso stretto nessun individuo potrebbe essere etichettato come “satanista” fino al 1890 allorché appare un personaggio, famoso alla sua epoca, ma oggi dimenticato… Inoltre il sistema creato da costui era più di carattere filosofico e semi-ateo che non di carattere religioso od esoterico. Secondo Faxneld è solo nel 1906 che appare un sistema esoterico di credenze centrate interamente su Satana… Invece il Satanismo «in sensu lato» del XIX secolo è articolato da personaggi che occupano posizioni più o meno centrali nella storia e nella cultura dell’Occidente: Blake, Bakunin, Blavatsky, Byron, Percy Shelley, Proudhon e un numero di femministe, alcune molto influenti (cf. p. 17).
In una nota a pié pagina, Faxneld scrive: «The first documented Satanist organisation (if that label is really appropriate for the group in question; the issue is far from clear-cut) was the German order Fraternitas Saturni, the first esoteric Satanic system was constructed by the Dane Ben Kadosh (Carl William Hansen, 1872-1936) and the “first Satanist” sensu stricto was Stanislaw Przybyszewski (1868-1927)» (p. 17, nota 4).
Faxneld distingue «Satanism», in «sensu stricto and sensu lato». Si ha satanismo in senso stretto allorché Satana è celebrato in una posizione prominente, nel senso che è l’unico o il principale tra gli dèi o entità o simboli riveriti… Faxneld precisa che il termine “Satana” è intercambiabile con i nomi “Diavolo”, “Lucifero”, ecc., usati per indicare «the principle of evil in a Christian context» (cf. p. 47). Secondo Faxneld può avvenire che gruppi o individui condividano certe vedute che costituiscono una forma di Satanismo, ma la loro ideologia, nel complesso, non può essere definita “satanista” in senso stretto (cf. p. 47)… Il Satanismo in senso lato («Satanism sensu lato») comporta l’elogio del Diavolo («celebration of the Devil») come discorso strategico («as a discursive strategy») in un ambito demarcato e ristretto; ad esempio, socialisti che impiegano Lucifero come simbolo di rivoluzione, femministe che lo lodano come figura anti-patriarcale e altri personaggi che fanno semplicemente una venerazione letteraria di Satana. Secondo Faxneld, tali individui e gruppi non costruiscono sistemi di pensiero centrati intorno alla figura di Satana come l’elemento più prominente, anche se fanno un uso quasi prominente della sua figura o simbolo [mi sembra che qui Faxneld si contraddica alquanto]. Ecco, questo è ciò che Faxneld intende per «Satanism sensu lato» (cf. p. 48). Tuttavia ritengo che tale distinzione, per quanto utile, non deve indurre a sottovalutare, sminuire o negare, il legame che può esserci tra A) satanismo in senso lato, cioè letterario o culturale, e B) satanismo/luciferismo in senso stretto, cioè cultuale-rituale. È legittimo sospettare o ipotizzare che, almeno in certi ambienti, A) supponga B) o che A) possa indurre a B).
3.4. Riduzionismo sul satanismo: scrupolo accademico e/o difesa della Massoneria?
Secondo Faxneld, Madame Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), esoterista russa (o ucraina) a capo della Società Teosofica, che ha lodato Lucifero in alcuni suoi scritti, non può essere definita “satanista” in senso stretto poiché Lucifero non ha un ruolo prominente negli scritti teosofici… Lo stesso vale – secondo Faxneld – per Madame Maria de Naglowska, la quale sebbene promuovesse una “iniziazione satanica” (anni ’30), tuttavia dava più prominenza a Dio… Poi c’è la Fraternitas Saturni, che negli anni ’20 lodava Lucifero come iniziatore e celebrava “messe” in suo onore… Ma oggi – secondo Faxneld – sia la Fraternitas Saturni che la Società Teosofica sembrano aver attenuato quasi interamente tali contenuti luciferiani… Faxneld cita anche il caso di Ben Kadosh (pseudonimo del massone e occultista danese Carl William Hansen, che nel 1906 pubblica un opuscolo luciferiano) e dice che da alcuni anni c’è un revival, un movimento che si ispira a Ben Kadosh, ma che non ne è una diretta continuazione (cf. p. 60)... Di fatto Faxneld minimizza anche il satanismo “sensu lato”. Mi permetto di dire che Faxneld, pur raccogliendo molti dati, non li legge bene; di fatto, depista studiosi e lettori “profani” scagionando quegli amanti e cultori di Lucifero che invece sono ben degni di essere chiamati “luciferiani”.
In realtà, la riabilitazione ed esaltazione di Lucifero è centrale nella dottrina di Madame Blavatsky e della Società Teosofica. Di recente anche la Società Teosofica respinge accuse di «luciferismo» (vedi qui: https://www.teosofica.org/it/news/notizie/perche-monsignor-vigano-si-sbaglia-sulla-societa-teosofica-e-madame-blavatsky,3,2017). Tuttavia basta leggere il «Glossario» della Società Teosofica e della “Dottrina Segreta” di Madame Blavatsky, in cui Lucifero: è l’entita angelica che presiede alla Luce della Verità, è «il Logos», è «l’Anima Universale», la «Causa dell’Esistenza», (qui: https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/glossario/glossario/,32?q=Lucifero), è «il Serpente del Genesi», «il Padre dell’umanità spirituale», è «il Messaggero di Luce», «il Portatore di Luce», «il nostro Salvatore», «l’Angelo della Luce, il Portatore di Luce e di Vita», è insieme «Spirito Santo e Satana» (qui: https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/glossario/glossario/,32?q=Lucifero&start=10), è «la Sapienza Divina» (qui: https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/glossario/glossario/,32?q=Lucifero&start=20).
Nonostante quel che scrive Faxneld, in realtà nella confraternita magico-sessuale di Maria de Naglowska (San Pietroburgo 1883 – Zurigo 1936), Satana è centrale: Satana è presente nell’uomo-iniziato, Satana è redento, l’iniziato riceve l’«Iniziazione Satanica» (cf. Maria de Naglowska, Satanismo femminista, a cura di Vittorio Fincati, Libreria Editrice Primordia, Milano 1999, pp. 70), Satana è necessario a Dio, l’iniziato deve servire prima Satana poi Dio, Satana è Figlio di Dio e rivela che lo Spirito Santo è Femminile… (cf. Massimo Introvigne, Indagine sul satanismo. Satanisti e antisatanisti dal Seicento ai nostri giorni, Fabbri Editori, RCS libri, Milano 2005, pp. 246-256). Inoltre de Naglowska frequenta a Parigi la Chiesa cattolica di Notre-Dame, nei suoi scritti satanici loda Papa Pio XI e la Chiesa Cattolica Romana perché questa tiene nascoste le verità esoteriche e sataniche ai comuni fedeli, mentre è lei, de Naglowska, a rivelarle opportunamente agli iniziati… Insomma anche Maria de Naglowska, da perfetta esoterista, unisce gli opposti: Exoterismo-Esoterismo, Chiesa-Satanismo, Dio-Satana…
Ancora correggendo il discorso di Faxneld, faccio notare che nella “Fraternitas Saturni” di Eugen Grosche (1888-1964), è centrale la dottrina gnostica su Lucifero-Satana-Saturno che è il Demiurgo di questo mondo, è il Logos e Portatore di Luce ed è perciò venerato dalla omonima “Fraternitas” [cf. Hans Thomas Hakl, Fraternitas Saturni, in Wouter J. Hanegraaff (et alii), Dictionary of Gnosis and Western Esotericism, Brill, Leiden-Boston 2006, pp. 381-382 (379-382)].
Ambienti accademici, come ad esempio quello in cui opera Faxneld, sono fortemente riduzionisti in tema di satanismo, e finanche negazionisti se si prova a collegare il satanismo (sia pure in senso lato) alla Massoneria… Perché un tale atteggiamento? Timore di non essere ritenuti “scientifici”? Timore di urtare ambienti di natura iniziatica-esoterica (forse perché se ne fa parte)?
3.5. Ancora: satanisti (senso lato) ma non satanisti (senso stretto)…
Proseguiamo con il libro di Faxneld, edizione 2014. Alcuni Gnostici («Gnostics») dei primi secoli dell’era cristiana ritenevano il Serpente dell’Eden quale Portatore di vera Conoscenza (cf. Satanic Feminism, p. 65). Lungo la storia, il Diavolo viene presentato anche come donna o come ermafrodito. È il caso della figura del Bafomet androgino (petto da donna, barba da caprone), pubblicato dall’occultista francese Elifas Lévi (1810-1875), figura che avrà fortuna nel satanismo contemporaneo (cf. p. 82). Ma già nel 1818 l’orientalista viennes Joseph von Hammer-Purgstall scrisse che i Templari veneravano un’entità androgina pre-cristiana che essi denominavano “Baphomet” (cf. p. 83).
Faxneld spiega che il Baphomet di Elifas Lévi (ex seminarista, poi avvicinatosi a idee socialiste e femministe) è un simbolo di trascendenza delle polarità, quali, ad esempio, spirito e materia… Il Baphomet di Lévi è la “luce astrale”, che lui chiama anche “Lucifero” e “Spirito Santo”… Il Baphomet/Lucifero di Lévi è ciò che Dio creò con le parole “Fiat Lux”… Secondo Elifas Lévi il diavolo è una forza cosmica moralmente neutrale… (cf. p. 84). Faxneld afferma che Leo Taxil diede grande importanza al Baphomet di Lévi nei suoi libri antimassonici sul satanismo massonico… Secondo Faxneld la natura androgina del Baphomet di Lévi era conseguenza della femminilizzazione della figura di Satana nel XIXsecolo (cf. p. 86). Faxneld ammette che gli scritti Elifas Levi hanno avuto un grande impatto sull’Esoterismo nel mondo occidentale influendo anche sugli scritti di Madame Blavatsky e di Aleister Crowley (cf. p. 84). Comunque Faxneld ritiene che non esista alcun satanismo massonico… Ma Faxneld non sa, o non dice, che Elifas Levi era Maestro Massone (Grand Orient de France) e che i suoi scritti (e riabilitazione di Lucifero) erano stimati e usati dal massone americano Albert Pike 33°…
Nell’esoterismo del XIX secolo («nineteenth-century esotericism»), Satana viene raffigurato sotto forma dell’androgino Baphomet, simbolo di superamento di tutte le dualità («human-animal symbol of transcending all dualities»: cf. p. 111). Il Diavolo viene presentato come campione della scienza e dei diritti delle donne e Lilith (demonio femminile) come modello di femminista che combatte contro l’oppressione patriarcale (cf. p. 112).
3.6. Satanismo letterario “romantico” di lingua inglese e francese
Nella letteratura del Romanticismo, il punto di partenza per l’uso di Satana come simbolo di bontà, è il poema di John Milton, “Paradise Lost” (1667). Sembra acclarato che l’intenzione di Milton era quella di elogiare le vie di Dio agli uomini e non il glorificare Lucifero. Ma Edmund Burke [massone inglese], nel suo “Philosophical Enquiry into the Origin” of our Ideas of the Sublime and Beautiful (1756), presenta il Satana miltoniano come primo esempio del sublime (cf. p. 114)… Anche Novalis (esponente del Romanticismo tedesco) ritiene che Milton fosse dalla parte del Diavolo (cf. p. 115)… Il poeta scozzese Robert Burns, in alcune lettere, non nasconde la sua simpatia per il suo eroe, il Satana di Milton… Con questa simpatia, Burns scrive anche il poema “Address of Beelzebub” (cf. p. 116). Faxneld non sa, o non dice, che anche Burns era massone.
Un altro poeta romantico, Percy Bysshe Shelley (1792-1822) usa Satana come simbolo di bene politico (cf. p. 120). Shelley, sostenitore del femminismo, ritiene il Diavolo di Milton una figura morale di gran lunga superiore a Dio (cf. p. 121). In “The Revolt of Islam”, Shelley compie un’inversione semantica: egli fa di Dio l’autore del male e di Satana il portatore del bene (cf. p. 124).
In “Marriage of Heaven and Hell”, William Blake (1757-1827) elogia Satana come Energia e creatività… Faxneld osserva che l’uso positivo della figura di Satana, da parte di Shelley e Blake, manifesta l’intento rivoluzionario di de-costruzione dei valori della Cristianità (cf. pp. 129-130).
Anche Lord Byron (1788-1824) nella sua opera “Cain: A Mystery”, tutto sommato presenta Lucifero in modo positivo e benevolo (cf. pp. 132-135).
Nel libro “Dieu et l’Etat” (1871), l’anarchico e rivoluzionario Mikhail Bakunin (1814-1876) elogia Satana come eterno ribelle, primo libero pensatore ed emancipatore dei mondi. Anche un altro socialista, Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865) elogia Satana o Lucifero quale nemico di Dio e della Chiesa e spirito di contraddizione (cf. p. 141). Faxneld non sa, o non dice, che anche Bakunin e Proudhon erano massoni.
3.7. Una rivista “Lucifer” in Svezia e USA.
Nella Svezia del XIX secolo, ambienti intellettuali accolgono il Romanticismo inglese e l’elogio a Lucifero. Lucifero e Satana vengono intesi come due aspetti di un’unica figura. Gli elogi a Satana, in Svezia, provengono dai Social Democratici, la cui rivista è intitolata “Lucifer” (cf. p. 144-145). Faxneld osserva in una nota che in quel periodo agisce in Svezia un vero luciferiano esoterico, Ben Kadosch, nom de plume di Carl William Hansen (1872-1936), che pubblica un pamphlet nel 1906 dove troviamo satanismo esoterico («a rare example of Scandinavian esoteric Satanism»: cf. p. 144, nota 114).
Nel 1886 i socialisti svedesi pubblicano il loro giornale, Lucifer. Sulla copertina si vede talora un braccio umano che porta una fiaccola accesa, e talora un giovane nudo che porta la luce. Secondo Faxneld una fonte di ispirazione per i socialisti svedesi può essere stata la rivista anarchica americana Lucifer the Light-bearer iniziata a Chicago nel 1883. I socialisti svedesi erano in contatto con quelli americani.
Nei primi due esemplari della rivista svedese Lucifer il tema di Satana come liberatore è espresso in una serie di poemi e testi polemici dello scrittore Atterdag Wermelin (1861-1904), cultore di Lord Byron e figlio di un pastore della Chiesa Luterana di Svezia. (cf. pp. 146-148).
Anche sulla rivista della gioventù socialista svedese, “Brand” (in inglese: “Fire”), sono frequenti, in molti numeri, elogi a Satana inteso come spirito di progresso. Nel n° 7 del 1907 viene pubblicato un “Hymn to Satan” che mostra somiglianze con l’omonimo inno del Carducci (scritto nel 1863, pubblicato nel 1865) che venne tradotto in svedese da Aline Pipping nel 1894 (cf. p. 149).
Moses Harman (1830-1910), agnostico, radicale, femminista, fu l’editore della suddetta rivista americana “Lucifer the Light-bearer”. Egli difendeva i ‘diritti’ della donna contro l’ideale cristiano di matrimonio e di fedeltà coniugale. Harman fu condannato a un anno di prigione per aver divulgato materiale osceno. Durante la sua prigionia (1891-1892), Lucifer fu pubblicato da Lois Waisbrooker (1826-1909), una donna molto attiva nel femminismo americano. In quella rivista Lucifero viene elogiato come il difensore e liberatore della donna(cf. pp. 152-154).
Forse Faxneld non sa che nel pomeriggio del 1° gennaio 1907, nel «Masonic Temple in Chicago», Moses Harman, editore di Lucifer the Light-bearer, viene accolto da un caloroso benvenuto («a rousing welcome») di circa 700 persone riunite per incontrarlo. Harman era appena uscito di prigione, dopo un altro periodo di carcerazione [cf. Marsha Silberman, The Perfect Storm: Late Nineteenth-Century Chicago Sex Radicals: Moses Harman, Ida Craddock, Alice Stockham and the Comstock Obscenity Laws, in Journal of the Illinois State Historical Society, vol. 102, N. 3/4 (Fall-Winter, 2009), University of Illinois Press, p. 324 (324-367].
Poi nel 1907, la rivista di Harman abbandona il nome Lucifer e viene intitolata “The American Journal of Eugenics” (cf. Per Faxneld, Satanic Feminism, op. cit., p. 156).
3.8. Il Luciferismo Teosofico di Madame Blavatsky e l’elogio a Eva ribelle
Faxneld che sopra, e anche più avanti, sostiene che Madame Blavatsky non è satanista “in senso stretto”, tuttavia nel 4° capitolo tratta del Luciferismo Teosofico ( «Theosophical Luciferianism and Feminist Celebrations of Eve»: pp. 161-204) e di fatto si contraddice.
Nel 1875 a New York viene fondata la Theosophical Society. Suo primo presidente è il colonnello Henry Steel Olcott (1832-1907), avvocato e giornalista. Ma leader intellettuale della “Società Teosofica” è Madame Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891) che asserisce di ricevere comunicazioni su faccende esoteriche da misteriosi Maestri (“Mahatma”). Ed è col loro “aiuto”, si dice, che la Blavatsky compone le opere fondamentali della Società Teosofica: “Isis unveiled” (1887) e “The Secret Doctrine” (1888). Le due opere diventano “bestsellers” e il movimento teosofico cresce di importanza nel panorama della religiosità alternativa (cf. p. 161). Faxneld osserva che nelle circa 1500 pagine di The Secret Doctrine ci sono brani imbarazzanti di esplicito «Satanism». Secondo Faxneld non si tratta di «Satanism sensu stricto» ma tuttavia definisce la Blavatsky «Satanist sensu lato» secondo la distinzione sopra illustrata. Poi, però, Faxneld sostiene che la simpatia di M.me Blavatsky per il Diavolonon è così periferica o marginale come solitamente supposto («Blavatsky’s sympathy for the Devil (which is not quite as peripheral as has been supposed)»), ma dev’essere intesa come parte di una visione esoterica del mondo(«worldview») e come idea da cui scaturiscono implicazioni politiche e primariamente femministe (cf. p. 161). La rivalutazione teosofica e blavatskyana di Satana può aver influenzato anche altri promotori del femminismo (cf. p. 162).
Faxneld sa bene che secondo Madame Blavatsky, Satana, o Lucifero o il Diavolo (che ella usa come nomi intercambiabili) ha portato all’umanità la sapienza, è lo spirito di Illuminazione Intellettuale e di Libertà di Pensiero… Blavatsky ritiene Satana, Serpente del Genesi, Portatore di Luce, Lucifero, quale reale creatore e benefattore, padre dell’umanità spirituale, che ha aperto gli occhi all’ “autòma” creato da Jehovah (cf. p. 171)… Faxneld riconosce che si tratta di una lettura «Gnostic-Satanic» del 3° capitolo del libro del Genesi (cf. p. 171).
La simpatia di M.me Blavatsky per il Diavolo si evince già prima di The Secret Doctrine (1888); infatti nel settembre 1887 viene pubblicato il primo numero della rivista della Società Teosofica: “Lucifer”, nome che in seguito viene cambiato in “The Theosophist”. Blavatsky insiste che “Lucifer” non è un nome satanico, tuttavia è evidente che sceglie quel nome anche per ostilità alle Chiese cristiane… Poi, in un editoriale del 1887, ella elogia il Satana di Milton presentandolo come campione di libertà (cf. p. 176). Secondo Blavatsky, l’Esoterismo ignora ambo i sessi e lo sviluppo spirituale, attraverso varie “incarnazioni”, conduce allo stato di androginia, al «Divine Hermaphrodite» (cf. p. 183).
La rivista teosofica Lucifer dell’ottobre 1887 pubblica il poema “The Lady of Light”, in cui Gerald Massey inneggia a “Lucifer, Lady of Light”. In una nota a pié pagina Massey spiega che ogni divinità dell’antico pantheon è androgina e che il “nostro” Lucifero è identico a Venere, Ishtar, Astoreth. In ambienti teosofici si dà importanza al «Divine Hermaphrodite transcending all earthly gender categories» (cf. p. 184).
In “The Secret Doctrine” i riferimenti satanici sono pochi (cf. p. 185), tuttavia – precisa Faxneld – Blavatsky può essere considerata “satanista” sensu lato. Ella, con le sue affermazioni pro-luciferiane può aver influenzato o ispirato esoteristi che nel loro sistema di idee hanno dato un peso maggiore, una centralità maggiore, alla figura di Satana o Lucifero. Al riguardo, Faxneld cita Ben Kadosh (Carl William Hansen, 1872-1936), Gregor A. Gregorius (Eugen Grosche, 1888-1964), Pekka Siitoin (1944-2003), Aleister Crowley (1875-1947), Stanislaw Przybyszewski (1868-1927) (cf. pp. 185-186).
Nel 1894, Henriette Greenebaum Frank (1854-1922) presenta una relazione al Jewish Women’s Congress, più tardi pubblicata. In essa l’autrice fa una revisione femminista di Genesi 3. Greenebaum Frank loda Eva che mangiando il frutto proibito acquista la conoscenza e così esce dal paradiso dell’ignoranza… La Greenebaum Frank afferma anche che il Serpente appare a Eva non come Satana ma come il compagno di Minerva, ossia il simbolo della sapienza e dell’eternità (cf. p. 190).
La femminista americana Eliza W. Farnham (1815-1864), nel libro “Woman and Her Era” (1864) descrive il Serpente della Genesi come un saggio e caro amico, e Dio, invece, come un nemico(«the Serpent of the Garden of Eden as ‘a wise and loving friend’ and God as ‘an enemy’»). Nella sua opera “The Woman’s Bible” (1895) la femminista americana Elizabeth Cady Stanton (1815-1902) paragona Satana a Socrate e a Platone, in quanto Satana ha acceso nella donna la sete della conoscenza («she likened Satan to Socrate and Plato, since he ‘roused in woman that intense thirst for knowledge’»). Un’altra contributrice alla “The Woman Bible” è Lillie Devereux (1833-1913) che loda Eva in quanto questa non ha temuto la morte pur di acquisire la sapienza(«Lillie Devereux (1833-1913), another contributor to The Woman’s Bible, who praised Eve for being ‘fearless of death if she can gain wisdom’»)(cf. p. 195).
È vero che, rispetto a “The Secret Doctrine” di Balavatsky, in “The Woman’s Bible” di Elizabeth Cady Stanton il commento a Genesi 3 si concentra più su Eva che sul Diavolo, ma in ogni caso Satana viene esplicitamente riabilitato nel ritratto che ne dà la Stanton («However, Satan is quite explicitly rehabilitated in Stanton’s portrayal»: cf. p. 202, corsivo del testo).
Nel paragrafo conclusivo del 4° capitolo, Faxneld scrive:
«Lucifer as a symbol of liberation was an established trope in Romanticism and socialism, which Blavatsky simply transferred to the esoteric realm. Similar revisions, explicit or implicit, where the serpent in the Garden of Eden is seen as benevolent can also be found in several (more or less) feminists texts predating The Secret Doctrine by decades» (p. 203).
Faxneld afferma che molte teosofe («several female Theosophists») contribuirono alla Bibbia femminista di Stanton; esse non negavano che il Serpente edenico è Satana, anzi lo celebravano, per cui nel loro testo femminista c’è quello che Faxneld definisce«a strongly implicit Satanism at hand» (cf. p. 203).
3.9. Conclusioni di Faxneld
Nel materiale raccolto da Faxneld in questo studio sul satanismo femminista, ci sono almeno 4 elementi ricorrenti:
- la rivalutazione di Eva nella Caduta o Peccato Originale, che è visto come qualcosa di positivo;
- la figura della “strega” come proto-femminista;
- il Diavolo visto come amico, amante e liberatore della donna…
- Satana “femminilizzato”, in contrasto con il Dio “maschio” e “oppressivo”… (cf. p. 667).
Ancora su Shelley. Circa la rivalutazione letteraria di Satana e l’affermazione del femminismo, andando a ritroso nel tempo Faxneld ritiene che Shelley sia la fonte primaria del procedimento di inversione Dio-Satana: per Shelley, Satana è l’essere buono, Dio, invece, il cattivo… Ecco cosa scrive Faxneld:
«The ultimate source of mythical inversions was primarily the Romantic works that followed shortly after the rise of the Gothic genre. In The Revolt of Islam, Shelley had framed an epic story of revolution with feminist features in a mythological narrative where Satan is a noble rebel. This may be his most straightforward inversion, as he otherwise often inserted caveats regarding the notion of Satan as good and heroic» (p. 675).
Questi sono i dati che ho trovato interessanti nel lavoro di Faxneld. Eppure manca qualcosa. Il Satanismo femminista o femminismo satanico, non comincia nel XIX secolo, bensì un secolo prima, e non tra poeti e letterati, bensì nella Massoneria francese per uomini e donne.
3.10. Allo studio di Faxneld manca qualcosa: Massoneria-Eva-Serpente nel XVIII secolo!
Nel 2012, le Edizioni Dervy di Parigi pubblicano l’edizione francese del volume in lingua inglese di Jan Snoek sulla Massoneria del Rito di Adozione (“Initiating Women in Freemasonry. The Adoption Rite”, Brill, December 2011, pp. 545). Snoek, nato ad Amsterdam nel 1946, è massone dal 1971 e fa parte anche della Massoneria regolare belga e tedesca (qui: https://freimaurerforschung.de/teilnehmer/jan-snoek/). Verso la metà del XVIII secolo compaiono le prime “Logge di Adozione”, chiamate così perché in esse vengono iniziate donne in Massoneria. Tali Logge vengono rilanciate nel XX secolo (cf. Jan Snoek, Le Rite d’Adoption et l’initiation des femmes en Franc-Maçonnerie des Lumières à nos jours, Traduit par Georges Lamoine [GODF], Préface de Cécile Révauger [dal 1982: massona della Grande Loge Féminine de France, poi dal 2013: Grand Orient de France], Postface de Denise Oberlin «Grande Maîtresse de la Grande Loge Féminine de France», Editions Dervy, Paris 2012, pp. 26-29). Fino al 1945, il Rito di Adozione è inserito nel Grande Oriente di Francia, poi se ne distacca. Dal 1977 il Rito di Adozione è praticato dalla Gran Loggia Femminile di Francia (qui: https://shs.cairn.info/revue-la-chaine-d-union-2008-3-page-64?lang=fr).
Snoek rivela che al 2° Grado di Compagna, del Rito di Adozione, la massona è identificata all’Eva biblica che mangia il frutto proibito dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male… Quell’atto non è considerato un Peccato, bensì un atto necessario e vitale, che dà la Conoscenza… Per diventare Compagna, e poi Maestra, la Massona deve mangiare quel frutto, dunque deve accogliere l’invito del Serpente della Genesi… Il Serpente non è esplicitamente elogiato nel rituale, ma ovviamente la sua “presenza” è implicita, e di fatto, in modo implicito, è elogiato assieme al Peccato Originale e a Eva ribelle… Il Gran Maestro (maschio) della Loggia di Adozione (rituale del XVIII secolo) offre alla nuova Compagna il frutto proibito… La nuova Compagna siede alla destra del Gran Maestro… Siccome nella Dottrina Cristiana, il Figlio siede alla destra del Padre, allora Snoek vede in questo rituale massonico una sorta di proto-femminismo («aspect proto-féministe»): Eva (impersonata dalla Massona) siede alla destra di Dio (impersonato dal Gran Maestro), dunque è più importante di Gesù Cristo… Ma Snoek non evidenza il ruolo del Serpente e non dice che di fatto il Gran Maestro lo rappresenta, dato che è lui a offrire alla Compagna il frutto proibito (cf. Jan Snoek, Le Rite d’Adoption, op. cit.,pp. 78-89). Anche questo è Satanismo o Luciferismo femminista, ma in un contesto massonico, dunque rituale, iniziatico ed esoterico (= interiore)… (segue)
fonte
Alcuni studi sul satanismo (2a parte) – di Padre Paolo M. Siano | Corrispondenza romana