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Ci risiamo…

Posted by on Feb 27, 2022

Ci risiamo…

’O ‘i lloco, mò succede…

’O ‘i lloco, mò succede…

E’ succiesso!”La Russia ha invaso l’Ucraina…

…e subito i giornalisti di Mamma Rai e di tutte le altre reti private, in massa, hanno dato inizio ai loro show personali. Tutti, tranne uno, il Vespone nazionale che, apprendendo la notizia quand’era ancora in pigiama, ha cominciato a dare in escandescenze e ad inveire contro Putin.

Non per la vile ed ingiustificata aggressione di uno Stato sovrano, ma perché il russo ha dato inizio alle ostilità di notte e non durante la sua trasmissione: una mancanza di rispetto che gli ha fatto perdere un’occasione storica!

Comunque, scherzi a parte, in ogni studio televisivo, si sono catapultati tutti ad analizzare l’avvenimento, esecrandolo e ben amplificando le ritorsioni delle sanzioni dei “potenti” della Terra. Tutti ad enfatizzare le minacce a stelle e strisce: “La Russia ne renderà conto!”; tutti a condividere il giudizio del biondone albionico che definisce orribile e barbara l’avventura di Vladimir Putin; tutti a ribadire le “minacce” del nostro Ministro degli Esteri che, per la serie “Pure ‘e pulece tenene ‘a tosse”, fa sapere di non voler incontrare i vertici russi finché Mosca non darà inizio a una de-escalation nell’Ucraina orientale.

Ognuno a reiterare il biasimo per quella faccia di Ka… Ge-Be che sta scatenando in Europa un conflitto criminale, il cui esito (facendo i debiti scongiuri) è imprevedibile. Nessuno, però, sottolinea che sono stati proprio gli Americoni & C. ad aver provocato questo stato di cose, accerchiando in pratica la Russia con la N.A.T.O., un’alleanza politico-militare fondata nel lontano 1949 allo scopo di fare da scudo alla minaccia che poteva venire dall’Unione Sovietica ma che oggi, scomparsa l’U.R.S.S. e fallito il Comunismo, non avrebbe più motivo di esistere (oltretutto, ai Paesi aderenti l’appartenenza costa pure un sacco di soldi!). Il “club”, invece, si è allargato a quasi tutti i Paesi dell’Est Europa che erano nella zona d’influenza sovietica, provocando così la reazione della Russia.

Come da copione, quando sono gli Stati Uniti a minacciare o a portare la guerra, nessuno parla, nessuno condanna, anzi tutti applaudono o agitano bandierine come tanti scolaretti in fila quando passa il direttore… Come accadde nella guerra “privata” scatenata da quel dissociato mentale di Walker Bush che s’inventò una “crociata” contro un Paese che, secondo la sua demenziale pretestuosità, deteneva armi di distruzione di massa. E nessuno, oggi, sottolinea che la Russia invade l’Ucraina con lo stesso identico, infame “diritto” che si arrogarono gli U.S.A. nel 2003 per intervenire massicciamente in Iraq… Nessuno dice che le scene di case devastate, di città bombardate, di gente disperata sono simili a quelle che si documentavano durante le Guerre del Golfo, solo che allora, quelle immagini, non le trasmettevano.

La guerra è sempre una sporca cosa (anche quando è “santa”, anche quando il fuoco è… “amico”) per cui non giustifico assolutamente la Russia, per la quale – però – l’Ucraina è diventata una vera e propria spina nel fianco perché lì si possono installare basi missilistiche che minaccerebbero da vicino, molto da vicino, Mosca e le altre città russe.

Una situazione che ricorda – anche se nessuno del coro delle prefiche televisive sembra rammentarlo – quella dell’ottobre 1962, quando era l’America ad avere una altrettanto bella e tosta spina nel fianco: Cuba, dove l’Unione Sovietica stava impiantando delle rampe di lancio per missili che avrebbero potuto facilmente centrare, a Washington, Kennedy seduto sull’orinale, come amava affermare un mio compianto professore dell’epoca. Anche allora ci fu un analogo, arrogante atto di guerra da parte degli Stati Uniti: un blocco navale per fermare le navi sovietiche. Per fortuna, conseguenze non ce ne furono ma, come oggi nessun diritto autorizza i russi a fare quello che stanno facendo, allo stesso modo nessun diritto autorizzava, allora, gli americani a fare quello che fecero.

E, quindi, miei cari cavalier serventi, perché queste cose non le dite?

Erminio de Biase

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