ALOYSIUS LILIUS DI CIRO’(KR) (INVENTORE DELL’ATTUALE CALENDARIO)
Aloysius Lilius (o Luigi Lilio), medico e matematico, nato nel 1510 a Psycròn, attuale Cirò, progettò su incarico di papa Gregorio XIII, da cui prese il nome, la riforma del calendario ancora oggi adottato quasi universalmente.
Il nuovo sistema di computo del calendario entrò ufficialmente in vigore, dopo un’apposita bolla papale, il 15 ottobre del 1582 abolendo quello promulgato da Giulio Cesare nel 46 a. C. La riforma si era resa necessaria perché il calendario Giuliano presentava una piccola imperfezione di calcolo: c’erano circa 11 minuti e 14 secondi annui in più di quelli reali: l’anno solare nel calendario Giuliano durava 365 giorni e 6 ore contro i 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi di quello Gregoriano.
La commissione di esperti (della quale faceva parte anche Vincenzo Lauro di Tropea, astronomo e medico) nominata da Gregorio XIII, tra le numerose proposte, scelse quella elaborata da Aloysius Lilius che permetteva di mantenere l’equinozio di primavera in una data fissa e certa, tra il 19 e il 21 marzo. La riforma consentiva, inoltre, di determinare con precisione la data della Santa Pasqua, fondamentale per la Chiesa.
Della vita di Aloysius Lilius si conosce poco: Luigi, insieme con l’inseparabile fratello Antonio e con l’amico e coetaneo Gian Teseo Casopero, vennero avviati allo studio della filosofia e delle lettere dallo zio materno di quest’ultimo, il dotto umanista e decano Antonino Spoletino, canonico della chiesa di S. Maria de Plateis di Psycròn e di un altro celebre umanista Nicola Salerno che insegnava a Rovito, in provincia di Cosenza.
L’influenza di Casopero su Luigi è stata decisiva ed è confermata dalla sua lettera del 23 gennaio 1532 con la quale esortava l’amico a proseguire gli studi.
Luigi conobbe e frequentò il celebre astronomo calabrese Girolamo Tagliavia, studioso dei massimi sistemi sul moto della terra, che riprese gli studi di Filolao di Crotone del V sec. a.C.
A circa vent’anni, Luigi insieme con il fratello Antonio, seguendo il flusso verso Napoli dei giovani calabresi desiderosi di proseguire gli studi a livello universitario, frequentarono i corsi di medicina dell’Ateneo napoletano non trascurando però la loro passione per la matematica e l’astronomia. Probabilmente, per problemi economici, Luigi trovò lavoro presso i principi Carafa, feudatari di Cirò che vivevano a Portici.
Nel 1532 iniziò, seguendo i consigli dell’amico Gian Teseo Casopero, a cercare dei patrocinatori per approfondire i suoi studi presso il palazzo partenopeo di Pizzofalcone, alla corte dei Carafa della Spina, conti di Santa Severina e signori di Ciro. Luigi e suo fratello conseguirono la laurea in Medicina, probabilmente, a Napoli: tutti gli autori del tempo e Gregorio XIII facevano riferimento alla professione medica dei fratelli Lilio. Luigi, per lo storico Accattatis, esercitò pure per un certo tempo la professione di medico a Ciro, ma non vi sono documenti che lo confermano.
Il Cardinale Guglielmo Sirleto, calabrese di Guardavalle, grande estimatore di Luigi lo introdusse e lo sostenne a tal punto che il Cardinale Cervini, futuro papa Marcello II, con una lettera del 25 dicembre 1552 sollecitò lo stesso Sirleto perché aiutasse Luigi Lilio, stimato studioso e docente, ad ottenere un aumento del compenso come lettore di medicina presso la Facoltà di Medicina, Filosofia ed Arti dell’Università di Perugia. Successivamente, a Roma, Luigi ed il fratello Antonio frequentarono un cenacolo di intellettuali che si riuniva sotto l’egida dell’Accademia “Notti Vaticane” fondata e animata dallo stesso Cardinale Guglielmo Sirleto e dal Cardinale Carlo Borromeo. La cerchia di letterati dell’Accademia incoraggiarono il giovane Luigi a completare i suoi studi astronomici, ma purtroppo non ha avuto il tempo di seguirne il destino perché morì improvvisamente.
Molti studiosi hanno scritto che Luigi Lilio si spense nel 1574 a Roma, altri a Verona nel 1576, altri ancora nel suo paese natio. In ogni caso, morì prima che entrasse in vigore la riforma da lui elaborata; fu suo fratello Antonio che divulgò le sue opere, quasi tutte andate perdute, tranne il “Compendium novae rationis restituendi kalendarium”, manoscritto in lingua latina.
Nel 2012 la Regione Calabria ha istituito la “Giornata del Calendario” in memoria proprio di Luigi Lilio, fissandola per il 21 marzo di ogni anno a Cirò. La stessa Regione ha avviato un progetto perché l’Unesco riconosca e dichiari l’attuale Calendario Gregoriano “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”, per dare un’importanza nazionale ed internazionale alla figura storica dell’astronomo e matematico calabrese.
Il cratere lunare Lilius ha preso il nome proprio dallo scienziato cirotano, così come l’asteroide 2346 Lilio. In informatica, la data di Lilian è il numero di giorni trascorsi dall’adozione del Calendario Gregoriano, 15 ottobre 1582. Inoltre, nei calcoli usati per la navigazione dei satelliti, dove la precisione è alla base di tutto, il termine usato dagli scienziati per indicare l’anno terrestre è Lilian Year, ovvero l’anno di Lilio.