Posted by altaterradilavoro on Apr 16, 2017
L’Europa del Medioevo e del Rinascimento vedeva l’assenza di molti cibi che noi siamo abituati a considerare “europei”, a volte “mediterranei”, sbagliando in ambedue i casi. Era una cucina piuttosto differente da quelle attuali europee, nonostante ne sia l’antesignana. La cucina di Dante, di Boccaccio, di Petrarca, dei Papi del Rinascimento, Giulio II della Rovere, Sisto V, ecc., dei Re di Francia, di Francesco I, di Caterina de’ Medici, di Leonardo e Michelangelo, di Rabelais era differente dalla nostra cucina. Una curiosità: Francesco I salì al trono nel 1515, e chiamò Leonardo che vi portò volontariamente con sé “La Gioconda”: Leonardo morì ad Amboise, castello di Francesco I, nel 1519.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 16, 2017
“I giorni del futuro stanno davanti a noi
Come una fila di candele accese”
(Kavafis)[1].
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Posted by altaterradilavoro on Mar 9, 2017
Leonardo Santoro (Caserta: 1475-1569), La spedizione di Lautrec, a cura di Tommaso Pedio, Congedo Ed., Galatina (LE) 1972. Sacco di Roma 6.05.1527.
Premessa. Odetto de Foix, visconte di Lautrec – per Santoro: “Lotrech” – p. 285, cenni biografici. La sua famiglia francese, era stato insignito del titolo di maresciallo di Francia. Ottiene il comando della spedizione francese in Italia; impone il suo piano di azione che prevede l’assedio di Napoli, assedio che attua anche contro i consiglieri, che non lo approvano. Il 10.02.28 varca i confini del Regno di Napoli; eccetera. Colpito dalla peste, muore ad agosto tra il 15 e 16 agosto 1528. Conseguenza, l’armata francese abbandona Napoli.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 3, 2017
- NB. Si ripresenta qui un vecchio articolo di Domenico A. Ianniello, relativo alla questione del nome di “Terra di Lavoro” [Ndc].
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Posted by altaterradilavoro on Feb 16, 2017
Un Estratto da D. A. Ianniello, Storie e aneddoti di Caserta della seconda metà del Settecento, in Quaderni della Biblioteca del Seminario, Associazione Biblioteca del Seminario “Civitas Casertana”, Tipografia Depigraf, Caserta 2005, pp. 115-125, contiene, oltre a degli aneddoti, come recita il titolo, anche delle considerazioni interessanti, che si vuol sottolineare.
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Posted by altaterradilavoro on Feb 7, 2017
Lo spazio vitale, come dice la parola, è una necessità vitale, ciò sia a livello individuale che come specie. Questo problema, dunque, va esaminato, a mio avviso, da due angolazioni: da un lato come riduzione dello spazio vitale dovuto sia all’esplosione del numero di esseri umani sulla Terra, sia all’uso indiscriminato del territorio; dall’altro, va visto a livello individuale come riduzione del nostro spazio vitale come persone, e non solo come spazio vitale fisico, ma oppure mentale, sentimentale e via dicendo.
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