Antonio Gasbarrone da Sonnino fu vero Brigante? ne parliamo con Luciano Salvatore Bonventre
Nel panorama storico istituzionale italiano e nel mondo prezzolato degli studiosi accademici e non, i briganti insorgenti napolitani che vanno dal 1799 al 1870 sono considerati dei deliquenti o ben che vada sono delle persone che hanno lottato per una lotta di classe o per la “terra”. Quando si parla, però, di Antonio Gasbarrone da Sonnino si spendono parole di elogio e di grande apprezzamento attraverso un’apologetica narrazione nonostante i fatti dicono ben altro. Anche gli organi istituzionali Sonninesi si esaltano e si affannano con eventi, anche a tiratura nazionale, ad esaltare il Gasbarrone nonostante la cittadinanza non dimentica che Sonnino venne definita “Brigantopoli” e se non era per San Gaspare del Bufalo la perla papalina sarebbe stata rasa al suolo. I Sonninesi sono altresì legati alla figura del Cardinale Antonelli come lo stesso Alessandro Altobelli, alias spillo, mi fece notare e andando in giro per il centro storico e controllando la toponomastica, ti rendi conto che la comunità è ancora molto legata al suo illustre e glorioso passato papalino. Nella sua vita “avventuriera” Gasbarrone ha altresì imperversato nel cicolano, oggi territorio reatino ma per secoli abruzzese e napolitano, dove anche il Regno Napolitano non lo considerava un insorgente ma tutt’altro, dandogli una spietata caccia e grazie a Luciano Salvatore Bonventre da Pescorocchiano che ben conosce la figura del Sonninese, venerdi 2 dicembre alle 21 cercheremo di conoscere meglio il personaggio e capire se possiamo considerarlo un “brigante” o un delinquente e perchè tanta stima gode presso lo stato italiano. per vedere basta cliccare di seguito