Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

BRIGANTAGGIO INSORGENTE A GUARDIA SANFRAMONDI

Posted by on Set 14, 2017

BRIGANTAGGIO INSORGENTE A GUARDIA SANFRAMONDI

 Guardia Sanframondi nel 1860-1861

La morte di Ferdinando II e l’inettitudine di Francesco II accelerarono l’avvento dell’unità d’Italia. Le province tutte votarono il plebiscito per l’unità italiana, sotto lo scettro di Vittorio Emanuele II. In seguito alla trionfale entrata di Giuseppe Garibaldi a Napoli, avvenuta il 7 settembre 1860 (1) una deputazione beneventana, formata da Salvatore Rampone e Nicola Vessichelli, si recava dal “Vincitore di un Regno” e questi prometteva solennemente che Benevento, per le sue nobili tradizioni storiche e politiche, sarebbe stata elevata a capoluogo di provincia.

E la promessa fu mantenuta. Il progetto della circoscrizione fu elaborato da Carlo Torre (2), ed approvato e reso esecutivo con decreto luogotenenziale del 17 febbraio 1861, del Principe Eugenio Savoia di Carignano, cugino di Vittorio Emanuele II, Luogotenente Generale di S. M. nelle Province Napoletane. Così “dalle ceneri del governo papale e tra le fiamme della camicia rossa” nasceva la nuova provincia di Benevento. Guardia Sanframondi che dapprima faceva parte della provincia di Terra di Lavoro, circondano di Piedimonte d’Alife, entrava a far parte della nuova provincia, circondario di Cerreto Sannita. Il decreto di circoscrizione della nuova provincia venne comunicato al municipio di Guardia, con lettera n. 1342 di prot., in data 26 febbraio 1861, firmata dal Governatore di Benevento Carlo Torre. L’entrare a far parte della Provincia di Benevento, a dire il vero, non fu accolto con molto entusiasmo dai Guardiesi, di ciò ne fa fede la seguente deliberazione della Consiglio comunale di Guardia.

L’anno 1861 nel giorno 1. Ottobre in Guardia Sanframondi, nella Casa Comunale

Riunito il Consiglio Comunale, in seduta straordinaria disposta dal Governatore della Provincia con officio del 21 settembre n. 8090 per dare il voto intorno alla circoscrizione della Provincia di Benevento, sotto la presidenza del Sindaco, il Consiglio unanimamente ha deliberato che questo Comune sia riannesso alla sua antica Provincia di Terra di Lavoro, e non sia aggregato a quella di Benevento, deducendo tale deliberazione dalle seguenti ragioni: L’Onorevole Vice Governatore sig. Acquaro nel suo dotto discorso pronunziato all’apertura della prima sezione ordinaria del Consiglio Provinciale di Benevento, parlando di ciò che si deve tener presente nella circoscrizione di una Provincia, così si espresse: “Non è veramente le contiguità delle valli, non la continuazione delle pianure, che Costituiscono gli Stati e le Province, non son le montagne o i fiumi e molto meno le distanze che ne segnino i confini. E il commercio, è l’agevolezza dei traffichi, e dei trasporti, è l’accorrer facile e spontaneo delle popolazioni a certi determinati centri di smercio, di consumo e d’industria; son queste cose unite insieme, che accennano al Geografo, come allo Statista, ed all’Amministratore quale sia o debba essere la cerchia di una Provincia“. Ora noi movendo dalle giustissime idee del Sig. Aquaro dimostreremo che il Comune di Guardia malamente si è a Benevento aggregato. Ed in vero non è a memoria d’uomo che i naturali di Guardia abbiano mai avuto commercio con questo novello Capoluogo di Provincia. I prodotti di queste terre non si sono mai importati nel mercato di Benevento, ma sempre nei mercati di Maddaloni, Caserta ccc. ove è il facile e spontaneo accorrere di queste popolazioni, ove è il loro centro di smercio, di consumo e d’industria. Nè è far di proposito in conferma delle cose dette riferire l’opinione dello Statista, e Geografo Giuseppe Galanti. Questi, nel suo Testamento Forense, classificando i paesi del Regno di Napoli, che per disposizioni naturali hanno commercio con Benevento, non fà affatto menzione dei paesi della Campania, e indica solo quelli del Molisano e del Principato Ultra. Seguendo inoltre le stesse idee del Sig. Aquaro chi non vede che ci manca con Benevento altresì l’agevolezza del traffico. Ben è vero che sono in progetto molte strade che dovranno congiungere il Capoluogo di Provincia a ciascun Comune aggregato; ma la strada che dovrà mettere in comunicazione Guardia a Benevento sarà sempre malagevole ed insicura, dovendo avvicinarsi a folti boschi ed a grandi burroni, covo perenne di malviventi. Le cose dette però sono un nonnulla rispetto al divieto che questa nuova Provincia apporta alla finanza dei Comuni. Si tratta di fondare una nuova Provincia, in cui manca tutto e perciò fa mestieri creare un enorme debito. Ora chi volete mai che estingua questo debito? Saranno certo i Comuni che compongono questa Provincia. Or bene non è bastato a noi di aver con danaro contribuito alla fondazione della Provincia di Terra di Lavoro che si trova già costituita? Dobbiamo adesso concorrere alla fondazione anche della Provincia di Benevento? E per quali vantaggi? Per nessuno. Rimarranno così deluse le speranze concepite per la diminuzione di balzelli, testè avvenuta per essersi posto a carico del Tesoro il pagamento dei Soldi ai Regi Sindaci, ai custodi delle prigioni ecc. Tali discarichi avevano colmato di gioia questo popolo; ma ora questa gioia si cangerà in lutto, perchè per concorrere alla fondazione di una Provincia non si ricavano vantaggi, ma danni. Ritornando Guardia in seno alla sua antica Provincia Terra di Lavoro, potrà sentire tutti i vantaggi del novello Regime; aggregandosi per contrario a Benevento dovrà sperimentare tutte le tristi ma necessarie conseguenze di una Provincia in via di formazione. Il Consiglio convinto della giustezza delle esposte ragioni si augura vedere bene accolto il suo voto. La presente seduta è stata tenuta pubblica per decisione del Consiglio. Quindi il Presidente con l’assistenza di due Consiglieri Sig. Errico Foschini Longo e Vincenzo Morone hanno proclamato e riconosciuto l’esito della unanime votazione”. Seguono le firme: Giovanni Pingue, Sindaco; Raffaele PignaCiriaco MoroneAnnibale del VecchioRaffaele De BlasioFrancesco di BiasioGiuseppe MarottaVincenzo MoronePasquale Raffaele FoschiniDomenico AssiniPietro AssiniGaetano FoschiniLuigi di BiasioErrico Foschini LongoDionigi Di Cesare. Ed ecco come fu accolta la suddetta istanza dal Consiglio Provinciale di Benevento: Il 7 dicembre 1861 si discusse, al Consiglio Provinciale di Benevento, sulla circoscrizione territoriale. La Commissione incaricata di riferire sull’argomento, senza emettere parere, era composta dai Consiglieri Luigi ColesantiDomenico PiccirilliAchille Jacobelli. Presidente: Michele Ungaro. Intervenne il Prefetto della Provincia Cav. Giovanni Gallarini. La discussione si svolse, per proposta del Presidente, su questi punti distinti. 1. – Esame delle querele delle Province contermini. 2. – Esame sulle deduzioni dei Comuni che chiedevano far ritorno alle Province cui prima appartenevano. 3. – Esame delle deduzioni dei Comuni ch’erano contenti di essere con la Provincia, ma non con gli attuali Circondari. 4. – Esame delle domande dei Comuni che chiedevano essere aggregati alla Provincia di Benevento. 5. – Esame delle domande dei Comuni che chiedevano formare un nuovo Mandamento. Sul primo di quei punti, il più rilevante, discusse il Presidente Michele Ungaro, osservando che tra “le ingiustissime lamentanze” delle province limitrofe, una sola era tale; quella di Piedimonte d’Alife, dal cui circondano erano stati staccati i mandamenti di Cerreto, Guardia e Cusano. “Senza punto variare ciò che si era fatto per Benevento“, poteva quel Circondano avere ingrandimento, riprendendo dal Molise il mandamento di Venafro, ed aggregandosi da Caserta il mandamento di Pietramelara. Nessun Consigliere sostenne i reclami dei Mandamenti di Guardia e Solopaca. E poiché detti Comuni essendo nel bel centro della Provincia di Benevento e raggruppati intorno alla città di Cerreto, capoluogo del loro Circondario, non avevano potuto che per mire private lanciare una pretesa insostenibile, il Consiglio, ad unanimità, votava dover essi far parte della Provincia di Benevento.

di Aabele De Blasio

fonte brigantaggio.net

ps lo scrivente è di chiara impostazione risorgimentale ma a noi interessa la cronaca dei fatti

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