A Sora nasce, più di un secolo fa quando ancora era in provincia dei Terra di Lavoro quindi con un ruolo di rilievo e prestigioso nel panorama nazionale, la Ciambelleria Alonzi specializzata nella produzione e nella vendita della famosa “Ciammella Sorana” nel pieno rispetto dell’identità. Grazie all’impegno e alla volontà della famiglia Alonzi la Ciammella da identitaria è diventata un alimento tradizionale unico nel suo genere e diverso da quello che si produce in altri luoghi dando lustro alla comunità sorana. La ciambella sorana si prepara con farina di grano tenero, lievito di birra, sale, acqua, semi di anice e uova (non sempre). L’impasto viene fatto lievitare per poco tempo quindi si formano le ciambelle intrecciando la pasta, si scottano in acqua bollente e si infornano per farle diventare croccanti. La famiglia Alonzi non è soltanto maestra nella preparazione della “Ciammella” ma è attenta, altresì, ai rapporti con “la gente” con una sensibilità culturale molto viva che è una delle colonne portanti della loro attività e che ispira la volontà di partecipare al Premio Terra Laboris come è accaduto anche per l’edizione 2024 donando ai vincitori, come sempre, due “Ciammelle” di dimensioni extra. L’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro e onorata di poter accogliere un’eccellenza della Terra di Lavoro e con la presente ringrazia la famiglia Alonzi che ci permette di mettere in vetrina un’eccellenza laborina.
Anche quest’anno la prestigiosa etichetta, eccellenza laborina ed internazionale, Birra Terra di Lavoro di Roberto Minicillo e vincitrice delPremio Terra Laboris 2020, ha partecipato, per l’anno 2024, alla nona edizione dando un contributo importante per la riuscita dell’evento attraverso la donazione di prodotti ai vincitori, cogliamo l’occasione per ringraziare Roberto per il suo impegno che spero continuerà nel tempo.
In un territorio ricco di storia e tradizioni come è appunto l’alta Terra di Lavoro ed oggi provincia di Frosinone, nel 2012 è nata Birra Terra di Lavoro, una birra che si è posta una sfida ma anche una missione: regalare emozioni fin dal primo sorso.
Il progetto nasce dall’intuizione di Roberto Minicillo, con l’obiettivo di realizzare un birrificio usando i prodotti del territorio.
Un territorio ancestrale, da sempre sospeso tra tradizione e innovazione.
I suoi fertili terreni hanno da sempre ospitato le attività agricole e la sua posizione strategica, con le sue ampie vallate, hanno visto il fiorire di piccole e grandi industrie.
Birrificio dalla forte componente agricola, appunto, realizzato selezionando materie prime locali, al fine di ottenere birre pulite, con i migliori ingredienti che offre la terra e che da sempre fanno parte della tradizione, ormai impressi nel nostro dna, rivisitati con ricette e stili moderni dell’attuale panorama delle birre artigianali.
Non a caso la guida 2021 delle Birre d’Italia di Slow Food, l’associazione che promuove i prodotti della nostra Penisola, anche quest’anno ha segnalato molti Birrifici distinti per caratteristiche e originalità.
Tra questi, è stata inserita anche ‘Birra Terra di Lavoro’! Un altro piccolo riconoscimento che si aggiunge a quello già conferito nel 2019 alla “Saison” , anno in cui l’iconica guida la premio’ come “birra quotidiana”.
Infine nel giugno 2020 nasce Il Caveau, un locale intimo e accogliente, incastonato in una location da favola nello splendido borgo medievale di Caprile.
Il locale, con mura di pietra e terrazza panoramica con affaccio sulla splendida Valle, è il biglietto da visita per promuovere al meglio Birra Terra di Lavoro, abbinandola a piatti tradizionali ma rivisitati e ricercati, con ingredienti Bio e a chilometri zero.
Maurizio Zambardi per la sezione scientifica e Pietro Ricci vincitori della IX edizione del premio Terra Laboris 2024. La cerimonia di premiazione si è svolta nella serata di sabato 31 agosto presso il Museo Historicus in Caspoli di Mignano Montelungo, premio ideato dall’associazione culturale Ass. Id. Alta Terra di Lavoro fondata e presieduta del vulcanico Claudio Saltarelli.
Grande successo per la nona edizione del Premio Terra Laborisin quel di Caspoli il 31 agosto 2024, giorno in cui l’esercito italiano a Mignano Montelungo “espose in piazza il cadavere della guerrigliera insorgente Michelina Di Cesare” catturata e uccisa il 30 agosto 1868, per l’importante partecipazione di associazioni e aziende che grazie alla loro generosità ci permette, fin dalla prima edizione, di organizzare l’evento e di pubblico che in massa è accorso al Museo Historicus di Caspoli.
Colgo l’occasione per ringraziare Maria Cristina ed Angelo fondatori e gestori del suddettoMuseo Historicus che ci hanno accolto e permesso di organizzare il Premio Terra Laboris con una calorosa accoglienza in una cornice naturale unica che solo Caspoli può offrire.
Prima della cerimonia è stato offerto un cuscino di fiori nella Chiesetta della Madonna delle Grazie nel ricordo di Michelina e di tutti gli insorgenti napolitani e siciliani che hanno combattutto e sono morti per difendere il proprio Regno, la propria terra e il nostro Dio.
Abbiamo ampiamente presentato i vincitori Piero Ricci e Maurizio Zambardie nei giorni seguenti daremo spazio agli altri attori dell’evento, con la presente vogliamo menzionare Emmanuele Maria Saltarelli che con diligenza e passione ha presentato e guidato la giornata che ci rende felici e soddisfatti perchè abbiamo capito che ci sono giovani che hanno la volontà e la passione per continuare la strada che stiamo tracciando da qualche anno nel ripristino di verità storiche occultate e nel recupero di identità che messe insieme possono ostacolare l’avanzata del nichilismo che sta distruggendo la civiltà occidentale. Di seguito un breve video di Emmanuele e un altro di Elena dove recita la poesia su Michelina scritta da Raimondo Rotondi
Onorati ed emozionati per aver conferito a Maurizio Zambardi il Premio Terra Laboris 2024 sezione scientifica e dopo aver ampiamente spiegato le motivazioni che hanno ispirato la scelta
Siamo giunti alla nona del Premio Terra Laborise come accade fin dalla prima edizione, il protagonista assoluto è sempre lo stesso, è La Cornucopia della Terra di Lavoro costruita artigianalmente dai M.si Presepiali di San Gregorio Armeno in Napoli Aldo Vucai ed Enrico Napolitano che non smettiamo mai di ringraziare per l’affetto e l’attaccamento che hanno per il Premio. Come ogni anno il Premio è unico ed irripetibile come quello che nel 2024 abbiamo consegnato a Pietro Ricci che rispetto al passato ha una particolarità visto che per i presipisti napoletani lo zampognaro ha un valore sacro, di seguito un saluto di Aldo direttamente dalla sua bottega.