L’ultima notte di Garibaldi a Napoli
Il racconto dell’ultima notte di Garibaldi a Napoli è estratto da “Documenti sulla rivoluzione di Napoli” di Aurelio Romano Manebrini, stampato a Napoli nel 1864.
Read MoreIl racconto dell’ultima notte di Garibaldi a Napoli è estratto da “Documenti sulla rivoluzione di Napoli” di Aurelio Romano Manebrini, stampato a Napoli nel 1864.
Read MoreIl 7 settembre 1860 faceva il suo ingresso a Napoli il nizzardo. Prese alloggio a Palazzo Doria D’Angri, quello che separa Via Toledo da Via Monteoliveto. Quando arrivò a Napoli, un cannoncino sistemato sulle pendici del Vomero presso il forte di Castelsantelmo era puntato su di lui e pronto a sparargli addosso. Prendetevela con quel tenentino che fermò la mano del soldato borbonico poiché la truppa semplice in quella tragedia si comportò lealmente e moralmente con rettitudine e fedeltà al loro giuramento. La classe degli ufficiali così come l’aristocrazia e i “baroni” sfruttatori e ladri si accodò al ladro di cavalli per poi consegnarsi alla dinastia montanara sanguinaria e assassina di uno Staterello che all’epoca era paragonabile alla Corea del Nord o allo Yemen attuali! Ricordate: per le vostre sventure non incolpate mai qualcuno ma solo voi stessi. Anni dopo, Luigi Settembrini, rientrato a Napoli da esule antiborbonico, alla domanda dei suoi studenti sul degrado e il disordine dell’Università di Napoli rispose: “La colpa è di Ferdinando Secondo di Borbone. Prendetevela con lui se ha graziato gente come me che ha lottato per sostituirlo con i Savoia! Doveva impiccarci!”
Secondino Tranquilli
Read MoreQuesta è la “lettera scritta” da Giuseppe Garibaldi, o per meglio dire Joseph Marie Garibaldì, che 2 giorni prima di morire inviò al professor Carlo Lorenzini, meglio conosciuto come Carlo Collodi. E’ tratta dal romanzo “Le confessioni di Joseph Marie Garibaldì”, di Francesco Luca Borghesi
Read MoreUn fatto è certo: il celebre ‘eroe dei due mondi’ in Sudamerica eroe non fu proprio. anzi…
Read MoreLungo i moli c’erano gli stabilimenti per la produzione del vino dei Woodhouse e degli Ingham e attraccate nel porto due navi della marina da guerra britannica, l’Intrepid e l’Argus. A Trapani giunse in fretta la notizia di due vapori sospetti in avvicinamento.
Read MoreNel luglio 1860, col facile ingresso garibaldino a Messina senza combattimenti a causa di accordi vari, l’area di Capo Peloro fu scelta quale piattaforma logistica, punto di attracco dei convogli navali e di concentramento di truppe, rifornimenti, artiglierie che via via affluivano e si accampavano in attesa dello sbarco in continente, tramite varie barche e circa undici navi acquistate, ammutinate o catturate.
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