Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

ARCE RICORDA ARGENTINO D’ARPINO

Posted by on Giu 1, 2025

ARCE RICORDA ARGENTINO D’ARPINO

Argentino D’Arpino un monumento identitario e fervente borbonico laborino, che qualche tempo fa è tornato alla casa del Padre, ci ha lasciato un’eredità importante ma anche tante responsabilità che il caro amico Tonino Farinelli e suo fratello “adottivo”, mantiene sempre vivo come si farà ad Arce domenica l’otto di Giugno 2025. Per quanto mi riguarda piccola soddisfazione vedere che la foto da me scattata ad Argentino e Tonino insieme alla bandiera napolitana è diventata di dominio pubblico

Claudio Saltarelli

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“Voci, suoni e canti di Briganti in Terra di Lavoro” arriva ad Arpino

Posted by on Mag 29, 2025

“Voci, suoni e canti di Briganti in Terra di Lavoro” arriva ad Arpino

“Una narrazione nella quale si fondono e confondono realtà storica, trasposizione storiografica e narrazione mitica di episodi mantenuti vivi e leggendari dalla memoria, dai racconti popolari e della musica popolare.”

Vi aspettiamo il giorno Domenica 1 Giugno alle ore 17:30 per la presentazione dell’Opera

“Voci, suoni e canti di briganti in terra di lavoro” di Claudio Saltarelli presso la Chiesa Madonna di Loreto a Castello ad Arpino. Si va a casa di Raimondo Rotondi l’autore dei testi in lingua laborina che dalla sua comunità tanto ha attinto

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“Voci, suoni e canti di Briganti in Terra di Lavoro” e il battesimo di Capua al Museo Campano

Posted by on Mag 25, 2025

“Voci, suoni e canti di Briganti in Terra di Lavoro” e il battesimo di Capua al Museo Campano

Per secoli Capua è stata il capoluogo della Terra di Lavoro ma la sua storia è ancora più grande e più antica fin da quando era situata all’attuale Santa Maria Capua Vetere. Le sue origini sono estrusche ma dato la sua posizione geografica ideale per gli snodi commerciali tra le genti delle montagne e quelle dei mari fin dai tempi del baratto, troviamo impronte delle civiltà, osco-sannite, magno greche e romane. Era il termine della via Appia che nasceva a Roma, era sede del Teatro Romano più grande dell’Impero Romano dopo il colosseo noto per la scuola dei gladiatori e dove esplose la rivolta di Spartacus. Anche nell’attuale sua posizione, alle sponde del fiume Volturno, sorta dopo la distruzione da parte dei saraceni il suo contributo alla storia è sempre stato di primo piano almeno fino a quando è esistito il Regno di Napoli per poi adagiarsi nell’anonimato da quando è diventata italiana, come tutte le realtà dell’italia peninsulare senza però mai perdere la sua dimensione universale come lo dimostra il Museo Campano Provinciale che è un unicum al mondo perchè ospita quattro civiltà quali etrusca, sannita, greco e romana e dove sono in bella mostra le orginali Matres Matutae che soltanto commentarle si farebbe opera di lesa maestà. Questa ampia premessa mi è servita per spiegare perchè è stato importante, un onore e un piacere presentare il 17 maggio 2025 in prima nazionale, l’opera “Voci, suon e canti di Briganti in Terra di Lavoro” dopo una gestazione durata un anno. C’è stato chi ha detto che ho coronato un sogno ma i sogni si sa, non si trovano per terra o ti cadono dal cielo e si avverano te li ritrovi e basta senza fare nessuna fatica, mentre l’opera presentata a Capua è figlia di una lucida follia e dopo tanto lavoro e tanta pazienza che ho avuto il piacere di condividere con amici che mi hanno assecondato. E’ nato qualcosa che non s’è mai fatto prima e credo che mai si farà in futuro, potrà piacere o non piacere ma certamente nessuno potrà contestarne la originalità e unicità per come l’ho articolato e prodotto e di cui ne vado fiero ed orgoglioso, fatemi passare questa innocente superbia. Di seguito il video integrale girato e montato da Antonio Forgione sulla presentazione di Capua.

Claudio Saltarelli

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“VITELIU’” E ITALIA CON NICOLA MASTRONARDI A VILLA BRUNO A SAN GIORGIO A CREMANO (IL VIDEO)

Posted by on Mag 24, 2025

“VITELIU’” E ITALIA CON NICOLA MASTRONARDI A VILLA BRUNO A SAN GIORGIO A CREMANO (IL VIDEO)

“Viteliú”, termine osco da cui derivò la parola latina Italia, è un viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici. E sono proprio gli italici i protagonisti di questo romanzo d’esordio: i sanniti, i marsi, i peligni, i piceni, i valorosi dodici popoli dell’Appennino centrale che si unirono per costruire il loro sogno di libertà contro la prepotenza romana. Un sogno temporaneamente infranto da Lucio Cornelio Silla che operò un vero massacro dell’etnia sannita. Il romanzo inizia diciassette anni dopo quei tragici eventi. Un incubo del passato spinge un vecchio cieco – l’embratur sannita Papio Mutilo che su di sé sente tutta la responsabilità del genocidio subìto dal suo popolo – a riprendere in mano il proprio destino e quello del nipote Marzio, salvato dalle stragi dei sicari di Silla. Il loro avventuroso viaggio porterà Marzio, e con lui il lettore, a conoscere la storia e le terre delle genti che costruirono la prima nazione cui fu dato il nome di Italia.
Nell’aprile del 2023 il romanzo “Viteliù” Nicola Mastronardi è stato presentato in quel di San Giorgio a Cremano presso Villa Bruno, di seguito il video integrale

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