“LE CALZE DEL BRIGANTE” LA VITA DI CARMINE DONATELLI CROCCO SCRITTA DA GIUSEPPE CERVO (PINO)
Se ci immergiamo nella Vandea Italiana del triennio 1797-99 il nome dell’insorgente principe che ti viene subito in mente è quello di Michele Arcangelo Pezza Colonello dell’esercito napoletano e Duca di Cassano alias Fra Diavolo mentre, se facciamo la stessa cosa per il decennio post unitario, il brigante insorgente che pronunciamo immediatamente è quello di Carmine Crocco Donatelli che per anni ha guidato la ribellione lucana guidando un piccolo esercito che mai sul campo di battaglia i piemontesi riuscirono a sconfiggere avendo la meglio solo grazie all’operazione di polizia di Pallavicini fondata sulla ricerca di traditori e sulla soppressione dei familiari, dei fiancheggiatori e dei famosi manutengoli dei guerriglieri napolitani. Anche se Carmine Crocco non è diventato un mito come il Colonello Itrano che è morto giustiziato rinunciando ai privilegi e agli onori che avrebbe avuto se fosse passato nell’esercito francese, il Donatelli invece è morto in carcere di vecchiaia. Fra Diavolo ha sempre combattuto nella sua breve vita per servire il suo Re, il suo Popolo e la sua Terra per cacciare l’invasore giacobino francese mentre Crocco ha combattuto la sua guerra personale prima d garibaldino e poi da borbonico riuscendo a sopravvivere mentre in tanti morirono per difendere il Regno che stava scomparendo dopo quasi 8 secoli di storia. Nonostante è stato scritto molto su Carmine Crocco è importante leggere “Le Calze del Brigante” scritto da Giuseppe Cervo perché guidato dalla sua capacità investigativa di chi è stato un funzionario di polizia, il libro mette in evidenza una lettura diversa dalla solita narrazione infatti Pino è riuscito ad andare nelle pieghe nascoste della vita del brigante insorgente e delle vicende di quel breve, ma intenso periodo, dopo un ricerca bibliografica condotta per anni e incrociando informazioni e dati tra di loro proprio come fa proprio un investigatore. Pino ci spiegherà per la rubrica “Incontro con l’autore”, come e perché ha deciso di diventare un ricercatore e “topo d’archivio” specializzandosi nel periodo post unitario e quali sono le molle che gli hanno permesso di scrivere “Le Calze del Brigante” giunto alla seconda edizione e che è il primo di una lunga serie di pubblicazioni che ci saranno in futuro. Per ascoltarlo vi do appuntamento a Venerdi 23 febbraio ’24 alle ore 21 su i nostri canali come di seguito riporto
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