Brigantesse di Valentino Romano
Nella storia del Sud c’è una tragedia dimenticata: le donne che si opposero, le donne dei “briganti”. La storiografia risorgi-mentalista le ha bollate come “drude”, donnacce, occupandosene quando si trattava di soddisfare la grossolana curiosità dei lettori di romanzi popolari.
Ma chi si accosta oggi alle brigantesse con obiettività d’intenti non può che scorgervi la sofferenza dell’altra metà del cielo dell’intera popolazione meridionale.
Ci furono donne che insorsero in armi, affiancando i loro uomini, altre li seguirono nella latitanza, altre ancora li fiancheggiarono in tutti i modi, fornendo loro l’essenziale per la vita alla macchia.
Questa ricerca offre una prima sistemazione organica del loro ruolo, distinguendole in oppositrici di prima, seconda e terza linea. Difficile dire se tutte erano pienamente consapevoli di ciò che facevano, ma di certo ebbero modo di vivere sulla loro pelle i profondi cambiamenti che l’unificazione dell’Italia comportava.
Il lettore troverà storie di donne famose e di altre sconosciute: l’autore ricostruisce le biografie delle brigantesse e vi aggiunge un lungo e inedito elenco di fiancheggiatrici. Scorrendolo si ha netta la sensazione che il ribellismo contadino meridionale fu un’autentica rivolta popolare, alla quale non si sottrassero le donne che, anzi, vi parteciparono in massa. È sembrato giusto sottrarle all’oblio in cui erano state confinate e restituirle alla memoria collettiva, per quello che sono veramente state: donne testimoni e, insieme, protagoniste di un’epoca, che reagirono alla violenza dell’invasione piemontese.
VALENTINO ROMANO, nato a San Vito dei Normanni nel 1951, da anni è impegnato nello studio del ribellismo contadino e della storia del Sud. Collabora con “La Gazzetta del Mez-zogiorno” e con riviste di studi storici. È socio della “Società di Storia Patria per la Puglia” e dell’associazione culturale “La settimana dei briganti – L’altra storia”.
Ha pubblicato, tra l’altro: Carmine Crocco, La mia vita da brigante (Bari, 1998); Historia de mujeres diferentes: las bandoleras del sur de Italia en el siglo XIX (Moguer-Siviglia, 2001); Don José Borges, generale catalano e guerrigliero borbonico: Diario di guerra (Bari, 2003). Nel 2006 gli è stato assegnato il premio “L’Alfiere del Sud” per la categoria “Saggio Storico”.
Nella storia del Sud c’è una tragedia dimenticata: le donne che si opposero, le donne dei “briganti”. La storiografia risorgi-mentalista le ha bollate come “drude”, donnacce, occupandosene quando si trattava di soddisfare la grossolana curiosità dei lettori di romanzi popolari.
Ma chi si accosta oggi alle brigantesse con obiettività d’intenti non può che scorgervi la sofferenza dell’altra metà del cielo dell’intera popolazione meridionale.
Ci furono donne che insorsero in armi, affiancando i loro uomini, altre li seguirono nella latitanza, altre ancora li fiancheggiarono in tutti i modi, fornendo loro l’essenziale per la vita alla macchia.
Questa ricerca offre una prima sistemazione organica del loro ruolo, distinguendole in oppositrici di prima, seconda e terza linea. Difficile dire se tutte erano pienamente consapevoli di ciò che facevano, ma di certo ebbero modo di vivere sulla loro pelle i profondi cambiamenti che l’unificazione dell’Italia comportava.
Il lettore troverà storie di donne famose e di altre sconosciute: l’autore ricostruisce le biografie delle brigantesse e vi aggiunge un lungo e inedito elenco di fiancheggiatrici. Scorrendolo si ha netta la sensazione che il ribellismo contadino meridionale fu un’autentica rivolta popolare, alla quale non si sottrassero le donne che, anzi, vi parteciparono in massa. È sembrato giusto sottrarle all’oblio in cui erano state confinate e restituirle alla memoria collettiva, per quello che sono veramente state: donne testimoni e, insieme, protagoniste di un’epoca, che reagirono alla violenza dell’invasione piemontese.
VALENTINO ROMANO, nato a San Vito dei Normanni nel 1951, da anni è impegnato nello studio del ribellismo contadino e della storia del Sud. Collabora con “La Gazzetta del Mez-zogiorno” e con riviste di studi storici. È socio della “Società di Storia Patria per la Puglia” e dell’associazione culturale “La settimana dei briganti – L’altra storia”.
Ha pubblicato, tra l’altro: Carmine Crocco, La mia vita da brigante (Bari, 1998); Historia de mujeres diferentes: las bandoleras del sur de Italia en el siglo XIX (Moguer-Siviglia, 2001); Don José Borges, generale catalano e guerrigliero borbonico: Diario di guerra (Bari, 2003). Nel 2006 gli è stato assegnato il premio “L’Alfiere del Sud” per la categoria “Saggio Storico”.
Donne derise, oltraggiate, disprezzate,
incarcerate, massacrate, dimenticate.
Donne che hanno imbracciato il fucile,
donne che hanno condiviso la vita della macchia,
donne che hanno nascosto e aiutato i loro uomini.
Donne del Sud che hanno scritto
una pagina proibita di storia.
Spose, madri, sorelle, amanti:
donne meridionali, donne dei briganti,
guerrigliere.
BRIGANTESSE.
Numero di pagine: 320 + 32 di Illustrazioni a colori
Prefazione di Edoardo Vitale
Introduzione di Raffaele Nigro