ANCORA A PROPOSITO DEL……….. 17 MARZO
si è scatenato un movimento “GRUPPO VERITA’ 17 MARZO” che è legittimato anche dal presidente della repubblica che il 17 c.m. si trovava in Camerun, alla faccia della festa, e un altro storico Identitario Erminio De Biase mi ha inviato un bel lavoro de seguito riportato……
A PROPOSITO DEL 17 MARZO
Come stabilito dalla Legge 23 novembre 2012, n. 222, il 17 marzo è stato dichiarato “Giornata nazionale dell’Unità, della Costituzione, dell’inno e della bandiera“, cioè data ufficiale di nascita dell’Italia perché il 17 marzo del 1861, avvenne la proclamazione del regno d’Italia.
Forse, però, non tutti sanno che già una settimana dopo la resa di Gaeta, il 21 febbraio 1861, nel Senato del Regno riunito a Torino, Vittorio Emanuele di Savoia era stato solennemente proclamato primo Re d’Italia dal Conte di Cavour, che così si espresse: “Le Royaume d’Italie est aujourd’hui un fait; (…) j’ai donc l’honneur de présenter au Sénat le projet de loi ci-joint, par lequel le Roi notre auguste Souverain prend pour lui-meme et pour ses successeurs le titre de <Roi d’Italie>. (…) le Parlement acclamait Victor-Emmanuel II, Roi d’Italie.” Roi d’Italie, non Re d’Italia. Egli stesso, d’altronde, sapeva esprimersi solamente in francese o, al massimo, in dialetto piemontese e, a quanti gli chiesero di incoronarsi Vittorio Emanuele I, a significare un distacco immediatamente visibile dal vecchio regime per inaugurarne uno nuovo, oppose il più convinto ed irremovibile dei rifiuti. Era Vittorio Emanuele II del regno del Piemonte e sarebbe stato Vittorio Emanuele II re d’Italia. Dunque, non un paese rinnovato ma uno staterello che aveva avuto la fortuna di allungarsi dai contrafforti delle Alpi Marittime fino alla punta estrema della Sicilia. Analogo ragionamento venne proposto per la legislatura parlamentare inaugurata nel 1861. Non fu la prima d’Italia (come sarebbe stato più logico aspettarsi, se non altro per salvare la forma): poiché il regno piemontese ne aveva avute sette, fu l’ottava del Regno di Sardegna. Se Clemente di Metternich aveva definito l’Italia solo un’espressione geografica, i Savoia lo confermarono con i fatti.
Ciò nonostante, la cultura ufficiale, cercando di ammantare in tutti i modi l’espansionismo savoiardo e per ribadire questo concetto di “italianità coatta”, continua ad affermare, spudoratamente che, nell’Ottocento, l’unico stato della penisola effettivamente italiano fosse il Piemonte, mentre tutti gli altri erano stranieri.
Chiarissimo…era tanto italiano…che la lingua ufficiale era il francese. Bella roba!