ARTICOLO INAUGURAZIONE ILLUMINAZIONE ARCHI DI VANVITELLI
La grande bellezza degli archi di Vanvitelli da ieri sono degnamente riqualificati ed illuminati.
Dopo lustri di oblio e trascuratezza torna la luce sul sito simbolo dell’ingegneria borbonica, dal 1997 patrimonio UNESCO insieme alla Reggia di Caserta e al Complesso Monumentale di San Leucio.
Folto il pubblico presente che sin dal tardo pomeriggio si è assiepato ai piedi del monumento in attesa dell’inizio dell’evento, dimostrazione concreta che l’appuntamento era molto sentito e da tutto il circondario in molti hanno preferito non perdersi questa importante e significativa cerimonia inaugurale.
Tutto ciò è stato possibile grazie ai Fondi Por Fesr Campania 2007-2013 ed all’amministrazione comunale di Valle di Maddaloni che con caparbietà e tenacia ha a portato a compimento questo prestigioso traguardo.
L’obiettivo da oggi è far si che l’opera diventi sin da subito attrattore turistico-culturale per il piccolo centro della provincia di Caserta.
La cerimonia inaugurale è stata allietata dall’Associazione Musicale “Cantori Città Valle di Maddaloni” diretta dal Maestro Antonio Barchetta, da uno spettacolo dall’Associazione Culturale Teatrale “Actory Art” di Caserta (nella foto) e da una video-presentazione del progetto realizzato dalla Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento.
Hanno portato il loro saluto, oltre al primo cittadino di Valle di Maddaloni, Giovanni Pascarella, l’assessore regionale con delega allo sviluppo e promozione del turismo Corrado Matera, il Sottosegretario di Stato al Mibact Antimo Casaro e il Direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori.
La serata si è conclusa con l’accensione dell’impianto di illuminazione e successivo spettacolo pirotecnico.
L’ACQUEDOTTO CAROLINO
L’Acquedotto Carolino fornisce l’apporto idrico alla Reggia di Caserta (Parco, Giardino Inglese e Bosco di San Silvestro), prelevando l’acqua alle falde del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), e trasportandola lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di 38 km. e che alimenta anche il Complesso Monumentale di San Leucio. Il condotto, largo mt. 1,2 ed alto mt. 1,3, è segnalato da 67 torrini, costruzioni a pianta quadrata e copertura piramidale destinate a sfiatatoi e ad accessi per l’ispezione.
I lavori dell’acquedotto, progettato dall’arch. Luigi Vanvitelli su commissione di re Carlo di Borbone (da cui l’appellativo di Carolino), presero il via nel marzo del 1753. L’opera compiuta fu inaugurata il 7 maggio 1763.
Leborius