Alta Terra di Lavoro

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La classe politica italiana e la tradizione italiana di studi politici di Giuseppe Gangemi

Posted by on Apr 28, 2025

La classe politica italiana e la tradizione italiana di studi politici di Giuseppe Gangemi

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto concludere, in pieno Parlamento, perentoriamente il proprio intervento sul Manifesto di Ventotene: “non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia!” Con questa conclusione, ha mostrato di non avere gli strumenti intellettuali e politici che le avrebbero permesso di capire sia l’idea federale di Europa, che sostengono di volere i suoi oppositori, sia quella confederale, in cui lei dice di credere.

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La storia è la descrizione degli eventi con le parole che i vincitori scelgono di imporre

Posted by on Apr 21, 2025

La storia è la descrizione degli eventi con le parole che i vincitori scelgono di imporre

Giuseppe Gangemi

Dopo il ritorno dei Borbone sul trono di Napoli, nel 1799 e nel 1816, la Repubblica Napoletana viene definita il periodo dell’anarchia. L’anarchia è giacobina. Con il ritorno dei Francesi e, soprattutto, dopo il 1860, la narrazione del 1798-1799 viene ribaltata: anarchici diventano i periodi precedente e successivi alla Repubblica e l’anarchia è sanfedista. Più precisamente: una prima anarchia segue alla fuga del re e finisce con l’occupazione francese; poi, per quattro mesi e mezzo, “Giacobini miti” governano una “Repubblica amabile”; una seconda anarchia comincia con l’arrivo a Napoli di Fabrizio Ruffo e finisce con la sua esautorazione di fatto; una terza anarchia segue alla violazione del capitolato voluta, contrario Ruffo, dal re e da Nelson.

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Dai rivoluzionari ai carrieristi: le Repubbliche Francese e Napoletana di Giuseppe Gangemi

Posted by on Apr 14, 2025

Dai rivoluzionari ai carrieristi: le Repubbliche Francese e Napoletana di Giuseppe Gangemi

Il contrammiraglio Louis-René-Madeleine Levassor de Latouche-Tréville, appartenente alla nobiltà francese e deputato rappresentante di questa negli Stati Generali, nel 1789, venerabile di una loggia massonica dal 1793, combatte, insieme al marchese di La Fayette, alla guerra d’indipendenza americana. Arriva nella baia di Napoli il 16 dicembre 1792, per una missione diplomatica, e vi rimane fino al 29 gennaio 1793.

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L’Amalgama bonapartista, eufemismo per non parlare di Trasformismo di Giuseppe Gangemi

Posted by on Apr 7, 2025

L’Amalgama bonapartista, eufemismo per non parlare di Trasformismo di Giuseppe Gangemi

La prima anarchia a Napoli comincia il giorno (21 dicembre 1798) in cui il re si rifugia sulle navi inglesi e, qualche giorno dopo, parte per Palermo. Questa anarchia è caratterizzata da due movimenti popolari: quello della cosiddetta plebe che vuole difendere la città e combattere i Francesi e, quindi, assalta tutti i luoghi in cui suppone che ci siano armi per impadronirsene e usarle a propria difesa; quello di quanti della plebe sono interessati a saccheggiare le case dei Napoletani più facoltosi per impadronirsi di tutto ciò che è o può essere trasformato in denaro contante.

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Il Manifesto di Ventotene spiegato ai bambini, e a Giorgia Meloni

Posted by on Mar 31, 2025

Il Manifesto di Ventotene spiegato ai bambini, e a Giorgia Meloni

Nel discorso tenuto alla Camera giorno 19 marzo, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha concluso l’intervento con un riferimento, polemico nei confronti di quanti alla manifestazione di sabato a Piazza del Popolo e anche nel Parlamento hanno richiamato il Manifesto di Ventotene. Per un’Europa libera e unita. Ecco le sue parole: – Ora, io spero che tutte queste persone in realtà non abbiano mai letto il Manifesto di Ventotene perché l’alternativa [che lo abbiano letto] sarebbe francamente spaventosa.

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Louis-Joseph Méjan, l’anarchia e la fine delle Rivoluzioni Napoletana e Francese di Giuseppe Gangemi

Posted by on Mar 24, 2025

Louis-Joseph Méjan, l’anarchia e la fine delle Rivoluzioni Napoletana e Francese di Giuseppe Gangemi

Giorno 13 giugno 1799, con l’ingresso dei Sanfedisti in Napoli, finisce la Repubblica Napoletana. I Francesi già dal 25 maggio si sono ritirati nel Castello di Sant’Elmo, che domina la città. Sono in tutto 1.400 al comando del colonnello Louis-Joseph Méjan o Méjean. La sera del 13 giugno, entrano in città pochi Sanfedisti. “Deve attribuirsi a miracolo l’ingresso di Ruffo perché il giovedì la sera, appena cinquant’uomini penetrarono in Napoli, ed alle grida di ‘Viva il Re’ di pochi ragazzi, si sparse il terrore in tutti i riscaldati e risoluti Giacobini detti Patriotti, immediatamente si chiusero nei forti e in Palazzo” (Carlo De Nicola, Diario Napoletano, 209-210).

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