Alcuni studi sul satanismo
1. Uno studio di Michele C. Del Re (“Riti e crimini del satanismo”, 1994)
Sul website dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (AISI), che dal 2007 è la nuova denominazione del Servizio segreto italiano interno, è possibile trovare “Per Aspera ad Veritatem – Rivista di intelligence e di cultura professionale”, ossia la rivista (dal 1995 al 2004) dell’allora Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica (SISDE, 1977-2007). Al SISDE è succeduta l’AISI, la cui rivista, anch’essa “on-line”, si intitola “Gnosis– Rivista italiana di Intelligence”.
Su “Per Aspera ad Veritatem” Nr. 8/1997 c’è la recensione del libro “Riti e crimini del satanismo”, pubblicato da Iovene Editore, Napoli, nel 1994 (qui: https://gnosis.aisi.gov.it/sito/Rivista8.nsf/servnavig/17). In quel libro il Prof. Michele C. Del Re, docente di diritto penale all’Università di Camerino, tratta del satanismo e dei suoi aspetti criminosi (cf. Michele C. Del Re, Riti e crimini del satanismo, Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Camerino – N. 42, Jovene Editore, Napoli 1994, pp. 5-6).
Ritengo interessante segnalare alcuni punti del libro, non evidenziati nella suddetta recensione. Secondo Del Re: «è satanista chi crede di fare atto di sottomissione e devozione e/o di piegare comunque ai propri scopi, una forza trascendente in contrasto col Dio del cosmo ordinato e moralmente disciplinato, quale poi sia l’origine storica di questo contro-potere. Lo Yblis (diabolus) degli Yzidis ad esempio, è evidentemente il Dio ordinatore, sicché essi non possono essere definiti satanisti, quale che sia l’origine storica del nome Yblis e dell’attuale dottrina10. Pan, invece, se esce dalle selve classiche per divenire la potenza del caos, del disordine, sarà per noi un dio dei satanisti» (p. 19, corsivo del testo).
Nella suddetta nota 10, Del Re scrive: «La trasformazione di Satana da angelo malvagio in un demiurgo buono è stato frutto d’un percorso teologico abbastanza complesso; comunque, oggi gli Yezidis considerano Satana un Arcangelo caduto, poi perdonato, cui Dio ha affidato il governo del mondo» (p. 19, nota 10).
Dunque, già all’inizio del suo libro, Del Re fa capire che c’è “satanismo” solo quando Satana è inteso dai suoi cultori (soltanto) come entità ribelle e malvagia… Se invece l’Angelo caduto, Satana o Lucifero che dir si voglia, è inteso dai suoi cultori (anche) come principio/demiurgo/dio luminoso, benefico e positivo, allora non ci sarebbe satanismo… Ritengo riduttiva, e alquanto fuorviante, la definizione di satanismo data dal Prof. Del Re.
Questi osserva che il satanismo contemporaneo, o «nuovo satanismo», si diffonde nel clima del New Age (cf. pp. 20-21). Circa i caratteri del «Neo-satanismo», Del Re afferma: «Il satanismo trova nella new age giustificazione e radice per la sua proclamazione di libertà anche di fronte alle regole di umanità» (p. 22). Il satanismo odia il Dio biblico e sceglie Satana come dio… Il New Age proclama la divinità dell’uomo. Per il satanismo l’uomo diventa “divino” mediante il patto con Satana (cf. p. 22)…
Del Re sostiene che il Diavolo del satanismo contemporaneo è molto lontano dal Satana esaltato nell’Ottocento come simbolo positivo di progresso, libertà, felicità:
«Quanto è lontano questo tetro e sanguinario demonio di fine millennio dall’orgoglioso e positivo Satana della scienza ottocentesca, personificazione del progresso, della speranza, della felicità in terra!» (pp. 32-33). «L’anticlericalismo ottocentesco dà al Diavolo le qualità del dio buono della tradizione, a Dio le colpe del diavolo» (p. 33, nota 26, grassetto mio). In quella nota, Del Re accenna al Satana di Giosuè Carducci e di Pierre Proudhon visto da loro come «gioiosa natura, possente liberatrice scienza, felicitante umana libertà in lotta con lo spirito di mortificazione della chiesa…» (ibidem).
Purtroppo Del Re non approfondisce i legami di quell’«anticlericalismo» luciferiano (o luciferismo anticlericale) con la Massoneria…
Del Re scrive che il satanismo moderno si rifà ad Aleister Crowley, occultista, cultore di magia sessuale, leader dell’Ordo Templi Orientis (cf. p. 52). Del Re afferma che Crowley, nel suo Liber Legis, giustifica il sacrificio umano di una «fanciulla, possibilmente vittima volontaria» onde non ingenerare correnti energetiche ostili; la vittima viene violentata, poi tagliata in nove pezzi (cf. pp. 53-54)…Secondo Crowley tale rito dovrebbe praticarsi «raramente» e «per scopi importantissimi» (cf. p. 54). Purtroppo Del Re non fornisce ulteriori dettagli bibliografici (edizione, anno, numero di pagina) su tale citazione del Liber Legis di Crowley.
Del Re parla anche del marchese De Sade definendolo «satanista ateo» (p. 64), promotore di «ateismo satanista» (p. 65).
Del Re afferma che: «satanismo in senso ampio è il ricorso a Satana, ai suoi gregari (come Lucifero, Belzebù) o a qualche dio pagano, qualora i suoi devoti lo identifichino con il sovrano del male contrapposto ad una potenza buona. Esso richiede la credenza in una magia rituale capace di asservire e/o di farsi amiche le forze occulte; l’atteggiamento etico consiste nell’impegno di condividere l’odio aggressivo nei confronti degli altri esseri viventi proprio del principio del male» (p. 105, grassetto mio).
Di nuovo, Del Re riduce il satanismo al ricorso a Satana inteso come principe del male…
Nel capitolo 5° (pp. 103-125), «Satanismo, classi e livelli», Del Re parla prima dei «satanisti sperimentali», o occasionali, poi delle «Congreghe tradizionali: malvagità ortodossa», ossia del «satanismo ortodosso» e organizzato: «Nel satanismo ortodosso troviamo invece persone di tutte le età, addirittura di seconda generazione; spesso si tratta di persone con un buono status sociale; naturalmente agiscono con molta segretezza e sono molto più organizzati degli sperimentali. Quanti siano questi gruppi naturalmente non si può dire: la Chiesa di Satana, la O.T.O., il Tempio di Set, Process, la Chiesa della Porta Verde, sono conosciuti come satanisti, ma negano di svolgere attività criminose. Di solito l’attività rituale è praticata in giorni festivi conosciuti e riconosciuti; beninteso i satanisti possono abbastanza spesso identificarsi come tali, perché lasciano comunque e sempre un segnale di ciò che credono e di ciò che compiono (ad esempio 13 fili d’erba o 13 foglie) sulla scena dove hanno operato. Le persone partecipanti usano vesti caratteristiche, coltelli e oggetti rituali ed hanno un registro chiamato “Libro delle Ombre” per dar memoria delle loro azioni. […] Questi adepti si dedicano completamente alla loro credenza; i membri, si dice, provengono da linee familiari di satanisti; raramente vi sono nuove reclute; spesso la linea satanica va indietro per generazioni. Vi sono gerarchie complesse secondo le regole elaborate dal gruppo stesso. L’abuso rituale dei fanciulli è proprio di questi gruppi» (p. 113).
Tra i satanisti, Del Re include i «Covi Lilithiani», ossia le streghe dedite al culto di Lilith, demone femminile («parte femminea di Satana»), assimilabile alla dea induista Kalì. Il culto a Lilith implica la trasgressione più totale, «il male più perverso». Le streghe ordinarie vestono di bianco, invece quelle lilithiane sono nude o vestono una leggera tunica nera e hanno braccialetto a forma di serpente al polso o alla caviglia o al collo (cf. pp. 113-115).
È interessante notare che in una nota a pié pagina, citando lo studioso filo-massonico Aldo Alessandro Mola, Michele Del Re esclude qualsiasi legame tra Massoneria e satanismo: «Polemica storica, che ha perso il mordente che ebbe nell’800, è quella della matrice satanica della massoneria: Pio IX, nel 1873, introdusse l’accusa di satanismo che a ben guardare trovava alimento proprio nelle millanterie di sedicenti Liberi Muratori, persino compiaciuti di essere bersaglio della sbrigativa deduzione canonica “nemico della Chiesa = succubo e strumento del diavolo”. […]» (p. 125, nota 17).
Sul tema Massoneria & satanismo (o luciferismo), non concordo con la posizione “negazionista” di Del Re (che di fatto è anche quella della Massoneria), perciò rimando ai miei libri, saggi e articoli (ad esempio, qui: https://www.corrispondenzaromana.it/un-ricordo-su-mons-ingo-dollinger-1929-2017/).
Tra i gruppi satanisti, Del Re include anche l’Ordo Templi Orientis («raggruppa adepti luciferiani») di Theodor Reuss, Aleister Crowley e Kenneth Grant (cf. pp. 301-302).
Più avanti, Del Re scrive: «Molte congreghe sataniste (o almeno paganeggianti ad orientamento dissacratorio) si nascondono, in ogni parte del mondo, dietro ad associazioni culturali, ecologiche, socialmente benemerite e buonsensaie. Un ex-insegnante dell’Accademia Tiberina (una tradizionale associazione romana culturale) raccoglie attorno a sé una congrega che qualcuno dice satanista, altri pagana» (p. 307).
Tra le possibili cause della «esplosione dell’interesse per Satana» ai nostri giorni, Del Re elenca (cf. pp. 404-417): relativismo («una società senza regole di verità crede ai mostri»), spettacolarità («una società spettacolare contempla soltanto mostri»), banalizzazione («la società banale trova i suoi eroi nei mostri»), infantilizzazione o deresponsabilizzazione o spersonalizzazione degli uomini («la società infantilizzata regredisce ai mostri»), frustrazioni, tecnologizzazione («la società tecnologica chiede le grazie ai mostri»). Vedo solo alcuni di questi elementi.
Circa il «Relativismo», Del Re scrive: «La società di oggi amplifica la devianza, attraverso il silenzio, l’astensione dal giudizio etico, dando liceità anche ad atteggiamenti antisociali, in nome di una malintesa parità delle culture e sottoculture. Non direi che la società crede al diavolo, ma certo, volendo raccogliere in una forma personale il Dio dell’oggi, si può dire che la società crede (ovvero: opera come se credesse) non tanto in un dio trascendente, unico e buono, come quello del catechismo, quanto nell’Abraxas junghiano, bene-male, luce-buio, dio ambivalente» (p. 404).
Del Re spiega che per Jung, Abraxas è «l’energia bipolare come forza dinamica», è «Dio Sole» e «demonio», «vita» e «morte», a tal punto che bene e male diventano la stessa cosa, scambievoli l’uno con l’altro. È «una filosofia affascinante, ma eticamente (diciamo: socialmente) pericolosa» (p. 404), perché «apre la strada all’occultismo satanista, poiché se una società svaluta le regole che la sostengono, c’è chi cerca quelle “autentiche” al polo opposto» (p. 405).
Dunque l’Abraxas junghiano e gnostico, è unità di Dio-Diavolo, rivela il principio dell’unione degli opposti, principio caro all’Esoterismo, all’Alchimia, alla Qabbalah… Tornerò su questo argomento.
Circa la «tecnologizzazione», Del Re fa capire che la mentalità tecnocratica, secondo cui tutto è nel potere della tecnica, porta alla mentalità magica e satanica: cioè quanto più ci si abitua all’idea di poter dominare l’ambiente, la società, il mondo, l’uomo, ricorrendo alla tecnica, tanto più in casi di necessità e ambizioni forti si rischia di ricorrere a “poteri” oscuri per avere quelle cose che il Dio buono non dà: potere mondano, piaceri sessuali (cf. p. 417)…
Poi, nel paragrafo «La minaccia satanista», Del Re si chiede «La storia ha conosciuto popoli, o gruppi organizzati, adoratori del demonio?», e risponde così: «Non credo proprio che i famosi Cainiti dei primi secoli dopo Cristo fossero veri adoratori del diavolo; essi sostenevano che Caino era il figlio buono ed Abele il cattivo, e che il Dio della Bibbia (per loro un diavolo malvagio, ma capace di creare) non aveva gradito il sacrificio incruento di primizie agricole di Caino. Insomma i Cainiti invertono i nomi, capovolgono i valori di Geova e di Satana, ma in realtà è sempre il bene che vogliono far trionfare» (pp. 417-420, grassetto mio).
Del Re scagiona anche gli Ofiti dall’accusa di satanismo: «Non furono nemmeno adoratori di Satana i Naasseni (che adorano il serpente, rientrando nel grande gruppo degli Ofiti del primo e secondo secolo dopo Cristo), che si ispirano all’idea che la creazione è malvagia e demoniaca e turba la purezza immobile del Dio supremo, del padre che non agisce, non si muove, appunto perché purissimo e si manifesta attraverso emanazioni sempre meno buone quanto più lontane da lui» (p. 420).
Secondo Del Re, l’unico popolo che si è ispirato al principio demoniaco di distruzione e odio, è il popolo azteco con i suoi monumenti intrisi dal sangue di numerosissimi sacrifici umani (cf. pp. 420-421).
Del Re conosce la quadruplice distinzione di satanismo proposta da Massimo Introvigne: satanismo razionalista, satanismo occultista, satanismo acido, satanismo gnostico o luciferismo (cf. pp. 109-110). Del Re sembra sottovalutare quest’ultimo: il luciferismo dà culto al Diavolo ritenendolo dio del bene e della luce (Lucifero) in opposizione al Dio cristiano ritenuto invece malvagio e oscuro… Insomma si direbbe che Del Re, in quel libro di trent’anni fa (1994-2024), ritenga che il culto a Satana inteso come “luce” e “bene” non sia satanismo… Mi sembra che di fatto, la definizione di “satanismo” data da Del Re permetta di scagionare facilmente anche Cainiti e Ofiti di ieri e di oggi… Inoltre, in quel suo libro del 1994, Del Re non dice (o non sa) che nella Massoneria si può giungere ad avere simpatie “cainitiche” e “ofitiche”…
È strano che poi Del Re includa tra i gruppi satanisti proprio una «setta gnostica degli ofiti» che dà culto al Serpente della Genesi che tentò Eva (cf. p. 302)…
Tra i gruppi satanisti elencati da Del Re, c’è anche la «Chiesa Nera Luciferiana» di Efrem Del Gatto (all’anagrafe Sergio Gatti) costituita nel 1980 come «Congregazione» che nel 1994 risulta avere circa 50 appartenenti e 2000 “battezzati”. Del Gatto si definisce «Gran Maestro dell’Imperatore dei diavoli, Lucifero». Del Gatto afferma che Lucifero è il loro dio, che essi celebrano messe nere «con contatti carnali» e «con la presenza di lui». Del Gatto afferma che la sua Confraternita luciferiana coltiva anche «lo sviluppo interiore, spirituale». Del Gatto aggiunge: «Lucifero ci ordina la fratellanza universale e la ricerca della felicità su questa terra» (cf. p. 289). Secondo Del Gatto rivolgersi a Satana e ricorrere al satanismo non è fare del male… Del Gatto ammette che Satana, i diavoli, hanno il potere economico, dunque ci si rivolge a loro solo per riconoscere il loro potere e avere quello che essi possono dare, non certo per maledire. Del Gatto vuol far credere che il vero satanismo non è crudele né sanguinario (cf. pp. 289-290)…
Del Re fa capire che è possibile che membri di culti satanici non disdegnino poi di partecipare alla Messa cattolica domenicale: «sabato si può partecipare anche al rito satanico e domenica si può cantare con partecipazione al coro, durante la messa…» (pp. 428-429).
Insomma, ancora l’unione degli opposti, coincidentia/coniunctio oppositorum…
1.1. Il satanismo dell’USI smentisce la definizione di “satanismo” proposta da Del Re
Mi sembra insufficiente e fuorviante la definizione suggerita da Del Re secondo cui satanismo è solo l’adorazione/venerazione di Satana inteso come forza ribelle e malvagia. Così resterebbero esclusi dall’etichetta di “satanismo” proprio quei gruppi che si definiscono satanisti ma venerano Satana come dio/essere/principio buono e luminoso. Inoltre una “ristretta” definizione di satanismo potrebbe quasi indurre a distinguere tra satanisti cattivi (pericolosi) e satanisti buoni (non pericolosi)… In realtà, Satana o Lucifero è sempre pericoloso…
Almeno un caso che smentisce la definizione “ridotta” o “ristretta” di satanismo, data da Del Re, è quello dell’ “Unione Satanisti Italiani” (USI), gruppo fondato nel 2010 dall’allora 21enne Jennifer Crepuscolo (all’anagrafe: Jennifer Mezzetta, classe 1989). L’USI sostiene che «il Satanismo NON è il Culto del male», «NON è criminale», «NON è una anti-religione» (maiuscolo del testo)… Secondo l’USI: «Il Satanismo è il Culto delle Origini. La Tradizione da cui ogni altro culto discende», e «Satana è Lucifero, il Portatore di Luce, non certo il male come vogliono indurci a pensare. Satana e i Demoni sono i nostri antichi Dei delle Origini e da sempre cercano di offrirci conoscenza. Essi sono dei maestri e dei liberatori. Ma soprattutto Essi credono in noi» (vedi qui: https://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php/culto-delle-origini).
Pertanto quello dell’USI si configura come satanismo gnostico o Luciferismo. In ogni caso è vero satanismo e, qualunque cosa credano l’USI e i vari luciferiani, Satana o Lucifero non è un dio benefico e luminoso ma è un essere malvagio che odia l’umanità e anche i suoi stessi cultori.
1.2. Un altro articolo AISI sul satanismo: «il Luciferismo», i «tre cerchi»…
Su “Gnosis” Nr. 3/2008 (rivista dell’AISI, il Servizio segreto italiano interno), consultabile on-line (vedi qui: https://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista16.nsf/servnavig/13), troviamo l’articolo “Sette sataniche tra ritualità e crimini”, che non è firmato da autore, ma reca il simbolo o logo dell’AISI. Segnalo solo alcuni brani.
L’articolo ribadisce la quadruplice distinzione di satanismo, tra cui «il Luciferismo», ossia il satanismo manicheo o gnostico che venera Lucifero come essere o principio buono ma ribelle e complementare al Dio Creatore.
Occorre distinguere i movimenti satanisti organizzati e i satanisti fai-da-te. Quelli organizzati hanno almeno «tre cerchi» o livelli: «il «primo cerchio, quello esterno» è composto da membri che appaiono pubblicamente e riferiscono a quelli del «cerchio medio», che sono loro noti. I satanisti del cerchio medio, sorveglianti del cerchio esterno, fanno poi riferimento al «cerchio interno, formato da elementi non conosciuti». Questi cerchi concentrici permetterebbero la difesa del gruppo da tentativi di infiltrazioni e di controlli esterni… Nonostante «alcuni massimi studiosi» neghino contatti tra il satanismo organizzato e gruppi satanisti giovanili, tuttavia in varie testimonianze (di giovani ex satanisti) «ricorre frequentemente la figura di un personaggio misterioso e superiore collegato ad un’altra realtà territoriale satanica. Le stesse Bestie di Satana […] hanno frequentato ambienti di Torino, Racconigi (TO) e Biella».
Ancora in quell’articolo della rivista dell’AISI, è molto interessante anche quanto riportato nella nota 2: «Una peculiarità degli adoratori di Satana, in particolare di quelli operanti nel torinese, è che fra di loro vi è una rilevante percentuale di farmacisti. La strana circostanza potrebbe essere spiegata dall’essere, questa professione, naturalmente e atavicamente affine a pratiche di alchimia. Volendo porsi su di un piano più concreto, è innegabile che i farmacisti, oltre ad avere capacità tecniche nella manipolazione di svariate sostanze, utilizzino strumenti di laboratorio utili all’esecuzione dei riti» (qui: https://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista16.nsf/servnavig/13).
1.3. Un caso di satanismo organizzato criminale: “Order of the Nine Angles” (ONA/O9A)
L’“Ordine dei Nove Angoli” (il nome farebbe riferimento a dottrine astrologiche e alchemiche) nasce in Inghilterra tra gli anni ’60 e ‘70 del XX secolo. Nel «Satanismo Tradizionale» dell’ONA confluiscono: “Via della Mano Sinistra”, magia demoniaca, elogio del nazismo, del sacrificio umano, del terrorismo, dell’islamismo, della destabilizzazione e distruzione della moderna società occidentale… Gruppi o associati dell’ONA sono in Gran Bretagna, Irlanda, Germania, USA, Italia, Russia, ecc. (qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_dei_Nove_Angoli). Massimo Introvigne ritiene che l’ONA «è cresciuto operando in modo rigorosamente clandestino ed è possibile che sia diventata la maggiore organizzazione satanista del secolo XXI per numero di membri» (qui: https://cesnur.com/il-satanismo/lordine-dei-nove-angoli/).
Da un testo in file-pdf del “Secuntra Nexion”, il gruppo italiano dell’ONA (qui: https://secuntra9.wordpress.com/wp-content/uploads/2016/10/o9a-secuntra-corpus_secuntra_telos-it.pdf), si apprende che l’ONA giustifica l’«Abbattimento o sacrificio umano» compiuto con mezzi magici o pratici, ossia l’«eliminazione selettiva», di fatto un’uccisione, di vittime scelte per il loro carattere e per le loro azioni, ad esempio persone deboli di carattere, traditori dell’ONA… (cf. Corpus Secuntra. Ordine dei Nove Angoli ONA=O9A, Secuntra Nexion, Télos, 2016, pdf, p. 17 del file). L’«Abbattimento» o «Opfer» (che in tedesco vuol dire sacrificio) è «un dono per il Principe» delle Tenebre, per «Baphomet, la nostra Dea Oscura e Violenta» (cf. p. 33). Il testo ribadisce: «gli opfer sono abbattimento umano in azione» (p. 48), «sacrificio umano», «il sacrificio Satanico genuino» (cf. p. 48). L’ONA, o Secuntra Nexion, sceglie «principalmente la forma pericolosa ed estrema del Satanismo Tradizionale (che propugna il terrorismo, il sacrificio umano, la criminalità e l’estremismo politico e religioso) come veicolo per Presenziare l’Oscuro e come mezzo di Nigredo personale» (p. 6, corsivo del testo).
Secondo il Giuramento ONA, «l’abbattimento è un atto necessario della Vita» (cf. Satanica Eresia. Ordine dei Nove Angoli ONA=O9A. Una Guida al Satanismo, a cura del Secuntra Nexion, Marzo 2018, pdf, p. 593; vedi qui: https://secuntra9.wordpress.com/wp-content/uploads/2018/03/o9a-secuntra-satanica_eresia-una_guida_al_satanismo-1-0.pdf), e per «Vivere Satanicamente» il satanista deve considerare i «mondani» «come il nemico»… I «mondani» sono tutti quelli che non appartengono all’ONA (cf. p. 594)… L’ONA ribadisce che «l’Abbattimento (alias il Sacrificio Umano)» fa parte del Satanismo (cf. p. 8) e che al Satanismo appartengono «la tenebra», «l’amoralità», «il male» (cf. p. 9). Nell’ONA, il sacrificio umano o abbattimento può avvenire in due forme: o «durante un rituale» o «attraverso mezzi pratici (per esempio l’omicidio/“incidenti”)» (p. 427). Nei «gruppi Satanici autentici» l’esecuzione dell’abbattimento, anche «omicidio», «è un requisito preliminare ed essenziale per l’Adeptato» (p. 427). L’ONA elogia il «crimine» perché esso consente di «costruire il carattere Satanico», «aiutare la strategia sinistra» (cf. p. 427). Il satanista ONA, che vive in un Paese dove ad esempio è crimine negare l’Olocausto [la Shoa], dev’essere disposto a entrare in un gruppo di estrema destra, poiché così egli, trasgredendo la legge, aiuta «la dialettica sinistra» (cf. pp. 437-438)… Il satanista ONA crede che Satana è la forza oscura «acausale» e che il satanista deve diventare «una parte» delle forze oscure (cf. p. 16), «diventare tutt’uno con Lui», «fondersi con l’acausale stesso», con Satana (cf. p. 17). Il satanista ONA non vuole «adorare» «Satana e Baphomet» (secondo l’ONA: Baphomet è la controparte femminile di Satana, la Dea Oscura), ma ammirarli, amarli, ritenerli «amici», «nostri amanti» (cf. p. 31). Il vero satanista (ONA) vuole identificarsi con Satana (cf. p. 36), «essere come Satana» (p. 57).
L’ONA disprezza tutti gli altri gruppi satanisti che non condividono le sue dottrine palesemente radicali e crudeli.
2. Gerhard Zacharias, satanismo e unione degli opposti (1979; 19641)
Nellibro “Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici, dallo spiritismo al satanismo” (SugarCo Edizioni, Carnago (Varese) 1995), Massimo Introvigne definisce un «classico» (p. 460) il libro di Gerhard Zacharias “Der dunkle Gott. Die Überwindung der Spaltung von Gut und Böse. Satanskult und Schwarze Messe“ (3 ed., Limes Verlag, Wiesbaden 1982).
Ho consultato un’opera di Zacharias con un titolo simile (forse è la seconda edizione?). Eccolo: Satanskult und Schwarze Messe. Ein Beitrag zur Phänomenologie der Religion, F.A. Herbig Verlagsbuchhandlung, München-Berlin 1979 [Limes Verlag, Wiesbaden-München 19641]. Trovo molto interessanti i brani in cui Zacharias parla dell’unione degli opposti, tema sfiorato nel sopracitato manuale di Michele C. Del Re.
Zacharias esamina il fenomeno del Male e del Satanismo dal punto di vista della Psicologia del Profondo di Carl Gustav Jung («die Tiefenpsychologie wichtiges Handwerkzeug für unsere Arbeit»: p. 11). È doveroso sottolineare che il pensiero di Jung è gnostico.
Zacharias afferma che il culto a Satana è l’antitesi del culto cristiano. Il Satanico è in stretto legame con il Dionisiaco, con l’oscuro Grande Femminino («des dunklen ,Große Weiblichen’»), con atti sessuali (cf. p. 9). Nel mondo greco non c’è un corrispettivo della figura di Satana. Esiste però la Grande Dea legata all’oscuro, al Serpente, alle caverne (cf. p. 15). La religione greca conosce la Polarità dell’Apollineo-luminoso e del Dionisiaco-oscuro… Nel mondo greco, il Divino è Totalità di chiaro-oscuro («die hell-dunkel Ganzheit des Göttlichen in der griechischen Religion»: p. 16).
Nel mondo religioso iraniano c’è invece il Dualismo, il principio del bene e il principio del male (il Diavolo)… La Totalità chiaro-oscura del Divino è infranta… Il Dualismo è un elemento fondamentale nella «Gnosis»… Anche nell’Antico Testamento e nel Cristianesimo c’è il Dualismo tra Luce e Tenebre, Bene e Male, Dio e Satana (cf. p. 17)…
Zacharias spiega che la Chiesa demonizza il potere oscuro del Divino («Dämonisierung der dunklen göttlichen Mächte»), il Dionisiaco (cf. p. 18)… La Dogmatica cattolica costruisce una demonologia completa, l’angelo Lucifero-Portatore di Luce [«Luzifer (>Lichtträger<)»] è contro Dio (cf. p. 19)…
Zacharias sostiene che il Satanismo («Satanskult») si sviluppa dal Dualismo del Cristianesimo… Il culto a Satana rappresenta una protesta collettiva dal carattere distruttivo, ma ha anche una funzione compensativa verso la Tradizione cristiana-ecclesiastica («eine kompensierende Funktion gegenüber der christlich-kirchlichen Tradition»: p. 20)…
Zacharias sembra mostrare una qual certa approvazione nei confronti del culto a Satana allorché afferma, dal punto di vista fenomenologico («Phänomenologisch»), che tale culto è ambivalente, è sia distruttivo che creativo, è realizzazione della Totalità… :
«Der Satanskult ist also durchaus ambivalent: er ist zerstörisch und schöpferisch zugleich; er tendiert – durch radikale Bekämpfung des Bestehenden – zur Verwirklichung einer grandiosen Einseitigkeit und ebenso – durch Repräsentation des Diskriminierten – zur Wiederherstellung der Ganzheit» (pp. 20-22).
Zacharias illustra una sorta di storia del Demoniaco: i culti orgiastici-sessuali-spermatofagi degli gnostici Fibioniti, poi il culto degli Ofiti al Serpente della Genesi (cf. pp. 29-42), la stregoneria medievale, casi di satanismo dal XVII secolo (Madame de Montespan), satanismo letterario del XIX secolo (Baudelaire, Carducci…), Aleister Crowley…
Passo subito alla conclusione („Schluss”: pp. 165-172) del libro. Zacharias ribadisce che nel Satanismo, o culto a Satana, c’è un aspetto negativo-distruttivo e un aspetto positivo-creativo («den negativ-destruktiven wie den positiv-schöpferischen Aspekt des Satanskultes»: p. 167)…
Secondo Zacharias – e quindi secondo il punto di vista gnostico – nel mondo cristiano la coscienza della Totalità chiara-oscura del Divino e dell’Uomo non è mai andata completamente perduta… Essa sussiste in correnti tradizionali al di là del Cristianesimo ufficiale e tali tradizioni culminano nell’Alchimia che tende all’unione degli opposti nella Totalità… : «[…] Zunächst ist davon zu sprechen, daß das Bewußtsein von der hell-dunklen Ganzheit des Göttlichen und des Menschlichen in der christlichen Welt niemals ganz verloren gegangen ist. Ein breiter, größtenteils jenseits der offiziellen christlichen Lehre fließender Traditionsstrom zeugt dafür. Diese Überlieferungen kulminiert in der Alchemie, deren Anfänge sich bis in das dritte nachchristliche Jahrhundert zurückverfolgen lassen und die im siebzehnten Jahrhundert noch einmal eine – wenn auch epigonale – Blüte erlebte. Das alchemistische >Opus<, das, wie die heutige Tiefenpsychologie gezeigt hat, genaue Entsprechungen zu psychischen Prozessen aufweist, ist getragen von umfassenden Vorstellungen, die immer auf eine Vereinigung der Gegensätze in einer Ganzheit abzielen» (pp. 167-168, corsivo del testo).
Zacharias afferma che anche tra i Rosacrociani («die Rosenkreuzer») è importante l’idea di unione degli opposti («Vereinigung der Gegensätze»: p. 168). Anche nelle società segrete dei nostri tempi («in den Lehren und Riten der Geheimgesellschaften von heute») c’è lo stesso concetto: l’unione degli opposti, la Totalità in cui avviene il superamento della Dualità Luce-Tenebre… :
«Immer ist es die Konzeption einer den christlichen Dualismus überwindenden Ganzheit, einer Vereinigung des Hellen und des Dunklen, des Himmlischen und des Irdischen, des Geistigen und des Triebhaften, des Männlichen und des Weiblichen und so fort, die wirksam ist» (p. 168, corsivo del testo).
Purtroppo Zacharias non approfondisce la presenza del concetto di coniunctio oppositorum nella Massoneria… (segue)
fonte
Alcuni studi sul satanismo (1a parte) – di Padre Paolo M. Siano | Corrispondenza romana