Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La Tragedia ha inizio (quarta parte)

Posted by on Mar 14, 2025

La Tragedia ha inizio (quarta parte)

La piemontesizzazione della nuova Italia fu capillare, riguardò ogni struttura e spesso venne portata alle estreme conseguenze. La situazione, che assunse aspetti realmente paradossali, fu descritta in Parlamento il 20 dicembre 1861 dal deputato e giurista pugliese Giuseppe Pisanelli, il quale tra l’altro disse:

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La Tragedia ha inizio (terza parte)

Posted by on Mar 2, 2025

La Tragedia ha inizio (terza parte)

Subito dopo l’Unità, come abbiamo visto negli articoli precedenti, nel Sud un enorme numero di dipendenti pubblici e di militari rimasero senza reddito, abbandonati a se stessi, ma non andarono meglio le cose nel settore privato. Con l’annessione si era aperto improvvisamente un nuovo mercato per gli industriali piemontesi, che lo videro come una grande opportunità di guadagno e lo sfruttarono con l’appoggio del governo.

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1860. La Tragedia ha inizio (seconda parte)

Posted by on Feb 23, 2025

1860. La Tragedia ha inizio (seconda parte)

Due provvedimenti, che lasciarono senza reddito un grande numero di Meridionali, furono lo scioglimento del Corpo dei Volontari, ovvero dell’esercito garibaldino, e lo scioglimento dell’esercito delle Due Sicilie. Quando Garibaldi arrivò a Napoli, al suo seguito c’erano quasi 40.000 uomini, provenienti in parte dal Nord, ma in parte anche dal Sud, ai quali successivamente se ne aggiunsero altri 10.000 circa, ma questi ultimi in realtà non avevano combattuto e si aggregarono agli assalitori per procurarsi benefici o, più semplicemente, per procurarsi un reddito.

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La Tragedia ha inizio (prima parte)

Posted by on Feb 8, 2025

La Tragedia ha inizio (prima parte)

’Unità non fu un’unificazione, ma una vera e propria annessione di altri Stati al Regno di Sardegna, che con le vicende di quegli anni allargò i propri confini, incorporando i territori occupati, e piemontesizzò, come si disse all’epoca, il resto della penisola, senza neanche un segno formale di discontinuità, tant’è vero che Vittorio Emanuele II mantenne il suo ordine dinastico, quando invece sarebbe stato primo come Re della nuova nazione, e la legislatura, con la quale il 18 febbraio 1861 si inaugurò il Parlamento italiano, venne considerata come la continuazione di quelle subalpine e fu direttamente l’ottava.

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