Quanti padri della patria ha l’Italia?tanti, troppi forse, tra cui c’è un personaggio poco ricordato anche da i libri scolastici se non per le sua frasi ad effetto come la più famosa “fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani”, non è certo l’abbia pronunciata lui, e che invece è stato fondamentale per le genesi del paese chiamato Italia che secondo il mio modesto parere, bisogna mettere al fianco di Cavour e parlo di Massimo D’Azeglioda Torino. Un borghese membro del movimento dei cattolici liberali che sposò la figlia di Manzoni, e fratello del gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio, influenzò Papa Leone XIII nella stesura dell’enciclicaRerum novarum sulla condizione dei lavoratori e che era con lui in forte dissenso, che da pittore e amante della vita decise all’improvviso, convito dal settario “Filippo”, a intercedere su Carlo Alberto di Savoiae su i suoi successori, affinchè si adoperasse per fare l’Italia Unita e poichè fu avvicinato in un periodo della sua vita in cui si sentiva molto annoiato e ad un passo dalla depressione, accettò. Geniali le sue rassicurazioni ai settari carbonari che poco si fidavano del pavidoCarlo Alberto“Non ci si può fidare di un ladro quando si vuole convertirlo alla giusta morale ma se lo inviti a spartire il bottino si”, come la lucida riflessione “il suffragio universale? Io non so nulla di suffragio, ma so che al di qua del Tronto non sono necessari battaglioni e che al di là sono necessari. Dunque vi fu qualche errore e bisogna cangiare atti e principi. Bisogna sapere dai Napolitani un’altra volta per tutto se ci vogliono, sì o no” e di cosa pensasse di Mazzini cioè un terrorista. Di tutto questo ne parleremo con la Prof.ssa Elena Bianchini Braglia, che spesso ci ha omaggiato della sua presenza, venerdi 8 marzo alle ore 21 e per vederla basta cliccare di seguito
Con la fine dell’era napoleonica che portò miseria e disperazione nel Vecchio Continente e che innegabilmente ha cambiato la faccia del mondo e l’essenza tradizionale dell’Europa di cui oggi ne vediamo le tragiche conseguenze, la massoneria, la grande novità che divenne la pietra fondante della borghesia liberale e che ubriacò le corti di tutta Europa, andò in forte crisi e per pochi anni si fece sostituire dalla carboneria che rafforzò il “modus operandi” settario della suddetta sorella maggiore. Nella prima metà del “800” nel Cilento ci furono fermenti e ribellioni del mondo liberale che cercava di sovvertire la monarchia Borbonica per prendere il potere assoluto e venerdi 25 febbraio alle 21 ne parleremo con due importanti studiosi e storici come Elena Bianchini Bragliaed Ennio Apuzzo. Ci sarà anche un monologo teatrale che chiuderà l’incontro a cura del solito Raimondo Rotondi, basta cliccare il link di seguito per guardare la trasmissione.
Continua il nostro viaggio nella penisola italica alla ricerca delle Insorgenze identitarie che hanno nobilitato il popolo italiano, la tradizione e la civiltà cattolica e venerdi 21 gennaio 2022 alle 21, la ricercatrice storica Elena Bianchini Braglia, che già ci ha onorato della sua presenza parlando di Mazzini e Cavour, ci racconterà come reagirono le popolazioni delle terre estensi alle invasioni giacobine francesi. Di seguito il link che dovrete usare per vedere la diretta premiere
Li abbiamo toccati quasi tutti i protagonisti del Risorgimento e padri della patria ma questa volta parleremo del papavero più bello e certamente il numero uno nella creazione del nazione italiana, senza di lui avremmo un altra storia, che porta il nome di Camillo Benso Conte di Cavour. Ne parleremo con una degli storici più importanti e autorevoli del Risorgimento, Elena Bianchini Braglia che già abbiamo ospitato per parlare di Giuseppe Mazzini e che certamente ci regalerà un ora di storia di altissimo profilo che spaccherà in due il nostro pubblico per le sue note posizioni non allineate alla vulgata dominante che però non possono essere contestate. La trasmissione andrà in onda venerdi 3 dicembre alle ore 21.