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CALABRIA, MOTTA S. LUCIA, IL PREMIO GIUSEPPE VILLELLA PER LA RIVISITAZIONE DEL RISORGIMENTO

Posted by on Ago 18, 2019

CALABRIA, MOTTA S. LUCIA, IL PREMIO GIUSEPPE VILLELLA PER LA RIVISITAZIONE DEL RISORGIMENTO

Nella splendida piazza Castello di Motta Santa Lucia, posta tra mare e boschi, si è svolta il 13 agosto la serata di consegna dei premi relativi al “Premio letterario Giuseppe Villella”, contadino calabrese diventato suo malgrado famoso quale vittima delle teorie razziste di Lombroso nei confronti dei meridionali, per via di un presunta “fossetta occipitale” da questi posseduta.

Teoria diffamatoria utile a giustificare la loro riduzione a cittadini inferiori e alla nascita della questione meridionale. Teoria che a distanza di oltre un secolo viene ricordata nel lugubre Museo Lombroso di Torino contro il quale chiedendone la chiusura si sono schierate ben 180 città italiane. Ha condotto la serata l’avv. Amedeo Colacino, alla presenza dell’assessore Barbara Carullo, del presidente del consiglio comunale Perrone Luigi, della qualificata giuria del premio composta dal presidente della giuria Giovanni Martello, dal prof. Francesco Antonio Cefalì, presidente del premio letterario e dall’ing. Roberto Longo e da un numeroso pubblico.
La giuria, riunitasi in precedenza, ha così deciso:
Per le opere pubblicate


1) Primi classificati ex aequo: 


– “Le industrie del Regno di Napoli” di Gennaro De Crescenzo, con la seguente motivazione: Attraverso
documenti d’archivio, il saggio mette in luce l’invidiabile livello industriale del Meridione prima
dell’Unità d’Italia;
– “L’Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie” di Erminio De Biase, con la seguente motivazione: Il 
saggio evidenzia i sotterfugi messi in atto dagli inglesi e dai francesi per organizzare e finanziare la 
distruzione del Regno delle Due Sicilie per opera del Piemonte.


2) Secondi classificati ex aequo: 


– “Klitsche De La Grange” di Fernando Riccardi, con la seguente motivazione: Attraverso gli occhi
di un straniero giunto in soccorso del Regno delle Due Sicilie, riesce a far rivivere i fatti avvenuti
nell’Italia centrale intorno al 1860 ;
– “ Il Capo brigante Domenico Fuoco” di Maurizio Zambardi, con la seguente motivazione: Per la
completa e definitiva biografia del brigante Domenico Fuoco basata su copiosi documenti d’archivio e
su tutta la letteratura esistente .
3) Terzi classificati ex aequo: 
– “Contadini e braccianti nel Gargano dei briganti” di Michele Eugenio Di Carlo, con la seguente motivazione:
Per l’ottima trattazione di eventi storici avvenuti nel territorio pugliese, in particolare a Vieste e nel Gargano ;
– “ Italos. Perché siamo arrivati a tanto?” di Marco Ascione, con la seguente motivazione: Per la trattazione
delle ragioni sociali e geografiche che hanno permesso lo sviluppo di alcune zone e nazioni europee a
discapito di altre .


PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA : 


– “ Memorie di un ex Capo – brigante e La Valchiria di Gaeta” di Erminio De Biase, con la seguente 
motivazione: Per le appropriate traduzioni dal tedesco di due libri scritti da chi ha vissuto i tragici 
eventi che portarono alla fine del Regno delle Due Sicilie ;
– “Storia della spedizione dell’Eminentissimo cardinale D. Fabrizio Ruffo” di Fernando Riccardi e Claudio Saltarelli, con la seguente motivazione: Per aver riproposto la lettura dell’interessante racconto della
spedizione scritto da D. Domenico Petromasi, protagonista diretto degli eventi ;


PREMIO SPECIALE PER LA MIGLIORE GRAFICA


– “ Il Grande Regno delle Due Sicilie” di Carlo Capezzuto e Aldo Vella, con la seguente motivazione: Il 
testo presenta un progetto grafico molto curato e una ricca ricerca iconografica.


PREMIO DI MERITO


– “Nina ‘ a Brigantessa” di Luisa Matera, con la seguente motivazione: Il romanzo valorizza ed esalta la 
presenza e l’importanza della figura femminile nell’ambito del brigantaggio .
PREMIO DI PARTECIPAZIONE


– “E vissi… aspettando il sole” di Maria Russo, con la seguente motivazione: Descrive una singolare
vicenda vissuta da una famiglia meridionale vittima delle conseguenze dell’Unità d’Italia.


Per la sezione ricerche, tesi e studi 


1) Primo classificato:

“Da terra di immigrazione a terra depredata” di Giuseppe Maradei, con la seguente 
motivazione: Ricerca ben strutturata con indicazione degli obiettivi. Gli argomenti sono selezionati e 
sviluppati in modo da seguire un filo logico e collegare il passato con la situazione attuale del Sud. La 
ricerca presenta una bibliografia interessante.
2) Secondi classificati ex aequo: 
– “Modernizzazione dei processi di coltivazione dell’ulivo e produzione dell’olio nella Calabria
preunitaria” di Maria Gabriella Caria, con la seguente motivazione: Ricerca ben articolata e
approfondita, il cui nucleo concettuale è tratto dall’ opera di Grimaldi. Lo scritto è ben
presentato e suscita interesse nel lettore.
– “E poi fu il Risorgimento” di Rosalinda Rosato, con la seguente motivazione: Racconto breve, scritto
anche con termini ricercati, che fa rivivere il brigantaggio attraverso gli occhi di una adolescente che
finirà fatalmente per morire in difesa del proprio territorio .
3) Terza classificata: “Alle radici dei mali del Sud: imparare dal passato per vivere al meglio il futuro

fonte Terroni di Pino Aprile

2 Comments

  1. Complimenti vivissimi sia per l’inizitiva del concorso e ai vincitori della palma della vittoria che vedono riconosciuta la loro passione per la ricerca, anche nei suoi anfratti meno noti, benche’ siano stati i piu’ eroici nell’azione di contrasto all’enorme ingiustizia che si stava perpetrando nel cuore di questa sfortunata penisola con la distruzione di un Regno DUe Sicillie che l’aveva portata alle vette piu’ alte della storia evolutiva dell’intera Europa… e, proprio in considerazione di questo fatto, ora credo che si debba cercare qualche editore che si faccia carico di curare l’edizione almeno di qualcuna delle opere premiate tradotta in inglese o francese o tedesco… Insomma, le vicende narrate e documentate indurrebbero altre considerazioni anche a livello europeo, che gioverebbero enormemente qualora si presentassero istanze di popoli che aspirano ad uscire dalle rigide catene imposte negli ultimi due secoli per guerre invasioni e successive statuizioni, in contrasto con le aspirazioni per la ritrovata consapevolezza per un futuro piu’ stimolante e piu’ consono alle aspirazioni di liberta’ e progresso. caterina

  2. A proposito del cranio del povero Vilella, diventato famoso suo malgrado, ho letto che e’ stata la Corte di Catanzaro a dar ragione al museo Lombroso di tenersi il cranio del malcapitato che non pote’ trovare pace neanche da morto… a volte i peggiori nemici ce li troviamo in casa!
    caterina

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