Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La narrazione di Giambattista Vico della congiura dei principi napoletani del 1701

Posted by on Giu 30, 2025

La narrazione di Giambattista Vico della congiura dei principi napoletani del 1701

Giuseppe Gangemi

Il Viceré Luigi De La Cerda, Duca di Medinaceli, che ha appena sventato brillantemente una rivolta di parte della nobiltà napoletana tendente a sostituire il governo della Spagna con quello dell’Austria, commissiona a un oscuro docente di retorica, Giambattista Vico, – che non ha pubblicato alcunché, ma solo letto in pubblico, in apertura dell’anno accademico, due apprezzate orazioni – di scrivere una relazione, da pubblicare, su quanto accaduto. Vico compila una narrazione fedele di come si siano svolti i fatti, un testo dal quale emerge che il motivo della vittoria del viceré non sta soltanto nel merito delle sue decisioni, ma anche nel fatto che è mancato ai rivoltosi l’appoggio della popolazione napoletana.

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I MISTERI DEL CRANIO DI GIUSEPPE VILLELLA

Posted by on Giu 27, 2025

I MISTERI DEL CRANIO DI GIUSEPPE VILLELLA

Giuseppe Gangemi

Nel 2014, mi interessavo di Cesare Lombroso per collocarlo rispetto al Methodenstreit (la lunga diatriba sul metodo delle scienze non sperimentali). Questa controversia è cominciata nel 1859 per la biologia, ha raggiunto il suo massimo, nel 1884, per l’economia, ed è stata definitivamente definita e chiusa, per tutte le scienze sociali o morali, nella famosissima controversia che porta alla produzione della riflessione metodologica di Max Weber.

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Come Benedetto Croce e Giovanni Gentile prescrivono debba leggersi Giambattista Vico

Posted by on Giu 23, 2025

Come Benedetto Croce e Giovanni Gentile prescrivono debba leggersi Giambattista Vico

Giuseppe Gangemi

Nel 1725, Giambattista Vico pubblica la prima edizione della Scienza Nuova. Sono esattamente trecento anni fa quest’anno. Cento anni fa, nel secondo centenario della prima edizione della Scienza Nuova, la Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto (RIFD) dedica un volume al secondo centenario, richiedendo contributi che presentino un’opera minore di Vico e solo uno dedicato a un’opera minore in collegamento con l’opera maggiore, la Scienza Nuova.

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Dalla Provvidenza alla Suprema Mano, alla Mano Invisibile e all’Astuzia della Ragione

Posted by on Giu 16, 2025

Dalla Provvidenza alla Suprema Mano, alla Mano Invisibile e all’Astuzia della Ragione

Giuseppe Gangemi

Strano destino quello di Giambattista Vico. Di lui si è troppo spesso detto che è rimasto ignorato per tutto il Settecento e, invece, il consenso ottenuto da alcuni suoi concetti, mutato nomine, hanno contribuito a rinnovare i domini semantici più innovati del suo secolo: nell’economia politica, dove la dinamica sociale che Vico sintetizza come Provvidenza viene indicata con l’espressione Mano Invisibile;

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Giambattista Vico filosofo speculativo o scienziato della politica?

Posted by on Giu 9, 2025

Giambattista Vico filosofo speculativo o scienziato della politica?

Giuseppe Gangemi

L’importantissima Degnità LIII di Giambattista Vico recita così: “Gli uomini prima sentono senza avvertire; dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso; finalmente riflettono con mente pura” (1836, II, 113). Benedetto Croce, nel volume La filosofia di Vico, interpreta questa Degnità come la descrizione del “circolo eterno dello spirito” (1980, 135) in cui “tutte le manifestazioni della vita si conformano a tre tipi sociali” (1980, 133): la ferinità dove domina la violenza, la eroicità dove prevale l’azione progressiva della Provvidenza, la razionalità che produce equità.

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La Seconda Barbarie è l’uccisione di una Repubblica da parte di un Tiranno

Posted by on Giu 2, 2025

La Seconda Barbarie è l’uccisione di una Repubblica da parte di un Tiranno

Giuseppe Gangemi

 Francesco Lomonaco è un Giacobino che partecipa alla Rivoluzione Napoletana del 1799 sin da subito. Svolge anche il ruolo di medico militare nelle missioni di riconquista e difesa dei territori nelle truppe repubblicane. Rimane fino all’ultimo a difendere la Repubblica, finendo tra gli assediati in Sant’Elmo. Una narrazione non provata con documenti riferisce che, pur essendo in una lista di persone cui non doveva, assolutamente, essere concessa la salvezza promessa con il capitolato, egli si sia salvato, riuscendo a rifugiarsi in esilio, solo perché il suo cognome, nella lista, era stato scritto male: qualcuno scrive che era segnato come Monaco, altri come Lamanica.

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