Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

ATTERRITE QUESTE POPOLAZIONI

Posted by on Dic 12, 2024

ATTERRITE QUESTE POPOLAZIONI

“… ho l’istinto che avremo a sopportare tremenda tempesta”. (lettera di Cavour a Farini)

“Io temo che i Prefetti delle Province Meridionali 

si abitueranno a governare con tale sistema ed avere a loro disposizione tanto potere.

Il ritorno alla libertà, al regime normale, costerà più tardi uno sforzo immenso,

incontrerà ostacoli pressoché insormontabili”.

(Deputato Mancini)

“Imporre l’Unità alla parte più corrotta.
Sui mezzi non vi è dubbiezza:
la forza morale e, se questa non bastasse, quella fisica”.
(Camillo Benso Conte di Cavour)

“Posso assicurare alla Camera che specialmente in alcune province, quasi non vi è famiglia,
la quale non tremi dell’onnipotenza dell’autorità di polizia, dei suoi errori ed abusi.
Sotto la fallace apparenza della persecuzione del brigantaggio
si vuole avere in mano la facoltà di arrestare o mandare al domicilio coatto
ogni specie di persone al Governo sospette”.
(Deputato Pasquale Stanislao Mancini)

“Per distruggere il brigantaggio noi abbiamo fatto scorrere il sangue a fiumi:
ma ai rimedi radicali abbiamo poco pensato”.
(Deputato Pasquale Villari)

“Ammetto che nella repressione al brigantaggio
un Generale possa talvolta procedere con misure energiche
che oltrepassino gli stretti confini della legalità seguita scrupolosamente in tempi normali,
ma è bene usare in ciò molta riservatezza astenendosi da pubblicità”.
(Ministro della Guerra del Regno di Italia)

“Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce
che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole,
squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri
che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti”.

(Antonio Gramsci)

“Si sono condannati alla morte
e colla fucilazione anche alle spalle (il che è contro la legge)

individui volontariamente presentati.
Si sono condannati a morte i minori non nell’atto dell’azione …
si sono passati per le armi individui non punibili per il brigantaggio …
si sono condannate per manutengole di briganti con complicità di primo grado
le mogli dei briganti ai ferri a vita, e i figli e minori di 12 anni a 10 e a 15 anni di pena”.
(Deputato Luigi Minervini)

“Tanti erano i ribelli che numerose furono le fucilazioni.
Da Torino mi scrissero di moderare queste esecuzioni riducendole ai soli capi
ma i miei comandanti, in certe regioni dove non era possibile governare se non incutendo terrore,
vedendosi arrivare l’ordine di fucilare solo i capi, telegrafavano con questa formula:
‘Arrestati armi in pugno, nel tal luogo, tre, quattro, cinque capi briganti’.
E io rispondevo: ‘Fucilate!’ “.
(Generale Enrico Morozzo Della Rocca)

“Non usare misericordia ad alcuno, uccidere tutti quanti se ne avessero tra le mani”.
(Generale Enrico Cialdini)

“Non si perda tempo a far prigionieri”.
(Generale Enrico Morozzo Della Rocca)

“Sicuramente [i mezzi adoperati] non sono troppo legali, anzi dirò un po’ barbari”.
(Maggiore Pietro Fumel)

“L’ingerenza assoluta è sovente illegale, io lo riconosco, e qualche volta anche perniciosa;
ma nelle circostanze eccezionali di questo paese
la truppa ha dovuto e deve necessariamente ingerirsi ancora e per lungo tempo
in modo autocratico di molte cose che non le spettano,
nel solo scopo di evitare mali maggiori e più funeste conseguenze”.
(Capitano Alessandro Bianco di Saint-Jorioz)

“Un sistema di sangue è stato stabilito nel Mezzogiorno d’Italia.

Ebbene, non è col sangue che i mali esistenti saranno eliminati.

C’è del vero in ciò che l’onorevole Miceli ha detto:

è evidente che nel Mezzogiorno non si domanda che sangue,

ma il Parlamento non può adottare gli stessi sistemi.

C’è l’Italia, là, o signori, e se vorrete che l’Italia si compia,

bisogna farla con la giustizia, e non con l’effusione del sangue”.

(Deputato Nino Bixio)

“Sotto gli stracci disgustosi che coprono le contadine,

non si riconosce più questa bella razza italiana,

che sembra finire nel territorio romano”.

(Generale Luigi Federico Menabrea)

“E’ possibile, come il governo vuol far credere, che 1.500 uomini comandati da due o tre vagabondi
possano tenere testa a un intero Regno, sorretto da un esercito di 120.000 regolari?
Perché questi 1.500 devono essere semidei, eroi!
Ho visto una città di 5.000 abitanti [Pontelandolfo] completamente distrutta.
Da chi? Non dai briganti”.
(Deputato Giuseppe Ferrari)

“Il nostro governo in queste province è debolissimo …
non ha altri partigiani sicuri che i battaglioni di cui dispongo”.
(Generale Enrico Cialdini)

“Le misure che impiego non sono miti,
ma il Ministro mi mandò qui senza troppe istruzioni.
Io mi guardai dal chiederne e pensai che il meglio era riuscire.
Vedremo se poi si scatenerà una burrasca”.
(Generale Giuseppe Govone)

“Dal mese di maggio 1861 al mese di febbraio 1863
noi abbiamo ucciso o fucilato 7.151 briganti.
Non so niente altro e non posso dire niente altro”.

(Generale Alfonso La Marmora)

“Lo stato di brigantaggio è un stato a parte, uno stato sui generis:
affinché cessi è mestieri ricorrere a provvisioni speciali”.
(Deputato Giuseppe Massari)

“Lo stato di brigantaggio è un stato a parte, uno stato sui generis:
affinché cessi è mestieri ricorrere a provvisioni speciali”.
(Deputato Giuseppe Massari)

“Non potete negare che intere famiglie sono arrestate senza il minimo pretesto;

che vi sono, in quelle province, degli uomini assolti dai giudici e che sono ancora in carcere.

Si è introdotta una nuova legge in base alla quale ogni uomo preso con le armi in pugno è fucilato.

Questa si chiama guerra barbarica, guerra senza quartiere.

Se la vostra coscienza non vi dice che state sguazzando nel sangue,

non so più come esprimermi”.

(Deputato Giuseppe Ferrari)

 “Con la Legge Pica, le vendette non ebbero migliore opportunità per avere libero sfogo”.

(Deputato Luigi Dragonetti)

“Lo stato d’assedio qui s’eterna.
Si viola il domicilio, si arresta, si deporta.
Ogni libertà è morta”.
(Giulio Benso Duca della Verdura)

“La strage dei briganti ha espiato queste nostre dolorose perdite con immane ecatombe.
Non si è dato quartiere a nessuno e bene sta. E’ ora di liberare i paesi da questi irochesi”.
(Il Giornale “La Bandiera italiana”)

“Il Governo di S.M. crede suo debito di richiamare l’attenzione di V.E.
sull’importante argomento del cessato Ministero degli Esteri napoletano …
che contengono carte di somma rilevanza politica.
La consegna di queste all’Archivio generale potrebbe essere sommamente pericolosa,
specialmente ove si consideri che per la legge del 1818 l’Archivio generale è aperto al pubblico,
e ciascuno può liberamente prendervi copia di qualunque documento.
Ora il Governo del Re il cui desiderio è di chiudere l’epoca delle dissensioni italiane,
non può permettere che si getti un continuo pascolo alle recriminazioni retrospettive,
mediante una pubblicità di cui egli solo può determinare l’opportunità e le forme”.
(Lettera del 28 ottobre 1861 del Primo Ministro Ricasoli al Generale La Marmora,
per sensibilizzare alla censura dei documenti diplomatici del decaduto Regno delle Due Sicilie)

“Qui, o Signora, io sento battere con la stessa veemenza il mio cuore,
come nel giorno, in cui sul monte del Pianto dei Romani, i vostri figli eroici
faceanmi baluardo del loro corpo prezioso contro il piombo borbonico!
E Voi, donna di alti sensi e d’intelligenza squisita, volgete per un momento il vostro pensiero
alle popolazioni liberate dai vostri martiri e dai loro eroici compagni.
Chiedete ai cari vostri superstiti delle benedizioni,
con cui quelle infelici salutavano e accoglievano i loro liberatori!
Ebbene, esse maledico oggi coloro che li sottrassero dal giogo di un dispotismo,
che almeno non condannava all’inedia per rigettarli sopra un dispotismo più orrido assai,
più degradante e che li spinge a morire di fame”.
(Giuseppe Garibaldi)

“La natura del brigantaggio è essenzialmente sociale e, per accidente, politica.
La causa radicale e permanente è la misera condizione
de’ braccianti lavoratori della campagne e de’ pastori;
e lo scoraggiamento dei proprietari, unito alla depressione del partito liberale,
depressione cagionata dalla falsa politica del Governo”.
(Aurelio Saffi)

“La popolazione in massa detesta il Governo d’Italia”.
(Francesco Crispi)

fonte

https://unpopolodistrutto.com/page/3

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