Posted by altaterradilavoro on Set 20, 2024
LE QUESTIONI DEL NEONATO REGNO D’ITALIA
(Pubblicato il 24 settembre 1861).
Povero bimbo! Vedetelo tuttavia nelle fascio, e bisognoso chela mamma Francia lo sostenga, lo difenda, gl’insegni a muovere i piedi, eppure è già in lite con mezzo mondo! Il regno d’Italia in questi momenti ha questioni colla Spagna, questioni col Portogallo, questioni colla Francia, sua madre, questioni coll’Austria, questioni col Papa; e internamente questioni con tutti, coi preti, coi frati, coi banchieri, coi contribuenti, coi garibaldini; questione Cialdini, questione Tofano, questione Curletti, questione della Rovere, questione Fanti, e che sappiamo noi Restringiamoci a discorrere in quest’articolo di tre questioni: l’italico-portoghese, l’italico–ispana e l’italico—gallica.
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Posted by altaterradilavoro on Set 19, 2024
IL REGNO D’ITALIA DIPINTO DAGLI ITALIANISSIMI
(Pubblicato il 17 agosto 1861).
Il Popolo d’Italia del 10 di agosto, N. 216, pubblica un indirizzo che molti Deputati italianissimi trasmisero a loro elettori, e noi leviamo da questo documento le seguenti dichiarazioni:
I. Vedemmo inaugurato un regno di Savoia e non italiano?. Che il regno non sia italiano transeat, ma che sia un regno di Savoia non può esser vero se non in quanto la Savoia appartenendo alla Francia, l’Italia d’oggidì è un’Italia francese.
II. Ci trovammo, sotto pretesto di diplomazia, ridotti ad un’inane dimostrazione, che dichiarava Roma nostra capitale: dimostrazione, la quale adesso ci accusa d’impotenza e mette in dubbio l’esistenza stessa del regno.
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Posted by altaterradilavoro on Set 18, 2024
RITORNO DI PADRE GIACOMO
Oggi padre Giacomo sarà di ritorno a Torino.
La città intiera gli dirà con effusioni. di cuore: ?Padre, siate il benvenuto! La vostra condotta è il più eloquente elogio della vera religione. Alla vera religione voi avete fatto un gran bene coll’esempio della incrollabile vostra e fermezza, colla vostra rassegnazione a qualsiasi maltrattamento piuttostochè tradire il vostro dovere.
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Posted by altaterradilavoro on Set 16, 2024
IL CONTE DI CAVOUR SMENTITO DA LORD CLARENDON OTTO MESI DOPO LA SUA MORTE
(Pubblicato il 22 febbraio 1862).
Traduciamo dai giornali inglesi il seguente discorso detto da lord Clarendon nella Camera dei Lordi nella tornata del 17 di febbraio 1862 e relativo al Congresso di Parigi.
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Posted by altaterradilavoro on Set 15, 2024
DICHIARAZIONI DEL PADRE GIACOMO A ROMA
(Pubblicato TU settembre 1861).
La Civiltà Cattolica nel suo quaderno del 1° settembre 1861 reca la genuina esposizione dell’udienza data dal Santo Padre a P. Giacomo:
Non appena fu giunto in Roma (dice l’ottimo periodico romano), dove era stato chiamato da lettera dei superiori del suo Ordine, il P. Giacomo da Poirino fu ricevuto in udienza dal Santo Padre. Sua Santità gli rivolse subito la parola in questa sentenza: ?Sappiamo che a quanti vi domandano informazione sopra l’accadutovi nella morte del conte di Cavour, voi solete rispondere: trattasi di suggello sacramentale di confessione, e però io non posso dir nulla. Per non essere esposti a ricevere da voi una simile risposta, che, fatta a Noi, sarebbe un vero insulto,
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Posted by altaterradilavoro on Set 14, 2024
MORTE ED EPISTOLARIO DEL CONTE DI CAVOUR
Abbiamo incominciato il primo quaderno della terza serie delle Memorie per la storia de’ nostri tempi discorrendo della nascita del Regno d’Italia, ed incominceremo questo secondo favellando della morte del Conte di Cavour, l’uomo clie, dopo Napoleone III, più cooperasse alla rivoluzione italiana. L’ordine cronologico ci obbliga a passare cosi presto dalla culla alla tomba, avvegnachè pochi mesi dopo la nascita del famoso Regno, cessasse di vivere chi l’aveva messo al mondo. Del Conte di Cavour già abbiamo parlato nei precedenti volumi, massime nel primo, dipingendolo colle parole non sospette de’ suoi colleghi. Ci avverrà di doverne discorrere ancora più tardi. Qui recheremo la storia della sua morte come fu raccontata dalla nipote del famoso ministro. Poi raccoglieremo alcuni documenti sul defunto, quali vennero pubblicati nel 1862 da Domenico Berti, e nel 1863 da Nicomede Bianchi.
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